«Ciò che è umanamente impossibile, è possibile altrimenti».Un filo rosso collega tre capolavori del Quattrocento: due Madonne Annunciate di Antonello da Messina, oggi conservate a Monaco di Baviera e a Palermo, e un compianto in terracotta di Niccolò dell'Arca custodito in una chiesa di Bologna. Il raccoglimento delle due Annunciate esprime visivamente che Maria si è lasciata coinvolgere nell' annuncio, mentre l'annuncio si è compiuto in lei. Nel Compianto sul Cristo morto, invece, i visi delle pie donne, il loro protendersi verso il cadavere e le mani annodate della Madonna dicono che tutti reputano inappellabile la morte del Maestro e non sperano più in nulla, non sperano più in lui. Fino alla scoperta che l'annuncio per antonomasia è quello della risurrezione.
Gennaro Matino riprende, uno a uno, i cenni che il Vangelo dedica a Maria e li trasforma in momenti di meditazione e di preghiera.«Teologi, storici, esegeti, poeti, scrittori, registi, asceti hanno cercato la Madre e molti davvero l'hanno trovata; tanti con il loro genio e la loro arte hanno saputo raccontarla, raffigurarla, pregarla. Tuttavia il rischio di farla diventare ingombrante, quasi a nascondere la missione del Figlio, è stato ed è sempre presente nella vicenda cristiana. Non una colpa, ma una tentazione che certo non descrive la vertigine biblica che attraversa la sacra storia per consegnare il frutto del suo grembo. Un profumo accarezza, stordisce, ammalia, inebria e provoca felicità quando è capace di attirarti alla fonte del suo mistero. Un fiore spande il suo profumo per accogliere api, una pietanza per augurare mensa, la pelle per stringere contatti».
Le indagini dei primi credenti hanno cercato di far luce sul mistero di Maria, di comprendere il senso della sua missione e il suo posto nella storia della salvezza. Maria è nata santa, ma lo è diventata sempre di più nelle prove della sua esistenza quotidiana, lasciando ai piccoli e ai poveri un esempio di coraggio, di forza d'animo e di fiducia in Dio. Il volume, che ha contribuito al rinnovamento mariologico fin dalla vigilia del Vaticano II, come testimonia l'ampia eco di commenti e recensioni che ha suscitato, è un compendio di mariologia biblica, un richiamo all'esistenza terrena della madre di Gesù e una testimonianza delle riflessioni della Chiesa nascente sulla sua persona.
Nella Francia del Medioevo, il giocoliere Barnaba di Compiègne decide di farsi monaco per cantare le lodi alla Vergine, ma ben presto si accorge che gli altri frati del convento scrivono trattati e li ornano di miniature, scolpiscono statue o compongono inni, mentre lui non sa fare nulla e si scoraggia fino al giorno in cui le sue assenze diventano frequenti. Insospettiti, i confratelli e il priore lo spiano dalle fessure della porta della piccola cappella in cui Barnaba è solito ritirarsi. Ciò che vedono li sconvolge. Lo credono impazzito e gridano al sacrilegio, ma in quell'istante accade qualcosa di imprevedibile che assomiglia a un miracolo. Nel racconto di Anatole France la leggenda cristiana si trasforma in un racconto popolare non privo di un tratto di sovversione, poiché consente al gesto profano di assumere anche un significato religioso, all'acrobazia di diventare preghiera e alla semplicità consapevole del proprio limite di trasformarsi in virtù. Con un testo di Albino Luciani.
«Il Magníficat è una scuola di preghiera offerta alla Chiesa dallo Spirito Santo ed è opportuno recitarlo lentamente versetto per versetto. È il più bell'inno della storia: se il silenzio del cuore è la sorgente della fede, la lode è la sua espressione».
Avviare una riflessione su Maria significa soffermarsi sugli avvenimenti spesso straordinari che ne hanno caratterizzato la vita, ripercorrendone le tappe, riprendendo anche i momenti di ordinaria quotidianità per affiancarla al nostro attuale cammino. In questo viaggio l'autrice si fa accompagnare da un "amico" sensibile e profondo che già aveva ispirato la stesura del suo precedente Preghiere a Maria. Le riflessioni di don Tonino Bello sulla figura di Maria, qualificata in modo semplice e pure straordinario come "donna dei nostri giorni", annullano, nei fatti, lo spazio temporale che ci separa da lei e ne sottolineano le tante analogie con tutte le donne nostre contemporanee.
