Il testo è diviso in due parti: nella prima viene esplorata una mappa per la ricerca della felicità attraverso l'analisi di alcune tematiche del mondo giovanile - lo studio, lo sport, l'arte, il lavoro, i sentimenti, i viaggi - e semplici ma incisive fotografie su valori come il bene, la giustizia, l'onestà, la libertà, la solidarietà e il bene comune.Nella seconda parte la Bibbia e le parole di papa Francesco diventano il filo rosso per tracciare il proprio individuale cammino verso la felicità.
Papa Francesco parla ai giovani immersi nella grande crisi globale, che è il frutto avvelenato di quella «cultura dello scarto» denunciata instancabilmente dall'inizio del pontificato. Assieme ad anziani e bambini, i giovani sono le grandi vittime della mentalità che in nome del profitto economico esclude ed emargina. Privati della possibilità di costruire il proprio futuro, in difficoltà a trovare un lavoro e formare una famiglia, essi sono in molti casi anche sradicati dal loro Paese per fuggire la fame, la violenza, la persecuzione. Più volte il papa chiede ai responsabili della politica e dell'economia di rivolgere maggiore attenzione alle giovani generazioni: un'esortazione che vale anche per la comunità cristiana. Ma nelle molteplici occasioni in cui si rivolge direttamente ai giovani, Francesco non indulge a commiserazioni: li esorta a prendere in mano la vita con decisione ed energia, consapevoli delle loro potenzialità, per essere protagonisti della costruzione di una società più giusta e fraterna e dare impulso all'«uscita missionaria» della Chiesa.
Alla luce dei due sinodi sulla famiglia, la diocesi di Bari-Bitonto riflette su come coinvolgere la comunità cristiana soprattutto là dove le famiglie vivono una fragilità di relazioni. A tal fine, in questo documento, è stato scelto il baricentro della "giovinezza" e delle relazioni tra generazioni, scegliendo, come riferimento per la riflessione, la storia di Giuseppe e i suoi fratelli.
Le singolari storie di Romeo, Andrea, Carlo, Angelo, Eddy, Maria Clara e Sandra, contrassegnate da colpi di scena, sogni e ripensamenti, consentono di avvicinare il fenomeno dei giovani che non lavorano e non studiano.
L’Italia è il Paese europeo con la più alta presenza di «ragazzi in panchina», coloro che con un acronimo vengono definiti Neet, i giovani in attesa di un impiego e di un’opportunità. Questo fenomeno è influenzato dall’incidenza della dispersione scolastica e della disoccupazione giovanile, ma risente anche di altri fattori, tra cui la qualità e la varietà dell’offerta formativa, il tasso di povertà e di esclusione sociale, l’effetto protettivo della sfera familiare e la propensione all’autonomia personale.
Tuttavia, non tutti i Neet sono Neet. Come testimoniano anche le storie raccolte in questo volume, l’affresco è a tinte variabili e consente di fare emergere figure umane che non coincidono sempre con lo stereotipo del giovane passivo, in balia degli eventi, incapace di progettare il proprio futuro e di vivere in modo pieno il proprio presente.
Quando la tensione spirituale della Cresima passa e si torna al tempo ordinario, i ragazzi, anche quelli più promettenti, sembrano sparire come neve al sole. E allora ci si domanda: Come sapranno custodire il patrimonio accumulato durante il tempo del catechismo? A questo riguardo sacerdoti e catechisti cercano di correre ai ripari nei modi più diversi e nelle forme più creative. Sulla scia di questi tentativi è nato questo progetto di evangelizzazione destinato proprio ai ragazzi del cosiddetto "post-Cresima". Un'esperienza originale, capace di coniugare fede e vita, che vuole attuarsi mediante le modalità tipiche di un gruppo, denominato "Fuoco e Vento", in quanto reca i segni riconoscibili dell'accadere dello Spirito Santo a Pentecoste. Facendo tesoro della loro consolidata e appassionante frequentazione in parrocchia e del loro riconosciuto desiderio di protagonismo, si invitano ragazzi e catechisti, ormai ben rodati da anni di conoscenza reciproca, ad accettare la sfida di diventare compagni di viaggio ancora per un tratto di strada. Prende corpo così un interessante itinerario catechistico, idoneo a creare tempi e spazi per l'annuncio del vangelo ai ragazzi-adolescenti, nella prospettiva di un effettivo coinvolgimento nella vita della comunità cristiana adulta. Età di lettura: da 10 anni.
