I testi degli autori di fama internazionale pubblicati per la prima volta in lingua italiana ci propongono una panoramica esaustiva della filosofia e teologia interculturale oggi. Il mondo nel quale viviamo è composto da una molteplicità di culture, nei confronti delle quali è urgente che la filosofia e la teologia imparino ad attrezzarsi, in modo da corrispondere alla sfida che queste impongono. Pensare come Hegel che la storia mondiale proceda "da Oriente a Occidente, poiché l'Europa è senz'altro la fine della storia", suona oggi inquietante e folle quando si rifletta sulla centralità assunta da Cina e India nella storia mondiale. Le voci raccolte in questo volume possono essere un segnavia per un cammino, oltre che da percorrere, ancora tutto da pensare.
Descrizione dell'opera
«Il dialogo non chiede la cancellazione della propria identità. Quello che esige è unicamente mantenerla aperta, permeabile e recettiva: semper reformanda, sempre disposta alla riforma. L’esperienza dimostra che ogni avanzamento nella comunione danneggia solo le identità narcisiste, mentre arricchisce la vera identità. Questa non risiede mai in un passato morto, bensì davanti, nel futuro di Dio, che è sempre un richiamo alla conversione e una promessa di maggiore pienezza. A questa dialettica vuole obbedire il titolo del libro, che parla di dialogo e di autocomprensione: di dialogo delle religioni, senza privilegi né imposizioni aprioristiche; a partire dall’autocomprensione cristiana, come luogo reale in cui tendere, fraternamente e apertamente, la mano dell’offerta e dell’accoglienza di fronte alla comune speranza» (dalla Prefazione).
La questione del dialogo e dell’incontro tra le religioni del mondo è oggi una delle più attuali e dibattute. A partire dalla prospettiva teologica l’autore affronta con intelligenza e acutezza l’arduo e complesso tema del rapporto tra il cristianesimo e le altre fedi, attraverso un’impostazione originale e insieme di grande equilibrio.
Sommario
Presentazione (F. Strazzari). Prefazione. Introduzione. 1. Il quadro generale. 2. La nuova situazione. 3. I nuovi approcci a partire dalla teologia. I. La “particolarità” come necessità storica. 1. L’attuale radicalità del problema. 2. Il (presunto) silenzio di Dio: cur tam sero? 3. La (presunta) “elezione” di Dio: cur tam cito? II. Pienezza e definitività della rivelazione cristiana. 1. L’autocomprensione cristiana e la questione del pluralismo. 2. “Universalismo asimmetrico” e “pienezza” cristiana. 3. “Teocentrismo gesuanico” e definitività cristiana. III. L’incontro fra le religioni. 1. Tutte le religioni sono vere. 2. Il nuovo clima del dialogo. 3. La “inreligionazione” come modo dell’incontro. 4. Prospettive. 5. Una parabola come finale. Bibliografia recente in italiano.
Note sull'autore
Andrés Torres Queiruga, nato nel 1940, è dottore in filosofia (Università di Santiago de Compostela) e in teologia (Pontificia Università Gregoriana). Dal 1968 al 1987 ha insegnato teologia fondamentale all’Istituto teologico compostelano e attualmente è docente di filosofia della religione all’Università di Santiago; ha tenuto corsi anche in Messico e in Brasile. Tra le sue opere, Recuperar la salvación, Santander 21995, La revelación de Dios en la realización del hombre. Madrid 1987 (trad. it. Roma 1991), Creo en Dios Padre, Santander 51998 (trad. it. Casale Monferrato 1994), ¿Qué queremos decir cuando decimos “infierno”?, Santander 1995 (trad. it. Vicenza 2002), Repensar la Cristología. Ensayos hacia un nuevo paradigma, Estella 1996; Recuperar la creación. Por una religión humanizadora, Santander 32001. Presso le EDB ha pubblicato Ripensare la Risurrezione. La differenza cristiana tra religioni e cultura (2007).
