"Ci fu un tempo in cui ero convinta che Lacan sapesse tutto di me. Mi sentivo trasparente davanti a lui. Non avere nulla da nascondere mi dava una libertà totale, ma non solo. Una parte essenziale del mio essere era affidata a lui, che la proteggeva, io non me ne occupavo. Ho vissuto anni al suo fianco in questa leggerezza." Attraverso i luoghi che hanno esplorato insieme e le persone che hanno frequentato, Catherine Millot racconta l'"altro" Lacan, quello dei viaggi in Italia, a Roma e a Venezia, il Lacan delle gite in macchina (un pazzo al volante?), che guida senza tenere conto del colore dei semafori, o quello dei tuffi nella piscina di Guitrancourt in ogni stagione e con qualsiasi tempo. In questo testo elegante, delicato e spesso divertente, il lettore sarà sorpreso di scoprire, dietro lo psicoanalista Lacan, un uomo generoso, seducente, senza pregiudizi e molto semplice nei rapporti con gli altri.
Il tempo è negli eventi che scorrono o è dentro di noi? Oppure, come sostengono i fisici da Einstein in poi, è un’illusione ostinata che ci impedisce di capire il mondo? Due secoli di indagini naturalistiche e sperimentali sui meccanismi della vita e della coscienza confermano ciò che i fisici negano: tutti gli esseri viventi dotati di un sistema nervoso, anche semplice, possiedono il senso del tempo. Ampiamente documentata da un apparato critico approfondito, questa posizione è avvalorata da ricerche ed evidenze presentate qui con chiarezza e rigore. Il senso del tempo è reale ed è una dimensione essenziale della vita. Come il linguaggio e il senso dello spazio, è un evento biologico prodotto da meccanismi nervosi emersi per selezione naturale. L’organizzazione nervosa dei meccanismi del tempo è complessa: le neuroscienze cognitive, impegnate nello studio dei processi che danno vita ai contenuti della coscienza – come il dolore fisico, lo spazio, il senso del bene e del male, la volontà, la musica, il silenzio, il movimento –, se ne occupano da almeno trent’anni, ma ancora oggi alcuni dilemmi fondamentali restano oscuri. Nonostante questo – è la tesi del libro – la neurobiologia del tempo è certamente uno dei meccanismi fondamentali della coscienza.
Negli ultimi anni si sono affermate differenti terapie per i disturbi di personalità, nessuna delle quali si è dimostrata più efficace delle altre. Questo libro evidenzia i vantaggi dell'integrare multiple strategie di intervento consolidate per venire incontro ai bisogni dei singoli pazienti. Sono offerte le linee guida per condurre l'assessment, elaborare una formulazione del caso globale e pianificare il trattamento. Il formato modulare permette ai clinici di selezionare e usare qualsiasi intervento efficace possa aiutare un dato paziente invece di seguire un singolo protocollo. Sono discussi i metodi per associare la terapia ai farmaci, trattare la disregolazione emotiva, praticare la mindfulness, promuovere un funzionamento interpersonale più sano e affrontare i problemi del sé e dell'identità.
L'estetica di Sloterdijk non è semplicemente una filosofia dell'arte, ma anzitutto un modo eminente di fare filosofia. Al centro della riflessione che attraversa i saggi qui raccolti è la questione dell'aisthesis - la sensazione o sensibilità - nella sua più ampia declinazione. Da un lato si attribuisce all'arte "in senso stretto "uno spazio eccentrico rispetto alla norma, dall'altro si fa valere un modo alternativo di guardare all'esperienza estetica, riconoscendole un ruolo guida nelle scelte consapevoli e nelle condotte inconsapevoli dell'essere umano. Così concepita, l'estetica possiede un profondo potere euristico: ci aiuta a capire che tipo di mondo ci siamo costruiti, come ci "sentiamo" in questo mondo e in che modo potremmo cambiarlo, cominciando da noi stessi. Con lo stile incisivo e la profondità analitica che gli sono propri, Sloterdijk affronta un ampio spettro di questioni tradizionalmente assegnate alla dimensione estetica - dall'architettura alla musica, dal design alla pittura, dalla forma della città alla letteratura - inquadrandole nella sua originale e innovativa antropologia filosofica.
