Per il mondo ebraico, derash (da cui deriva la parola midrash) è la ricerca del senso inesauribile, pieno, della Bibbia e della sua attualizzazione, ricerca basata sul concetto della Scrittura come parola di Dio, come parola viva che si rivolge alle società di tutti i tempi. Questa metodologia esegetica è assai diversa rispetto a quella alla quale siamo abituati e mostra di cosa si sono nutriti i pii israeliti nel corso del tempo. È notevole che non pochi di questi insegnamenti, oltre a suscitare la nostra curiosità intellettuale, siano utili anche alla vita di fede, aiutando a meglio precisare il significato di quella lettura spirituale della Sacra Scrittura che completi i metodi storico-critici. L'esegesi rabbinica è, infatti, riflessione di rabbini, persone colte e pie che conoscono a memoria la Bibbia e dominano la lingua ebraica biblica. Essi possono aiutare a meglio scoprire il percorso del testo. Viene qui offerta la prima traduzione integrale in italiano, corredata di introduzione e note, del Midrash Tehillim, il commento rabbinico al Libro dei Salmi. Si segue la tradizionale divisione del Salterio in cinque parti, che forma un parallelo con i cinque libri del Pentateuco, mostrando ancora di più l'importanza della raccolta. Si tratta di una lettura che prima di tutto aiuta a «gustare» la varietà dei «sapori» della Parola divina in essi presente.
Il volume si propone di valorizzare la ricchezza teologica del Salterio leggendo i salmi dalla prospettiva del corpo umano: la salute o la malattia fisica, infatti, non esprimono solo una condizione biologica, ma raccontano l'intricata rete di affetti e sentimenti che attraversano la vita dell'orante. L'attenzione al linguaggio somatico non solo è imprescindibile ai fini della comprensione del mondo evocato dai singoli poemi, ma è la chiave di lettura per cogliere la profondità della preghiera biblica che esprime le cose spirituali in termini carnali. In queste pagine, in cui l'esplorazione della Scrittura assume l'umano come cifra interpretativa ed epifanica del mistero di Dio, è costante il confronto con la tradizione patristica e spirituale, perché questo immenso e vivo patrimonio offre all'uomo di oggi ricche suggestioni e profonde intuizioni teologiche, oltre che interessanti spunti per la pastorale.
«O Dio, spezza loro i denti in bocca!». Nel libro dei Salmi, vetta poetica dell’Antico Testamento, ricorrono talvolta anche espressioni crudeli e violente, imprecazioni contro i nemici e frasi di vendetta. Si tratta di termini e modi di dire molto lontani dalla sensibilità contemporanea e talvolta così aggressivi da aver subito la «censura» della liturgia. In questo volume, Wénin esamina ogni singolo salmo, precisa di chi è la voce violenta e chi sono i suoi avversari o i suoi interlocutori; indaga inoltre la comprensione che l’uomo ha di sé nella sofferenza o nell'impotenza, la sua relazione con Dio, i suoi timori e le sue attese di aiuto. Il primo interesse del commento è dunque capire che cosa dice la voce minacciosa e aggressiva e perché utilizza quelle espressioni. Dalla risposta a queste domande si può procedere con il passo successivo: chi può aver pregato e chi può pregare ora con salmi come quelli?
˛ˇ S È f Ë r T e h i l l – m - L i b r o d i L o d i Ë i l t i t o l o d a t o i n e b r a i c o a l L i b r o d e i S a l m i . P e r c h È c h i a m a r e c o s Ï u n l i b r o c h e r i s u o n a d i g r i d a e d i s u p p l i c h e ? P e r c h È d e f i n i r e i n t a l m o d o u n a r a c c o l t a d i p o e m i d o v e a b b o n d a n o g e m i t i e l a m e n t i ? P e r c h È , d a t o c h e v i t r o v i a m o a d d i r i t t u r a a p p e l l i a l l a v e n d e t t a ? F o r s e p e r c h È g l i e d i t o r i d e l S a l t e r i o h a n n o c o l t o c h e c i Ú c h e c o n s e n t e d i e s p r i m e r e d a v a n t i a D i o s u p p l i c h e , l a m e n t i o s e t e d i v e n d e t t a , Ë p r o p r i o l o s p i r i t o s t e s s o d e l l a l o d e c h e c a n t a l a v i t a p i ˘ f o r t e d e l l a m o r t e .
