"Merito e non solo metodo. Questa frase racchiude il senso di questo volume sulla cruciale tematica dell'interpretazione della Sacra Scrittura. Trascorsi, ormai, trent'anni da quando la Pontificia Commissione Biblica ha dato alle stampe L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa - documento fondamentale che sdogana metodi e approcci - si avverte una duplice esigenza tra i biblisti e, in generale, tra i cultori della Parola di Dio. Da un lato, la necessità di una verifica sulla reale recezione delle proposte ermeneutiche offerte dal documento del 1993. Dall'altro lato, la volontà di misurarsi con l'attuale panorama degli studi e del più ampio contesto pastorale. I diversi contributi consegnano un ampio ventaglio di proposte e celebrano il diritto di cittadinanza di approcci differenti: si parte dall'imprescindibile metodo storico-critico, si passa per la retorica, la narrativa e le interpretazioni giudaiche, per poi entrare nei sentieri tracciati dalle scienze umane, giungendo infine alla lettura patristica, spirituale e specificamente teologica. "
"Siamo di fronte alla sfida di dispiegare oggi la potenzialità di senso della parola «Dio» e di declinare in forme pubblicamente accessibili quella tradizione in cui tale parola trova il suo significato. Ma quale spazio trova Dio nell'agorà pubblica? La domanda non è scontata se si pensa come nel passato la parola ecclesiale è stata proposta in forme integriste e irrispettose delle posizioni altrui. Di qui la necessità di una teologia che si connoti essenzialmente come ecumenica capace di dialogo con una pluralità religiosa diffusa e pervasiva, e di conseguenza capace anche di articolarsi di fronte al pensiero laico. Riflettere su una teologia dal carattere pubblico vuol dire, dunque, interrogarsi su come essa possa prendere la parola in ambienti altri in maniera significativa, non arrogante, incisiva, ma nello stesso tempo all'altezza della complessità inedita della società post-secolare."
La forma significativa del pensiero e della letteratura ebraica è il commento, la forma letteraria del Talmud: una conversazione tra amici "di tutti i luoghi e tempi". Questa forma di conoscenza sembra forse estranea alla teologia cristiana, perché essa parte dalla definitiva Parola di Dio, dal Logos, che è l'ebreo Gesù di Nazareth. I contributi raccolti in questo volume vogliono seguire il modo di pensare del commentare. Sono testi che entrano in dialogo con la teologia, il magistero e la pratica della Chiesa. Che chiamiamo l'illuminazione di Dio sul mondo e su di noi, la Rivelazione, e che ci spinge a riflettere ulteriormente. La presenza frequente dell'ebraismo nei testi può essere sorprendente. Fortunatamente non è più solo l'Antico Testamento che interessa, ma la presenza di una comunità che si confronta costantemente con l'unica Sacra Scrittura dell'Ebreo Gesù, e in mezzo alla nostra società prende su di sé il "giogo della Torah". Il rapporto con Israele non è una questione di "dialogo interreligioso". Il nostro rapporto con l'ebraismo è unico, a differenza di qualsiasi altro rapporto.
"I processi formativi delle giovani generazioni, in ambito scolastico, richiedono l'interazione tra soggetti, attraverso un percorso cooperativo, capace di creare un incontro tra le differenze, di riconsiderare il valore dell'essere umano, di ascoltare le suggestioni dei vissuti antropologici del mondo contemporaneo. Occorre ripensare una cultura dell'educazione, indicando ai docenti un possibile raccordo tra ricerca scientifica, competenze professionali, motivazioni individuali e responsabilità collettive per attuare una scuola realmente inclusiva e democratica. Il presente volume, esito del progetto didattico per i docenti di ogni ordine e grado delle Province di Bari e di BAT, promosso dall'Ufficio di Pastorale Scolastica della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, in collaborazione con il Consiglio regionale della Puglia, con enti locali e associazioni, vuol essere espressione di tali attese. Tra le sue pagine, mediante la narrazione delle esperienze educative scolastiche e il racconto delle azioni sociali per una cittadinanza attiva, il lettore potrà scorgere la ricerca interdisciplinare delle questioni di senso e la riconferma della vocazione della professione docente nell'arte di essere umani."
