Qual è il fondamento della realtà? Perché esiste qualcosa e non il nulla? Si può concepire un destino ultimo dell'anima? Queste domande, che si collocano alla frontiera di discipline diverse, costituiscono da sempre i grandi interrogativi della Filosofia e della Teologia, ma coinvolgono anche la Fisica e la Cosmologia, le Scienze dell'informazione e la Biologia. Questo volume propone un'introduzione alla trattazione moderna e contemporanea dei grandi temi dell'esistenza e intende offrire, in modo sintetico, una panoramica sul pensiero di alcuni autori significativi, mettendoli a confronto ed evidenziando analogie e differenze. È un modo per favorire il passaggio dalla scienza alla sapienza, dalla semplice conoscenza alla capacità di operare una sintesi personale in grado di orientare consapevolmente la propria vita.
Il cambiamento tecnologico crea non «un uomo nuovo», come prospettavano i manifesti cyborg, ma «del nuovo nell'uomo», poiché non esiste innovazione tecnica a cui non corrisponda una mutazione antropologica. Le tecnologie sono infatti oggetti sociali rivestiti di simbolico, ma soprattutto proiezioni della coscienza dell'uomo, delle sue virtù e dei suoi vizi. I mezzi messi a disposizione dalle biotecnologie - trasferimento di geni, trapianti di tessuti e organi, interventi di ingegneria molecolare - rischiano tuttavia di oscurare le molteplici risorse animali già presenti in ognuno di noi, eredità dei nostri predecessori non umani e quasi sempre represse perché difficili da inquadrare in una visione intelligente della vita e del mondo. Codificare le istanze che caratterizzano il postumano, che ha un largo impatto nel panorama scientifico e culturale contemporaneo anche se non ancora una definizione univoca, interpella la vita pastorale e consente di riflettere sui tentativi di relegare l'uomo nel sogno - o nell'illusione - di un'immortalità realizzata tecnologicamente. Prefazione di Giuseppe Lorizio.
La dimensione relazionale costituisce una componente fondamentale dell'identità di ogni persona e della sua interiorità, temi sui quali convergono gli studi dell'antropologia, della psicologia a orientamento dinamico, della filosofia e della spiritualità cristiana. A partire dalla riflessione del teologo Edward Schillebeeckx e dello psicologo Alessandro Manenti, questo volume evidenzia come il pensiero moderno sia caduto nell'illusione di considerare la coscienza individuale come qualcosa di assoluto e di slegato dall'ambiente sociale, economico e culturale. Ciò asseconda un'etica «del giocoliere» che orienta la vita su piccole scelte, il più possibile reversibili, per evitare il rischio di sbagliare, ma soprattutto per il timore di legarsi a qualcosa o qualcuno e perdere così la propria libertà. Abbracciare una visione relazionale della persona umana significa considerare il dialogo con l'altro e l'impegno politico per il bene comune come vitale e necessario. In questa prospettiva, diventare adulti non si riduce al cammino di emancipazione, ma implica la capacità di entrare in un dialogo costruttivo con l'altro, al fine di promuovere una ricerca comune sia di soluzioni tecniche ai problemi contingenti sia di significati esistenziali, etici e religiosi condivisibili.
Che cosa può dire una scienza recente come la psicologia alla secolare elaborazione del pensiero teologico?
In che modo la riflessione psicologica pub arricchire la teologia nel suo stesso formularsi e non solo a livello di attuazione pastorale o di «immediato utilizzo» per fare fronte a disagi o a problemi patologici?
Questo volume illustra ciò che la psicologia descrive, si interroga sul peso da dare alle affermazioni psicologiche e su che cosa è corretto o scorretto chiedere a questa disciplina, indagando le teorie, i modelli, i concetti di mediamone, vita vissuta, mistero, relazione, motivazione e attività simbolica. Il libro indaga inoltre l'intreccio di emozioni e ragioni, il concetto di maturità affettiva, il mondo conscio e inconscio, la dimensione del male e del bene morale, la salute psichica, la struttura delle relazioni, la soggettività e le nuove prospettive offerte dalle neuroscienze.
Come mai è così difficile fare pace con Darwin? Perché la teoria dell’evoluzione è tuttora al centro di un infuocato dibattito pubblico che si estende ben al di là dei confini della comunità scientifica? Non è difficile capirne il motivo profondo: a differenza di molte altre teorie scientifiche, le tesi darwiniane pongono le premesse per rispondere alle domande tradizionali sulla nostra origine e destinazione e, in questo senso, investono frontalmente gli immaginari religiosi, metafisici, antropologici e morali che hanno accompagnato e reso possibili la nascita e lo sviluppo delle società occidentali moderne.
Con Darwin è giunto a compimento un lungo processo culturale di definizione della relazione tra l’uomo e l’universo naturale, il cui esito primario consiste in una concezione inedita della natura umana. Qui va ricercata l’eredità filosofica del darwinismo ed è su essa che verte lo studio dell’autore. Dall’analisi, che esamina i principali nodi da un punto di vista al contempo storico e tematico, Darwin emerge come una figura cruciale in quella transizione intellettuale che ha scompaginato l’immagine tradizionale della natura.
Il volume è suddiviso in tre capitoli distinti e autonomi. Il primo affronta la questione della natura umana abbinando un approccio storico a uno più sistematico. Il secondo discute la questione della rilevanza di Darwin per la filosofia. Il terzo capitolo recupera i diversi fili del discorso e li intreccia nell’intento di meglio comprendere quali siano il significato e la portata storica della Weltangshauung naturalista e/o darwinista.
Sommario
Introduzione. I. Di fronte alla natura. 1. Dilemmi moderni. 2. Alla ricerca della natura umana. 3. Fallacie naturalistiche. 4. Tra natura e identità. II. Dopo Darwin. 1. Prologo: l’importanza di Darwin per la filosofia. 2. Specie. 3. Tempo. 4. Mente e natura. 5. Moralità. 6. Epilogo: il nostro contemporaneo vittoriano. III. Naturalismi. 1. La posta in gioco. 2. Darwinismo. 3. Darwin e la religione. 4. Noi, animali. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Paolo Costa è dottore di ricerca in antropologia filosofica. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Parma e il Centro per le Scienze Religiose (ITC-isr) di Trento, dove si è occupato della relazione tra darwinismo ed etica. È autore, tra l’altro, di Verso un’ontologia dell’umano. Antropologia filosofica e filosofia politica in Charles Taylor, UNICOPLI, Milano 2001. Presso le EDB ha curato, insieme a Francesca Michelini, la raccolta Natura senza fine. Il naturalismo moderno e le sue forme (2006).