La "nave che affonda" è il vecchio manicomio con tutte le sue catene istituzionali che la legge 180 del 1978 - trent'anni fa - ha fatto scomparire. Quello presentato qui è un documento che viene dall'interno di un'esperienza calda, la battaglia contro i manicomi combattuta da Franco Basaglia, prima a Gorizia e poi a Trieste. Un documento che riporta alla fine degli anni Settanta con un consuntivo spregiudicato a più voci. Un documento che sembra lontano, ma che è straordinariamente vicino a noi. Nella casa di Venezia di Franco Basaglia si svolgono ore di animata conversazione. Con Franco Basaglia ci sono Agostino Pirella, un altro dei principali protagonisti di quella stagione, Franca Ongaro Basaglia, intellettuale e politica, coautrice con Basaglia stesso di molti testi, e un giornalista, Salvatore Taverna, che conosce bene il problema del disagio psichico.
Un'introduzione italiana alla vita e al pensiero di uno degli psicoanalisti più brillanti e controversi del secolo scorso, "Sua maestà Masud Khan" è un libro rivolto allo studioso di psicologia e psicoanalisi e a chiunque sia interessato allo studio della mente umana. Si racconta l'infanzia pakistana di Khan, l'ascesa nella società psicoanalitica e nel jet-set londinese, e poi il declino, segnato dall'alcolismo e dalla follia. Nella seconda parte del volume sono illustrati i concetti e le ipotesi cliniche più originali, dalla personalità schizoide al trauma cumulativo, dalla "tecnica dell'intimità" dei perversi alla teoria della pornografia.
L'energia spirituale raccoglie i più importanti saggi bergsoniani riguardanti "problemi di filosofia e di psicologia". Benché il titolo possa trarre in inganno, gli scritti riuniti in questo libro, tutti piccoli capolavori di lucidità, testimoniano il serrato confronto con le scienze caratteristico del gesto filosofico di Bergson. Le riflessioni sviluppate qui gravitano attorno al tema del rapporto mente-corpo, evidenziando il filo rosso che lega la filosofia della mente di Materia e memoria alla metafisica della vita dell'Evoluzione creatrice,e anticipando i problemi che saranno trattati nelle Due fonti della morale e della religione. Ma in queste pagine Bergson mette soprattutto alla prova il suo arsenale di invenzioni concettuali (durata, slancio vitale) nello studio di particolari fenomeni psichici, parte dei quali era stata oggetto delle ricerche di Freud in quegli stessi anni, e sviluppa una teoria della memoria e del cervello, basata sull'idea di "attenzione alla vita", che costituisce ancora una sfida per le scienze cognitive. Nelle folgoranti pagine sul sogno, il déjà-vu, l'oblio e il sonnambulismo, ritroviamo inoltre l'asse portante dei celebri studi di Deleuze sul tempo nell'immagine cinematografica.
Scritto quasi con il piglio di un racconto, questo libro di Clifford Geertz è una lettura profonda e al tempo stesso agile dell'Islam marocchino e indonesiano. Lavorando sulla propria esperienza di ricerca sul campo in entrambi i paesi e coniugandola con la cospicua letteratura su Marocco e Indonesia, Geertz descrive, analizza e commenta, con la consueta brillantezza di stile, gli sviluppi di questa religione alle due estremità opposte del mondo musulmano. Ne risulta un'immagine dinamica e profondamente "storica" dell'Islam marocchino e indonesiano: una religione certamente non fuori dal tempo ma sottoposta a quelle dinamiche politiche, sociali e culturali che ne hanno plasmato il destino nei due rispettivi paesi, producendo atmosfere culturali molto differenti. L'Islam dipinto in questo libro da Geertz non è fatto di dogmi, credenze, riti e istituzioni, ma è l'immagine vivida di quel "saldo attaccamento a una concezione ultratemporale della verità" ottenuto attraverso l'adesione di individui e gruppi a principi, consuetudini, stili di vita e forme di sensibilità estetica e morale. Il libro è un tentativo di cogliere la religione non come sistema di elementi classificabili e descrivibili, ma come qualcosa che si lega alle istanze della vita morale, estetica, sociale e politica, producendo l'adesione a una specifica forma di verità trascendente.
