Attraverso le storie di Myriam, Henri, Stéphane e gli altri, Claude Olievenstein, primario e fondatore del celebre Centre médical Marmottan di Parigi, propone una riflessione di fondo sul problema della droga e della presa in carico dei tossicodipendenti. Per Olievenstein, i tossicomani non sono né delinquenti da rieducare con il lavoro né malati da guarire con prodotti magici. Sotto accusa sono le insufficienze dei poteri pubblici e la messa in ombra delle terapie psicologiche. Il libro descrive anche il nuovo scenario del consumo della droga e come è cambiato il profilo dei tossicodipendenti negli ultimi trent'anni.
Nei primi due capitoli l'autrice parla della sua deportazione ad Auschwitz, un orrore indescrivibile narrato subito dopo il suo ritorno, all'età di 25 anni. Poi, tema del volume diventa un altro tipo di esperienza, quella psicoanalitica, sintetizzata così: dall'ascolto sospettoso all'ascolto rispettoso, da uno stare con il paziente sul chi va là a un ascoltarlo con rispetto, facendosi condurre alla scoperta di cosa vuol dire, per lui o per lei, essere quello che è. Il percorso scientifico si snoda toccando diversi argomenti: dal desiderio dell'analista alla telepatia, a come lavorava veramente Freud con i suoi pazienti. Una vivace intervista, che tocca i vari punti della vicenda umana e scientifica dell'autrice, chiude la raccolta.
Un bambino su 50 è gemello, eppure ben poco è stato scritto sulle difficoltà particolari dei gemelli e delle loro famiglie. Questo libro offre informazioni e consigli su come crescere gemelli di ogni età ed è denso di riflessioni e suggerimenti che guidano i genitori attraverso tutti gli stadi dell'infanzia e dell'adolescenza dei figli.
Queste conferenze che Franco Basaglia tenne a San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte tra il 18 giugno e il 7 luglio 1979 sono oggi il modo migliore per avvicinare i più giovani al suo lavoro e alle sue idee, e per fare un bilancio, a vent'anni dalla "legge 180" , delle ragioni e dei metodi di chi ha voluto quella riforma e ne ha preparato il terreno.
Possiamo davvero fare a meno del fragile equilibrio di convenzioni che rende più semplice la vita con gli altri? Menzogna e malinteso non costituiscono la trama sottile dell'agire comune? E' o non è forse per questo che la verità "protesta" nelle parole maldestre del gaffeur o nelle battute sprezzanti dell'enfant terrible? Scritte di getto queste pagine offrono una testimonianza di quella "fenomenologia del quotidiano" che attraversa l'intera opera di Jankélévitch. Dando dignità filosofica alla gaffe, al pudore e allo humour, l'autore invita ad avere il coraggio della parola "inopportuna" che interrompe il gioco di maschere in cui siamo immersi. Gesto etico per eccellenza, essa appare l'unica in grado di farci ritrovare l'innocenza perduta.
La criminalità ("micro" o "macro") e la questione giustizia sono temi di attualità non solo nel dibattito politico. Su di essi però il cittadino non è in grado di farsi un'idea equilibrata, libera dall'emotività del momento. Scopodel libro è aiutare i non addetti ai lavori a districarsi nella complessità del fenomeno criminale e ad analizzare il modo in cui esso viene presentato dai media e affrontato dalle istituzioni.
Tema del volume sono i limiti dell'attuale medicina, che si occupa peculiarmente della biologia della malattia. Ma il libro non si ferma a una critica documentata ma intende anche portare un contributo alla medicina "centrata sul paziente", un nuovo modello che non vuole essere alternativo al modello tradizionale ma ne allarga i confini conservandone la scientificità. Il libro riporta inoltre numerosi casi clinici, in particolare colloqui tra medico e paziente, tratti dalla realtà italiana e raccolti attraverso videoregistrazioni di visite ambulatoriali.
Per un greco dell'antichità, cosa significa essere se stesso di fronte agli altri? Perché negli occhi dell'essere amato è la propria immagine che l'amante vede riflessa in uno specchio? Come è possibile scoprire la propria identità senza perdersi nel desiderio dell'altro? E come mai si ritrova lo stesso corpo a corpo nella guerra come nel sesso? Vernant conduce il lettore tra i duelli sotto le mura di Troia, con Ulisse sedotto da Calipso, tra i giovani spartiati educati a frustrate e fra perplessi ateniesi che cominciano a gustare il gusto proibito della filosofia. Sospeso tra le Parche e la gloria dell'eroe, tra Eros e annientamento, l'uomo greco scopre le premesse dell'individualismo moderno.
Una sintesi della filosofia di uno dei migliori filosofi del nostro tempo, che tocca i temi della coscienza, del linguaggio e dei modi in cui gli uomini creano i significati e la cultura in cui vivono. Searle vorrebbe insegnarci a praticare la filosofia nel mondo reale, con il quale abbiamo a che fare quotidianamente. È il mondo dei fenomeni biologici, come la fotosintesi e la digestione, ma anche degli stati mentali come la conoscenza e l'intenzionalità, che per Searle sono reali tanto quanto lo sono i tramonti, le montagne o le spiagge bagnate dal mare.