L o b i e t t i v o d e l v o l u m e Ë f o r n i r e a l c u n e c h i a v i p e r e n t r a r e n e l m o n d o p o e t i c o e t e o l o g i c o d e i s a l m i . D o p o u n a b r e v e d e s c r i z i o n e d e i p r i n c i p a l i p r o c e d i m e n t i l e t t e r a r i c u i r i c o r r e l a p o e s i a s a l m i c a , l a u t o r e s i s o f f e r m a a p r e s e n t a r e l e d u e m o d a l i t ‡ e s s e n z i a l i i n c u i q u e s t a p r e g h i e r a s i e s p r i m e : l a s u p p l i c a e l a l o d e . S u c c e s s i v a m e n t e , a t t r a v e r s o l a l e t t u r a d i a l c u n i t e s t i , i l l u s t r a l a s i n t e s i p r o p o s t a , m o s t r a n d o a l t e m p o s t e s s o c o m e i l S a l t e r i o s i s n o d i i n q u a n t o l i b r o c h e s v i l u p p a u n p r o g e t t o t e o l o g i c o p r o p r i o . I n f i n e , c o n s a p e v o l e c h e a l c u n i s a l m i " v i o l e n t i " c r e a n o d i f f i c o l t ‡ a l l e t t o r e c r e d e n t e , t e n t a d i m o s t r a r e i n c h e m o d o l a l o r o l e t t u r a p o s s a c o m u n q u e d i m o s t r a r s i i s p i r a t r i c e e p r o f i c u a .
N o t e s u l l a u t o r e
A n d r È W È n i n , h a c o n s e g u i t o i l d o t t o r a t o i n s c i e n z e b i b l i c h e a l P o n t i f i c i o I s t i t u t o B i b l i c o ; Ë p r o f e s s o r e d i e s e g e s i d e l l A n t i c o T e s t a m e n t o a l l a F a c o l t ‡ d i t e o l o g i a d e l l U n i v e r s i t ‡ c a t t o l i c a d i L o v a n i o e i n v i t a t o p e r l a t e o l o g i a b i b l i c a a l l U n i v e r s i t ‡ G r e g o r i a n a d i R o m a . » a u t o r e d i n u m e r o s i s t u d i e o p e r e : t r a q u e s t e r i c o r d i a m o L H o m m e b i b l i q u e ( C e r f 1 9 9 5 ) , P a s s e u l e m e n t d e p a i n ( C e r f 1 9 9 8 ) e I s a a c o u l È p r e u v e d A b r a h a m . A p p r o c h e n a r r a t i v e d e G e n Ë s e 2 2 ( L e s s i u s 1 9 9 9 ) . S p e c i a l i s t a d e l l a p p r o c c i o n a r r a t i v o d e l l a B i b b i a , h a r e d a t t o c o n J e a n - L o u i s S k a e J e a n - P i e r r e S o n n e t i l C a h i e r E v a n g i l e n . 1 0 7 , i n c u i p r e s e n t a q u e s t o n u o v o m e t o d o c h e i l l u s t r a p e r a l t r o i n a l t r i d u e C a h i e r s : S a m u e l ( n . 8 9 ) e R u t h ( n . 1 0 4 ) .
Dal Salmo 120 al 134 viene richiamato all'attenzione dell'orante un costante movimento di salita: si sale al santuario di Gerusalemme in occasione di feste liturgiche, in particolari momenti della propria vita, al ritorno dall'esilio. Si sale dal basso della condizione che nasce dal peccato per elevarsi al bene, al cielo e a Dio; si sale in questo mondo e nel mondo a venire. Si sale da ciò che ha meno valore a ciò che ha un valore maggiore e salire è sempre una elevazione: fisica, sociale, morale, mistica. I salmi dei gradini, che qui vengono presentati e commentati, dovevano essere recitati idealmente all'ingresso del tempio di Gerusalemme, al termine del pellegrinaggio annuale, pellegrinaggio che diventa simbolo di ogni cammino. Il microcosmo svelato da questi cantici ci mostra la verità della condizione umana: in questo mondo, sottoposto alle leggi del tempo, della morte e del libero arbitrio, all'uomo che intende seguire la via tracciata da Dio è consentito salire solo, qualora ne sia capace, fino al quindicesimo gradino. Solo la via della visione mistica permette un viaggio in un altrove infinito, indefinito e non ancora conosciuto.