La Chiesa è mediterranea per diritto di nascita! Il Mare è il mezzo attraverso il quale il cristianesimo ha valicato i confini etnici, linguistici, culturali. È grazie al Mediterraneo (come opportunità transculturale, come spazio di interculturazione) che è stato possibile concettualizzare e annunciare la portata universale della Resurrezione di Cristo! Le Chiese da cui è partita la spinta missionaria verso tutto il mondo, non possono più rinunciare al re-spiro mediterraneo che le unisce perché questo nostro mare è uno snodo fondamentale per la testimonianza cristiana (card. G. Bassetti)
Bari è “città dell’accoglienza e del dialogo”, come l’ha definita il 7 luglio 2018 papa Francesco proprio a Bari nell’incontro ecumenico di riflessione e preghiera per la pace in Medio Oriente con i capi e i patriarchi delle chiese orientali.
L’Exultet di Bari è il prodotto di una chiesa viva, di una chiesa credente, di una chiesa colta, e anche di una città florida di scambi e di commerci, che mette insieme, fondata sulla fede nel Risorto, culture e forme artistiche diverse, ma in una sintesi originalissima di fede e di vita. È il prodotto di una città ecumenica e multietnica, capace di vivere di risurrezione, di cercare l’unità, di aspirare alla pace. (G. Micunco)
La "Chiesa del Calvario" così efficacemente descritta nelle pagine seguenti è la Chiesa del Risorto, primizia di quella novità di cui Benedetto XVI dice: "La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi. (...) portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo".
Alla Chiesa, dunque, è affidato il compito di proclamare e di testimoniare in Cristo Gesù l'uomo nuovo, l'uomo perfetto, il modello a cui sono chiamati a ispirarsi ogni visione antropologica e ogni progetto personale e collettivo.
Con la scelta del tema educativo come perno attorno a cui ruota l'impegno pastorale del decennio in corso, la Chiesa in Italia ha dato ampia prova di avere compreso e di essersi fatta carico di questa responsabilità. La stessa "carità della memoria" di cui parlano gli autori nel presente volume è una dimensione fondamentale dell'azione educativa
"Nel mutare degli eventi nei tempi che corrono emergono e si impongono nuovi e molteplici interrogativi, a noi tutti e alla generazione giovanile in particolare; interpellanze interessanti e a volte anche inquietanti sugli eventi recenti e da noi vissuti, poco corrispondenti e compatibili con le attese di uomini liberi; domande intorno a possibili cambiamenti a venire, che ci interessano e ci coinvolgo come singole persone, come famiglie, e cittadini o soltanto come uomini e donne del nostro tempo. Questa è la vicenda storica, la storia degli uomini, la nostra storia nella condizione umana: vicenda storica che, a differenza del divenire degli altri esseri viventi, piante o animali, si compie e avanza continuamente con l'apporto degli uomini stessi, di noi tutti, della nostra libertà responsabile delle scelte, sia in quanto singoli, sia in quanto comunità civile e politica. Di quale patrimonio di verità e di speranze intendiamo parlare? C'è qualcosa che illumina e orienta ancora e sempre il nostro cammino comune? Quale luce proveniente da questa tradizione può illuminare un nuovo cammino, permettere di rettificare percorsi indebititi, rimuovere gli ostacoli, riaprire il cammino della Speranza e costruire un avvenire di pace? Cercheremo insieme di rispondere a questa attesa di Luce, richiamando l'opera di testimoni del nostro tempo che possono aiutarci a capire questa vicenda storica che essi stessi hanno vissuto con pienezza umana:?Emmanuele Mounier e Giorgio La Pira."