La terapia per il benessere psicologico ( Well-Being Therapy, WBT) è una strategia innovativa, elaborata da Giovanni Fava, basata sul monitoraggio del benessere psicologico, che il paziente progressivamente impara a incrementare. Questa terapia si è rivelata di grande efficacia e gode di una crescente popolarità in tutto il mondo. La prima parte del volume descrive come sia nata l'idea della WBT, il trattamento del primo paziente e le attuali evidenze a sostegno di questo approccio. Nella seconda parte l'autore delinea il manuale di trattamento della WBT, descrivendo gli obiettivi di ogni seduta e fornendo molti esempi tratti dai suoi casi. L'ultima parte riguarda alcune delle specifiche condizioni in cui la WBT può essere utilizzata e spiega come devono essere condotte le sedute. Comprende sezioni su depressione, sbalzi d'umore, disturbo d'ansia generalizzata, disturbo di panico, agorafobia e disturbo da stress post-traumatico. Sono incluse inoltre informazioni relative all'applicazione della WBT negli interventi in ambito scolastico.
Tutti i luoghi dell'interrogazione di Jabès - il deserto, l'assenza di Dio, il silenzio, il rapporto fra ebraismo e scrittura, l'ascolto, lo straniero, il nomade, il dolore del mondo - tornano in questa che è la sua opera estrema, e postuma. Mentre accoglie l'eco dei testi che lo hanno preceduto, "Il libro dell'ospitalità" dà compimento alla meravigliosa peripezia di uno scrittore che - nel fuoco di una meditazione intensissima e nella trasparenza della poesia - ha interrogato la sofferenza, l'esilio, il linguaggio, il limite. Presentando l'edizione francese, Jabès così scrive: "Mi sono accorto, un giorno, che, nella sua vulnerabilità, lo straniero poteva contare soltanto sull'ospitalità che altri poteva offrirgli. Proprio come le parole beneficiano dell'ospitalità loro offerta dalla pagina bianca e l'uccello di quella che, senza condizioni, gli offre il cielo. Ed è l'oggetto di questo libro. Ma che cos'è l'ospitalità?".
L'aggiornamento del volume, vent'anni dopo la prima edizione, ha consentito di approfondire alcune teorizzazioni e procedure sorte in seno alla terapia familiare, alla teoria dell'attaccamento e ali'infant research. I mutamenti che hanno coinvolto i consumatori di droghe, relativi alla qualità delle sostanze usate e alla loro diffusione capillare, hanno comportato una sovrapposizione di problemi non più circoscritti ai servizi per le tossicodipendenze, ma estesi ai consultori per adolescenti, ai servizi sociali, alle scuole e naturalmente ai terapeuti privati, cui le famiglie si rivolgono per la presa in carico dei figli tossicodipendenti. Un fenomeno che rende imprescindibile la collaborazione fra istituzioni, servizi e famiglie.
"Il management è un'attività relazionale, riflessiva ed etica. Non è semplicemente che cosa si fa, ma è essenzialmente chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri." A partire da questa premessa, Ann Cunliffe offre un'introduzione a uno studio critico del management, focalizzando l'attenzione sulle responsabilità dei manager e sulla loro posizione all'interno della società. Evidenziando le profonde lacune delle tradizionali teorie organizzative, che contribuiscono a diffondere acriticamente letture e prassi consolidate, l'autrice adotta un approccio eterodosso e propone un modo nuovo di intendere l'agire manageriale, introducendo nel campo di indagine anche aspetti del vivere sociale rimasti fino a oggi esclusi.