Descrizione dell'opera
Il testo non costituisce semplicemente una nuova esposizione riguardante l’Islam, le sue credenze, le sue pratiche, la sua storia o le sue arti ma cerca di mettere a confronto l’Islam con il Cristianesimo, di rilevare i punti su cui le due fedi concordano, anche se non si tratta di un accordo perfetto, di evidenziare i punti sui quali divergono o persino si oppongono. Nonostante i possibili accostamenti, ne emergono due credo decisamente diversi. Una chiara consapevolezza dell’identità di ciascuno di essi è tuttavia premessa indispensabile per avviare un rapporto di autentico dialogo.
Nell’analisi dell’Islam gli autori tengono come punto di riferimento quello ufficiale, ortodosso, sunnita, in quanto trattasi del più conosciuto e diffuso.
Sommario
Presentazione (mons. Camillo Ballin). Introduzione. I. Fonti - testi fondatori. Tradizione e tradizioni. Principi dottrinali dell’Islam. II. Dio e l’universo. Attributi di Dio. L’universo. III. Gli angeli. IV. I profeti e i libri. Gesù. Il Vangelo. Maometto. Il Corano. V. L’ultimo giorno. VI. I cinque pilastri dell’Islam e connessioni. La professione di fede. La preghiera rituale. L’elemosina legale. Il pellegrinaggio. Il digiuno. La guerra santa. La circoncisione. Le interdizioni. Il velo delle donne. VII. Soggetti propriamente cristiani. La redenzione. I sacramenti. La Chiesa. VIII. Islam e modernità. IX. Bilancio e conclusione. X. Appendice. Alcuni testi musulmani. Alcuni testi cristiani.
Note sugli autori
Xavier Jacob è un assunzionista francese, che dimora in Turchia dal 1959. Per vent’anni ha insegnato filosofia nel liceo internazionale di Ankara. La sua tesi di dottorato sull’insegnamento religioso in Turchia è stata pubblicata a Berlino nel 1982. Ha inoltre pubblicato: Les Turcs Au Moyen-Age: Textes-Byzantins, Turk Tarih Kurumu Basmevi, Ankara 1990; e con A. G. Calonghi Les Chrétiens du Proche Orient après deux millénaires, Tirrenia Stampatori, Torino 2002.
Francesco Strazzari, inviato del quindicinale Il Regno, ha conosciuto p. Jacob nei suoi numerosi viaggi in Turchia e con lui ha costruito l’articolazione di questo volume. Presso le EDB ha pubblicato: Testimoni di speranza (2002) e Ballate di Chiesa e di Paese (2003); ha inoltre curato: Dal carcere di Londra… (1995) e, con A. Filippi, La cosa più importante per la Chiesa del 2000 (1999).
Il dialogo tra le religioni e le scienze della natura rappresenta oggi un compito di grande rilievo culturale e sociale. In un contesto contemporaneo che, da un lato, vede il fenomeno religioso spostarsi sul versante dell’irrazionalità e, dall’altro, conosce preoccupanti derive fondamentalistiche all’interno delle grandi religioni, il volume – frutto di un convegno teologico dallo stesso titolo – richiama un orizzonte culturale in cui le religioni diventano luogo di autentica ricerca intellettuale e in cui le scienze, partendo dagli ambiti di ricerca loro propri, vanno oltre se stesse e si pongono domande sul senso del tutto. È un orizzonte in cui si apre uno spazio di incontro tra religioni e scienze e che raccoglie il convergente apporto che sia le prime sia le seconde possono rendere alla costruzione del sapere umano.
Nella prospettiva di un rapporto dialogico i contributi raccolti nel volume focalizzano l’interesse sulla questione della “origine” del cosmo e della vita in esso, in particolare sull’origine dell’uomo e sul suo rapporto con gli altri esseri viventi. Le teologie intervenute rappresentano le tre grandi tradizioni religiose – ebraica, cristiana e islamica – che, dal punto di vista storico, sono state particolarmente legate agli sviluppi della cultura occidentale in cui è nata la scienza moderna.
Sommario
Premessa (A. Autiero). Introduzione (V. Maraldi). Teologia della creazione e scienze naturali (W. Pannenberg). La creazione nel pensiero cristiano. Il Dio trinitario, origine e compimento del creato (V. Maraldi). Il rapporto scienza-fede secondo il modello di Pierre Teilhard de Chardin (L. Galleni). La creazione dal punto di vista biblico-ebraico tra alterità e responsabilità (C. Di Sante). La creazione nell’Islam. Il Libro sacro, i teologi, i filosofi, gli estremisti (C. Baffioni).