Ogni organizzazione desidera assumere i candidati migliori, così come ogni candidato all'assunzione desidera potersi esprimere al meglio delle proprie possibilità. Al centro di questo intreccio di aspettative si trova il selezionatore, la cui competenza nell'utilizzo di una serie di tecniche e di strumenti decide l'efficacia della selezione. Il testo ripercorre un percorso di selezione reale descrivendo i differenti momenti in cui si articola: la definizione del profilo del candidato, il reclutamento e la convocazione, il colloquio, i test, le prove di gruppo, la stesura del profilo psicoprofessionale e la valutazione, il colloquio con la linea e l'assunzione. Per ciascun passaggio vengono proposti esempi di materiali diagnostici, brani di colloqui e schede di valutazione che consentono di riconoscere le molteplici attività che il selezionatore è chiamato a svolgere, evidenziando le opzioni disponibili, esplicitando le ragioni delle scelte suggerite e ipotizzando i risultati ottenuti.
Che rapporti abbiamo con le idee? Non siamo forse capaci di vivere, uccidere o morire per un'idea? Le nostre menti sono totalmente asservite alle idee consolidate? Non possiamo permettere alle idee di ridurci in schiavitù, ma possiamo resistere alle idee solo mediante altre idee. Nel quarto volume del suo Metodo, Morin considera la conoscenza dal punto di vista delle condizioni sociali e culturali che presiedono alla sua formazione, fornendo un'agile introduzione al mondo delle credenze e delle idee.
Qual è l'efficacia delle terapie di gruppo nella pratica clinica quotidiana? Con quali tipologie di pazienti si ottengono i migliori risultati? In quali contesti? Il testo raccoglie importanti contributi basati su un modello di ricerca che ha come obiettivo principale il miglioramento dei trattamenti per la cura dei pazienti, focalizzandosi sull'efficacia clinica dei gruppi in diversi contesti applicativi, sul legame che intercorre tra processo ed esito psicoterapeutico, e sul confronto con l'utilizzo dei gruppi terapeutici in altri paesi.
Il counselling è un tipo di intervento che, attraverso la costruzione di una relazione professionale fondata sull'ascolto, aiuta a sviluppare soluzioni efficaci ai problemi esistenti (così come il diciottesimo cammello di una nota storiella permette di sciogliere un nodo che pareva inestricabile). Il testo raccoglie scritti di autori diversi (psicologi, pedagogisti, psichiatri...) che, seguendo il modello sistemico, delineano una cornice teorico-pratica trasversale a differenti discipline, con l'intento di fornire agli allievi delle scuole e dei corsi di formazione una base per l'apprendimento.
In "Relazioni in pubblico", una delle sue opere fondamentali, Erving Goffman punta l'attenzione su alcune delle situazioni più comuni che viviamo nelle nostre giornate: un marciapiede affollato, un ascensore, uno scompartimento della metropolitana. I gesti e le parole con cui stabiliamo una relazione con chi ci sta attorno - un saluto, una stretta di mano, un "mi scusi" - sono altrettanti aspetti di quelle "apparenze normali" di cui è fatta la nostra realtà: un ordine minimo ma che, come Goffman mostra, è fondamentale non mandare in frantumi.
Con questo testo, Bernhard Waldenfels intende offrire al pubblico una via d'accesso facilitata a quello che può essere considerato il suo monumentale sforzo rivolto, nel corso dell'ultimo ventennio, all'indagine del fenomeno dell'estraneo. Questa sorta di introduzione al suo pensiero può rivelarsi, pertanto, utile soprattutto al lettore italiano, il quale troverà in essa un agevole strumento per avvicinarsi e familiarizzare con l'avvincente prospettiva di una filosofia che considera l'estraneità non un momento meramente accessorio dell'esperienza, bensì il suo carattere costitutivo.
Questo classico di Eugen Fink è una rara incursione della filosofia nel territorio del gioco. Che cos'è il gioco? Come si rapporta alla vita? Perché è importante e addirittura essenziale per l'esistenza umana? Il gioco, secondo Fink, è una dimensione che si aggiunge a tutte le nostre esperienze, compreso l'amore, compresa la morte, arricchendole di una distanza, appunto lo spazio speciale di un'"oasi". È un libro che ci dà ancora parecchio da pensare perché apre una moltitudine di problemi. In questa edizione italiana è accompagnato dalla trascrizione di una conferenza (inedita anche in tedesco), in cui Fink riprende i fili principali del suo discorso sul gioco.