Ambrogio Autperto (†784), fecondo esegeta e abate di San Vincenzo al Volturno, redasse due sermoni in occasione della Purificazione (l’antica Presentazione del Signore al Tempio) e dell’Assunzione di Maria, primi scritti in ambito latino dedicati alle due festività mariane.
Pensati nella classica forma omiletica di un commento spirituale alla pericope di Lc 2,22-40 e al Magnificat, i due sermoni spaziano dalla speculazione dottrinale (anche controversa, come nel caso della questione di una «assunzione con il corpo» o meno) a una policroma lettura simbolica del testo sacro e liturgico. Dei due testi, pregevoli per sapienza esegetica e armonia retorica, si offrono l’edizione critica e la traduzione, assieme a un puntuale commento di taglio filologico, storico e liturgico. I sermoni mariani di Autperto rappresentano la cifra di una mariologia che si nutre abbondantemente dell’antica lezione dei Padri e dei Concili (Efeso e Calcedonia) e al tempo stesso intraprende sentieri teologici originali, dischiudendo quell’orizzonte, trapuntato di culto, affetto e devozione alla Vergine che costituisce una delle note più caratteristiche della spiritualità e della cultura del Medioevo occidentale.
Descrizione dell'opera
Riflettere su Maria è confrontarsi con la vita di una donna vissuta più di 2000 anni fa che si è fatta carico di una realtà certamente complessa e problematica, spesso umanamente incomprensibile, ma più vicina a quella attuale di quanto si possa immaginare.
Rivolgersi a lei in modo semplice e diretto per ripensare le tappe della sua vita è anche un modo per sentirsela accanto nelle vicende del quotidiano e può diventare forma viva e spontanea di preghiera.
L'autrice propone 50 riflessioni, grani di un ipotetico rosario, lasciandosi sollecitare dal volume Maria. Donna dei nostri giorni (San Paolo 1993) di don Tonino Bello.
Sommario
Presentazione. Madre di speranza. Madre dell'umanità. Materna accoglienza. Icona del cammino. Madre celeste. Mediatrice celeste. Madre dell'attesa. Madre dei viventi. Quella notte a Nazaret. Maria, madre del quotidiano. Richiesta di autenticità. Maria presenza viva. Ti preghiamo, Maria... Sguardo di Madre. Alla Madre. Donna della porta accanto. Madre dell'accoglienza. Madre del lieto annuncio. Madre della tenerezza. Maria donna di confine. Maria madre nella prova. Maria donna dell'obbedienza. Maria serva di Dio. Maria madre silenziosa. Maria donna semplice. Confidenza filiale. Sabato santo. Maria donna lungimirante. A Te, donna leggiadra. Compagna di vita. Donna della notte. Donna di poche parole. Incarnazione. Donna del Magnificat. Maternità. Preghiera al femminile. Elogio della lentezza. Maria donna autentica. Maria donna sollecita. Maria donna in attesa. Donna colma d'amore. Perle d'amore. Ave Maria. Segni del tempo. Ferialità. Condivisione. Sete di verità. Guardare oltre. Dolce presenza. Dono. Segno di speranza. Pentecoste.
Note sull'autrice
IRIDE CONFICONI, laureata in Economia e Commercio all'Università degli Studi di Bologna, è stata docente di tecnica commerciale e bancaria. Attratta dallo studio della scrittura ha conseguito il titolo di grafologa professionista presso l'Università di Urbino dove ha insegnato tecnica e metodologia fino al 2005. È stata presidente dell'Associazione Grafologica Italiana. Attualmente è membro del Comitato tecnico scientifico della medesima associazione.
Collabora con importanti riviste specializzate in campo grafologico quali Scrittura, Scienze Umane & Grafologia e Attualità Grafologica. Relatrice a numerosi congressi nazionali e internazionali è autrice, tra l'altro, di Tecnica e metodologia grafologica, Moretti, Urbino 22002. Presso le EDB ha pubblicato: Caratteri tra le righe. La personalità dalla scrittura (22005).
Descrizione dell'opera
Non c'è dubbio - dice Turoldo - che senza la Vergine madre la creazione sarebbe incompleta, e la storia dell'uomo senza il suo Salvatore: perciò disperata.