Gli oltre 8 mila oratori italiani - che in alcune regioni prendono il nome di patronati, circoli, centri parrocchiali o centri giovanili - sono gli spazi privilegiati dell'attività educativa della Chiesa cattolica. E spesso sono anche i luoghi che meglio accolgono i ragazzi stranieri. Da un'indagine Ipsos, la prima fotografia nazionale di una delle poche istituzioni formative che può vantare oltre 450 anni di storia. Si trovano accanto alla chiesa parrocchiale, hanno campetti da calcio, sale giochi con il biliardino, locali per il catechismo e il bar. Quelli più moderni dispongono anche di cucine, sale per proiettare film, spazi per il teatro e la musica e promuovono compagnie teatrali, complessi musicali e web radio. Luoghi di educazione e di vita rassicuranti per i genitori, gli oratori italiani intercettano le domande delle famiglie, dei giovani, dei bambini e anche degli enti pubblici locali. Più diffusi al Nord che nel resto d'Italia e aperti pressoché quotidianamente, propongono anche attività di doposcuola e volontariato, rappresentando in molte località l'unica proposta di aggregazione per ragazzi italiani e stranieri.
Gli orientamenti nazionali CEI per l'annuncio e la catechesi Incontriamo Gesù (2014) invitano a considerare la mistagogia come un punto di riferimento per riqualificare la cura pastorale di preadolescenti e adolescenti. Finora tale riferimento è stato coniugato prevalentemente a partire dall'ispirazione catecumenale dei cammini di iniziazione cristiana e quindi in prospettiva catechetico-sacramentale. Manca quasi del tutto una adeguata prospettiva catechetico-pedagogica (e in assenza di tale approfondimento taluni suppongono che le istanze educative e quelle sacramentali si elidano). Il volume cerca anzitutto di colmare il vuoto nella ricerca relativamente alla dimensione catechetico-pedagogica e propone come tesi che i due indirizzi (educativo e sacramentale) non siano contrapposti ma si richiamino e si completino a vicenda. Alla luce di questa intuizione sintetica, esamina alcune proposte esistenti e suggerisce piste praticabile per la costruzione di un progetto pastorale di mistagogia con i ragazzi.
Nello slang giovanile la jungla indica qualcosa di complicato, confuso, intricato, disorientante. Un luogo spaventoso, ma anche affascinante ed esotico, che evoca le avventura di Salgari e Kipling e di eroi come Tarzan e Baloo. È pericolosa, ma anche rigogliosa, a volte oscura, ma pure lussureggiante.
Per molti studenti, l’università assomiglia proprio a una jungla: può spaventare, ma aiuta a crescere. A condizione che ci si metta con giudizio nei panni di Icaro. Prigioniero nel labirinto di Creta, egli fugge grazie alle ali che il padre Dedalo ha realizzato per lui con piume e cera, ma senza avvedersene si avvicina troppo al sole e precipita in mare.
Questo breve «prontuario spirituale ad uso di studenti pragmatici» si propone di suggerire alcune riflessioni sulla voglia di osare e di lasciarsi attrarre dall'altezza e dalla luce del sole, senza tuttavia dimenticare le opportune istruzioni per l’uso.
Questo documento preparatorio propone una riflessione articolata in tre passi. Si comincia delineando sommariamente alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e prendono le loro decisioni, per proporne una lettura di fede. Si ripercorrono poi i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa offre ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione. Infine si mettono a tema gli snodi fondamentali di una pastorale giovanile vocazionale. Si tratta quindi non di un documento compiuto, ma di una sorta di mappa per favorire una ricerca, i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale.