Un breve commento per ogni salmo aiuta a comprendere la ricchezza spirituale di parole e immagini a volte lontane dalla nostra cultura e dalla nostra quotidianità.
L’invito contenuto in questo libro è partecipare, con consapevolezza e profondità, alla voce della Chiesa che, lungo i secoli, nella preghiera dei Salmi riconosce e celebra la presenza di Dio nella vita dei suoi figli.
Federico Badiali è docente incaricato di Teologia sistematica alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e alla Scuola di formazione teologica della diocesi di Bologna, di cui è direttore.E' segretario dell’Associazione teologica italiana (ATI) e della Commissione presbiterale italiana. Con EDB ha pubblicato Conosci la messa? (2018) e, insieme a P. Boschini e M. Nardello, Come si scrive una tesi in Teologia (2017).
Il volume indaga l’atteggiamento verso i popoli pagani nel Salterio della Settanta (LXX) attraverso un confronto con il testo masoretico. La ricerca considera il Salterio greco non solo come traduzione letterale, ma anche come interpretazione di quello ebraico e tenta in questo modo di evidenziarne l’apertura universalistica. In questo contesto il termine «universalismo» si riferisce in modo specifico a un atteggiamento favorevole, più aperto, nei confronti di popoli diversi da quello ebraico, coinvolti in qualche modo nel rapporto fra Dio e Israele. A questo scopo vengono esaminati quattordici testi in cui si riscontrano significative divergenze tra il testo ebraico e quello greco.
Questa antologia, composta da trenta delle 150 liriche del libro biblico dei Salmi, si propone di introdurre il lettore nelle prime sale di un castello complesso e pieno di canti per cogliere i colori dominanti, le voci più intense, le linee essenziali.
Per compiere questo itinerario è necessario retrocedere nel passato, in una cultura e in una lingua diversissime dalle nostre, comprendere il tenore originario e l’autentico significato di immagini, frasi e parole. Da quell’origine ebraica e lontana si deve poi ridiscendere verso il presente calando il salmo antico nella vita di oggi.
Sant'Atanasio di Alessandria, vescovo e teologo, considerava il Salterio un «libro degli affetti», un testo che consente di riconoscere gli infiniti registri dell'anima. I salmi, infatti, sono lo specchio dei sentimenti: da un lato ci rivelano il nostro stato interiore, dall'altro i moti più negativi che richiedono risanamento e maturazione.«Il libro dei Salmi - secondo Atanasio - possiede una sua propria grazia meritevole di particolare attenzione; oltre a tutto quello in cui vi è comunione e relazione con gli altri libri, ha anche questo di meraviglioso, che riporta impressi e scritti in esso i moti di ciascuna anima e il modo con il quale essa cambia e si corregge».
L'edizione quadriforme del libro dei Salmi, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; iltesto greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente alIV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata aprivilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Il Salmo 51, detto Miserere dal titolo della traduzione latina, è uno dei principali componimenti del Salterio, di cui costituisce il più celebre testo penitenziale.Già presente nella grande riflessione paolina sul peccato, il Salmo entra nella tradizione patristica, diventa l'ossatura ideale delle Confessioni di Agostino, ma anche il segnale di battaglia del Savonarola e una specie di motto per i soldati di Giovanna d'Arco. Amato visceralmente da Lutero, che gli dedicherà pagine altissime e indimenticabili, il Miserere è stato il silenzioso compagno di lacrime di tanti peccatori pentiti, la segreta biografia di anime sensibili, lo specchio della coscienza vivissima e lacerata di uomini come Dostoevskij e il testo ispiratore per artisti come Rouault e compositori come Donizetti e Bach.
Il volume indaga la struttura poetica e la ricca simbologia che servono da supporto al salmista per descrivere situazioni di vita, atteggiamenti interiori, esperienze umane drammatiche e altissime tensioni religiose.L'analisi del linguaggio poetico, le parole e le figure, la costruzione dei periodi e i piani prospettici consentono di fare emergere l'organizzazione interna dei poemi e la loro unità, mentre l'approfondimento del ricco repertorio dei simboli religiosi permette di esaminare il vasto patrimonio di ogni comunità orante.I salmi, infatti, sono soprattutto preghiera, espressioni poetiche di intense esperienze religiose.