Nel titolare la sua raccolta di poesie dedicate a Maria, egli s'ispira alla locuzione che Paolo VI pronunciava durante il VII Congresso mariologico celebrato a Roma il 16 maggio 1975 al Pontificio Ateneo di Sant'Antonio. In quella occasione il pontefice rimandava alla Vergine non solo come «via veritatis», ma anche come «via pulchritudinis»: via da seguire se si vuole raggiungere la beatitudine promessa. «Una beatitudine che non può essere tale se, appunto, è solo verità. La verità da sola può fare anche male. La verità la possiedono anche i dannati. Ma la bellezza! ... Infatti Dostojewski dice che sarà la bellezza a salvare il mondo. Ed io, senza sconvolgere nessun ordine, ma solo per dire quanto più mi preme, precisamente vorrei qui proclamare, avanti a ogni altra urgenza, la via della bellezza. Poiché senza bellezza non c'è neppure verità: Dio è la stessa infinita pienezza del bello, altrimenti non è neanche vero e neanche buono» (dalla Presentazione).
A vent'anni dalla morte, le EDB rendono nuovamente disponibile il suo splendido laudario.
Sommario
Presentazione. Dio non fa più paura. Preghiera alla Vergine. Anche Dio sarà triste. Madre dell'uomo. Ma ora sei nostra madre. De profundis. A te, o Padre. Si è aperto il cielo. Come nessuno. O figli, udite. Come gazzella. Più della terra. Per i servi di santa Maria. Fede e silenzio. Solo dei poveri. Ora la Scrittura. Senza di lui. Silenzio di millenni. È scritto, Madre. E tu la Donna. Chiesa che ascolta e cammina. Figlia di Sion. Ecco tua madre. Sei la pietà. Solo tu credevi? Lo stesso vento. Con ali d'aquila. Non chiedete segni. Sei la terra obbediente. Anima mia. Cose grandi. È venuto il tempo. Di ogni gente oppressa. La nuova aurora. N on lo sapevi. Come credevi? Non abbiamo più vino. Bisogna cantare. Così il miracolo. Un altro avvento. Fiorisca nel canto. Aiutaci, o madre. Verrà una donna. Ecco, la Vergine concepirà. Basta che creda la vergine. Immagine sei della Chiesa. Nato da donna. Perché, o fanciulla, non parli? Come la Vergine. Come una vela. Da vergine intatta. Insieme a te. La santa terra. Arca nuova di un popolo nuovo. Figlio della Bellissima. Una vergine-madre ti diamo. La splendida aurora. Come dentro un'arnia. A cosa pensavi, Maria? Chi è mia madre? La tua pietà. Città dell'amore. Appena credere. Ma tu credevi. Per saper piangere. Chissà le volte. Sia Pentecoste perenne. Madre di gloria. Il nostro Magnificat. Madre, vogliamo. Servi della Vergine. Congedo. Cantico della Vergine.
Note sull'autore
DAVID MARIA TUROLDO (1916 - 1992), frate dei Servi di Maria, con padre Camillo De Piaz diede vita al centro culturale Corsia dei Servi. Per circa trent'anni fu priore e parroco dell'abbazia di S. Egidio a Fontanella, frazione di Sotto il Monte, dove diresse il Centro di Studi ecumenici. Poeta, notista, per il suo stile profetico e anticonformista fu definito "coscienza inquieta della Chiesa". Al suo funerale presero parte più di 3000 persone. Fra le sue pubblicazioni: Io non ho mani (1948), La terra non sarà distrutta (1951), Udii una voce (1952), Se tu non riappari (1963), La passione di San Lorenzo (1978), Il sesto angelo (1976), Lo scandalo dello speranza (1978), O sensi miei (1990), Canti ultimi (1991).
Descrizione dell'opera
Il sussidio costituisce uno strumento per favorire momenti di preghiera personale, familiare o di gruppo durante il periodo dell'Avvento, in sintonia con il cammino di preghiera liturgica che la Chiesa propone.
Accanto a uno schema generale di celebrazione e di preghiera, per ogni giorno offre una riflessione su un tema specifico di vita cristiana.
L'Avvento è inoltre il tempo liturgico più mariano: la novena dell'Immacolata aiuta particolarmente a predisporsi ad accogliere il Signore Gesù nella propria vita.