Destinato a ragazzi dai 14 ai 16 anni che condividono in vari modi un cammino di fede, il sussidio, organizzato in schede, si colloca all'interno di un percorso triennale sulle virtù teologali che prevede tre testi: MeetMe sulla fede, IHope sulla speranza e Love(H)and sulla carità. Love(H)and presenta il tema della carità come modo di essere e di vivere, e non semplicemente come servizio da offrire. Il percorso accompagna i ragazzi a scoprire l'amore incondizionato di Dio Padre e a fare esperienze del suo stile inusuale: il dono e la gratuità. L'esperienza di questo amore, che riempie e dà senso alla vita, può così diventare risposta gioiosa nello spendere se stessi per gli altri.Il sussidio si divide in quattro parti, ognuna composta da schede animatori, con le indicazioni pratiche per la preparazione e la realizzazione degli incontri, e schede adolescenti, con i materiali, le domande e gli spunti operativi da proporre ai ragazzi.Le schede sono fruibili a seconda del tempo a disposizione del gruppo: sia dalle parrocchie che propongono incontri settimanali brevi, sia da quelle che organizzano momenti comuni più prolungati nel fine settimana.
I membri del Centro Pastorale Ragazzi di Verona sono consapevoli che far sperimentare ai ragazzi la bellezza del vivere Cristo sia, non solo possibile, ma entusiasmante. Il Clan dei MacMercy vuole proporre un'esperienza che possa provocare i preadolescenti circa la capacità di Gesù di dare il giusto peso alle diverse situazioni della vita. L'unità di misura dell'amore di Cristo è la misericordia. Il campo scuola Il Clan dei MacMercy diviene perciò una traduzione del capitolo 15 del Vangelo di Luca (le parabole della misericordia) e propone l'analisi di alcuni punti focali, un adattamento delle differenti tematiche alla vita dei ragazzi, un'avventura strabiliante che fa da collante alle diverse proposte, con obiettivi e un'ambientazione che la caratterizzano. Età di lettura: da 11 anni.
I giovani di oggi potrebbero essere la «prima generazione dei nuovi credenti». È questa la tesi centrale del libro, sviluppata con un’attenzione tutta particolare per le straordinarie potenzialità dei ragazzi rispetto a una fede che sembrano rifiutare ma che, in realtà, spesso semplicemente ignorano. E se invece riuscissero a conoscerla? Se si lasciassero veramente interrogare da un messaggio che si offre di rispondere alle loro attese più profonde?
«Saremmo di fronte a una vera e propria “conversione”, che forse avremmo difficoltà ad accogliere o che addirittura, per certi versi, temiamo, perché richiederebbe anche a noi un cambiamento al quale non siamo preparati», scrive Silvano Fausti nell’introduzione. «La nascita di una generazione di nuovi e più autentici credenti interrogherebbe ancora una volta e in modo ancor più esigente noi tutti circa la vera natura della fede, costringerebbe a prendere una posizione non più scontata».
Il libro propone una riflessione che può rivelarsi utile soprattutto a chi è impegnato a trasmettere il Vangelo alle nuove generazioni e per farlo si sforza continuamente di capire che cosa agita il cuore dei giovani rimanendo in dialogo costante e aperto con la Scrittura.
Claudio Cristiani ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana e la laurea in Scienze politiche alla Statale di Milano. Si dedica a studi di carattere storico e teologico ed è autore di numerosi manuali di storia e di religione per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Da anni è educatore e formatore nell’ambito dello scoutismo cattolico (Agesci).
Silvano Fausti, gesuita, è stato docente di Teologia e oggi vive in una comunità di confratelli dediti al servizio della Parola e impegnati nei contesti di emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni biblico-teologiche, sia di studio sia di divulgazione.