Quali sono le caratteristiche innovative della WISC-IV? Perché è consigliato l'uso di questa nuova edizione? Per rispondere in maniera esaustiva a tali quesiti, nel volume è descritto l'impiego di specifiche procedure di somministrazione in caso di dubbi clinici, sono esplicitati i criteri per l'interpretazione dei punteggi e sono fornite linee guida per la stesura della relazione. Il volume è articolato in tre parti. Nella prima si esaminano le precedenti edizioni della Scala, l'evoluzione della psicopatologia infantile e i cambiamenti nell'interpretazione dei punteggi della Scala al fine di comprendere il razionale sotteso all'attuale struttura del test. Nella seconda parte sono descritti la nuova architettura della Scala, gli Indici e i subtest che li compongono. Nella terza parte le autrici si soffermano sui punteggi che si possono calcolare e sulle ricadute che hanno nella vita quotidiana e scolastica: propongono infine alcuni esempi di stesura della relazione psicodiagnostica.
1 Guida per l'intervistatore. 5 Interviste cliniche strutturate. L'intervista clinica strutturata per i disturbi del DSM-5®-Versione per il clinico (SCID-5-CV) guida il clinico passo passo attraverso il processo diagnostico del DSM-5. Per semplificare la valutazione della presenza o assenza di ogni criterio, le domande dell'intervista sono affiancate dai corrispondenti criteri del DSM-5. La SCID-5-CV include le diagnosi che vengono riscontrate con maggior frequenza nei contesti. La SCID-5-CV consente anche di effettuare uno screening per 17 disturbi addizionali del DSM-5. La Guida per l'intervistatore per la SCID-5-CV fornisce istruzioni complete su come usare la SCID-5-CV in modo efficace e accurato, ne descrive il razionale, la struttura e l'utilizzo, oltre a esaminare nei dettagli il modo in cui interpretare e applicare i criteri specifici per ciascun disturbo del DSM-5. Sono anche inclusi diversi casi per il roleplaying e casi per esercitarsi, pensati per insegnare ai clinici a utilizzare la SCID-5-CV.
1 Guida per l'intervistatore. 5 Interviste cliniche strutturate. 5 Questionari SPQ. L'intervista clinica strutturata per i disturbi di personalità del DSM-5® (SCID-5-PD) è un'intervista diagnostica semistrutturata pensata per consentire ai clinici e ai ricercatori di valutare i 10 disturbi di personalità del DSM-5 inclusi nei Gruppi A, B e C, oltre al disturbo di personalità con altra specificazione. Può essere utilizzata per effettuare diagnosi di disturbo di personalità categoriali (presente o assente) o dimensionali. La SCID-5-PD rappresenta la versione aggiornata della Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Personality Disorders (SCID-II). La denominazione "SCID-5-PD" riflette l'eliminazione dal DSM-5 del sistema multiassiale. La Guida per l'intervistatore contiene le indicazioni essenziali per l'uso della SCID-5-PD, mentre il Questionario SCID-5-SPQ può essere utilizzato come strumento facoltativo di screening breve, di 20 minuti, per la riduzione della durata dell'intervista clinica.
L’ingratitudine e la riconoscenza sono tratti salienti degli intricati rapporti umani. L’una è prova di arroganza e disprezzo, l’altra di amicizia indissolubile. Se l’ingratitudine evoca i motivi del tradimento, la riconoscenza sancisce la benevolenza verso chi ci ha aiutato, spesso senza chiedere nulla in cambio. Oggi il dissolversi delle buone maniere evidenzia il logoramento delle più elementari consuetudini relazionali. Si è ingrati senza più accorgersene, si è riconoscenti quanto basta per ottenere favori, all’insegna dei più impliciti rapporti di scambio. Il libro, rivisitando in profondità i due sentimenti e le loro moralità contrapposte, penetra in esse per riproporle alla nostra riflessione. Non tace al lettore le pieghe oscure di due esperienze emotive tra le più eluse e trascurate della vita di tutti noi.