Note sul curatore
Valentino Maraldi (Cesena 1963) ha studiato teologia a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana e a Francoforte presso la Scuola superiore di teologia e filosofia Sankt Georgen. Insegna teologia presso il Centro per le Scienze Religiose in Trento e presso l’Istituto di Scienze Religiose di Bolzano. Sui rapporti tra teologia e scienza ha pubblicato Lo Spirito Creatore, Milano 2002.
«C’è in giro una grande paura dell’Islam e io, che un poco amo camminare contro il vento, vado raccogliendo piccole storie di buona convivenza. Quelle che metto qui sono più di 150, raccontate in breve e ambientate tutte nel nostro paese, o vissute da italiani in giro per il mondo. Mi sono ispirato all’idea che la buona convivenza è frequente, ma il suo racconto è raro. [...] Narro la buona convivenza, invece degli scontri, non perché io sia un ingenuo, come mi sono sentito obiettare da diversi cui avevo chiesto segnalazioni, ma perché gli scontri già sono veicolati – e anche ingranditi – dal normale circuito dei media. Puntando dunque sulle storie positive non temo di distorcere la realtà, ma spero di contribuire a raddrizzarne la percezione» (dalla Premessa).
Come per tutti i suoi scritti, Accattoli ci consegna pagine di grande freschezza e leggibilità: le sue storie vanno da eventi minimi, come un gesto o una parola occasionali di riconoscenza, a scelte di vita da parte di immigrati che hanno ricevuto aiuto e vogliono ricambiarlo. Egli intervista imam e scrittori affermati, ma interroga anche venditori ambulanti, operai, madri, ragazzi e ragazze della seconda generazione che lasciano intuire frutti di buona convivenza.
Frequente è l’incontro con storie impreviste: c’è un tunisino sacrestano a Milano e un senegalese portinaio in Santa Sede; un ingegnere di origine siriana è sindaco di un paesino dell’Abruzzo; molte famiglie osservanti mandano i figli a scuola dalle suore o scelgono nella scuola pubblica di frequentare l’ora di religione cattolica....
Un libro indispensabile per aiutare a comprendere la complessità del nostro presente e liberarsi dalla tentazione di fare di ogni erba un fascio.
Sommario
Premessa: la buona convivenza è frequente ma il suo racconto è raro. 1. Ora questo è il mio paese. 2. Vedo il mondo con doppio sguardo. 3. Sara il velo lo mette e lo toglie. 4. Cerco l’Islam che prega. 5. Sono stato aiutato e voglio aiutare. 6. Habib che fa il sacrestano a Milano. 7. Il cardinale Antonelli due volte in Moschea. 8. Bibbia e Corano alla Gregoriana. 9. Mille musulmani intorno al Focolare. 10. Contro chi macchia di sangue il Corano. Conclusione polemica: un Islam buono e un Islam cattivo.
Note sull'autore
Luigi Accattoli, da 23 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (82004) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (32004); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell’avventura cristiana nella città mondiale (2002).
Per un quarto di secolo, Bede Griffiths è vissuto in India. Nel volume offre il risultato di anni di meditazione, descrivendo quelli che egli chiama i «miti» religiosi – indù, ebraici, cristiani – ossia quei testi sacri antichi che attraverso il linguaggio dei simboli comunicano una sapienza intuitiva circa i valori di ogni umana realtà. Ed essi portano alla comune consapevolezza che Dio è presente nell’uomo e nella natura: «Quando un uomo incontra Dio, la realtà, la verità, l’amore, anche se è formalmente un ateo o un agnostico, egli incontra la grazia di Dio in Cristo».
Note sull’autore
Bede Griffiths è stato monaco benedettino. Nato in Inghilterra, ha studiato al Christ’s Hospital e a Oxford. Dopo vent’anni di vita monastica in Gran Bretagna si è recato in India per «cercare l’altra metà della sua anima». La sua testimonianza profetica ha fatto dell’ashram cristiano di Shantivanam, nel Tamil Nadu, da lui diretto, un centro mondiale di unità spirituale. È morto nel 1993.