Una società più giusta e più stabile secondo Dewey si fonda su un individualismo capace di sviluppare le singole personalità. Una distratta superficialità e il rapido cambiamento dei riferimenti simbolici sociali indotti dalla comunicazione di massa hanno inibito lo sviluppo dei valori morali e sminuito la capacità dei singoli di comunicare e collaborare. Questi saggi furono scritti da John Dewey nel 1929, mentre incalzava la più grave crisi economica americana, e sono ancora profondamente attuali, per le numerose analogie con l'odierna crisi dell'economia occidentale. Il pensiero di Dewey si adatta assai bene all'urgenza dei nostri tempi; alterna amarezza e speranza e indaga sulle opportunità da cogliere per una nuova prospettiva morale e sociale: un nuovo individualismo, che infonda una responsabilità sociale pienamente consapevole della forza dei propri valori e della propria autonomia.
Con filosofia pratica ci si intende riferire al dibattito nato nella Germania degli anni Sessanta, con l'obiettivo di rilegittimare il sapere filosofico all'interno di un ambito problematico che concerne l'uomo, la sua condotta morale, le dimensioni del vivere associato e della politica. Ciò ha anche il significato di una proposta e di una difesa di quella filosofia che indica come e in vista di cosa agire. Il volume presenta e discute le prospettive sul tema nel pensiero dei più interessanti autori del dibattito: Höffe, Geertz, O'Neill, Gadamer e Taylor.