Sommario
Presentazione. Schema generale. PRIMA SETTIMANA. Domenica: una promessa nella tua vita. Lunedì: la pace è possibile. Martedì: Dio ti ama come sei. Mercoledì: un Dio vittorioso. Giovedì: Dio è la tua roccia. Venerdì: Dio è la tua luce. Sabato: Dio è il tuo consolatore. SECONDA SETTIMANA. Domenica: chiamati a conversione. Lunedì: Vincere il peccato. Martedì: Lasciarsi cercare e perdonare. Mercoledì: Dio ha cura di te. Giovedì: Dio non fa a meno di te. Venerdì: Al di là della nostra debolezza. Sabato: Accogliere e portare la Parola. TERZA SETTIMANA. Domenica: Convertirsi è crescere. Lunedì: Gesù Cristo è il senso della nostra vita. NOVENA DI NATALE. 17 dicembre: Dio dentro la nostra storia. 18 dicembre: Fidarsi di Dio. 19 dicembre: Il Dio della vita. 20 dicembre: Dio ti chiama. 21 dicembre: Fede e servizio. 22 dicembre: Dire il nostro grazie. 23 dicembre: Il nome che ti è donato. 24 dicembre: Benedire Dio nella nostra vita. Veglia nella notte santa. NOVENA DELL'IMMACOLATA. Schema della celebrazione. Primo giorno. Secondo giorno. Terzo giorno. Quarto giorno. Quinto giorno. Sesto giorno. Settimo giorno. Ottavo giorno. Nono giorno.
Note sul curatore
SERGIO PINTOR, nominato nel 2006 vescovo di Ozieri (SS), è consultore del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari. Dal 1996 al 2006 è stato direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale della sanità. Ha pubblicato varie opere di teologia e pastorale presso le EDB, tra cui: Catechisti nella comunità cristiana (1978); Credete al Vangelo (1981); Animatori di catechesi (1985); I laici nella missione della chiesa (1987); Identità e formazione del catechista (1988, 21989); L'uomo via della chiesa. Manuale di teologia pastorale (1992, 32006); Nel segreto del cuore. Il tuo libro di preghiera (1992); Un cammino di fede con Maria (1996); La formazione permanente del clero (2001); con A.Brusco: Sulle orme di Cristo medico. Manuale di teologia pastorale sanitaria (1999, 22008); e diversi sussidi quali: Preghiere di ogni giorno (1979, 32003); Rendiamo grazie (1980, 72004); Confessarsi. Perché? Come? (1986, 52000); Il catechismo della chiesa cattolica. Linee per la lettura e l'utilizzazione (1993, 21995); In cammino verso il Natale (1994, 21999); Ave Maria. La preghiera del rosario (1995, 21999); Per dire speranza (2006). Collabora a riviste specializzate.
Descrizione dell'opera
«Sono un uomo di oggi e in questo mondo, e non me ne tiro fuori. Sono impegnato in una lotta cosmica, al servizio di Colei che schiaccerà la testa al serpente. Perché lo possa fare, io debbo essere talmente unito a lei che mi possa usare come strumento. Debbo farlo per lei e per il mondo. Questa è la vera rivoluzione» (dall'Introduzione).
Il volume propone l'ultima conversazione che p. Raffaele da Mestre, di cui è in corso il processo di beatificazione, incise per i suoi frati studenti. Le sue parole si caricano quindi di un significato ulteriore: costituiscono un testamento.
Sommario
Presentazione (A. Serventini). Introduzione. Il seme di lei. La certezza. Per una rivoluzione. La convinzione e la fede. Una scelta con piena lucidità. Credo la Chiesa. Un immenso progetto. Il mio posto. La consacrazione. Il Verbo si fece carne ed abitò fra noi. Donna, ecco il tuo figlio. Madre e figlio. Per Cristo, con Cristo e in Cristo. La pratica. La forma di vita. L'Amore non è amato. Mi affido a questa Fraternità. Lo spirito di orazione e devozione. La vita e la povertà della sua santissima Madre. Il figlio di Maria e di Giuseppe, il carpentiere. Sempre si amino tra loro come io li ho amati e li amo. Il nesso vitale. Due metodi. Conclusione.
Note sull'autore
P. Raffaele Spallanzani nasce a Mestre il 15 marzo 1922. A 17 anni entra nell'Ordine dei frati minori cappuccini; viene ordinato sacerdote nel 1945. Ammalato per 29 anni, la sua disponibilità ad alleviare le sofferenze morali e spirituali del prossimo è smisurata. Muore il 5 dicembre 1972. Il 23 maggio 2008 viene aperto in diocesi di Modena il processo canonico per la sua beatificazione. Lascia molti scritti e un numero considerevole di discorsi, conferenze, ritiri spirituali. Di p. Raffaele le EDB hanno pubblicato La prima linea di P. Pio (2004).
«Maria non è mai stata una causa di separazione tra le Chiese. Al contrario, essa ne è diventata la vittima, addirittura l'espressione esacerbata. Su di lei si polarizzano e in lei si riflettono numerosi altri fattori di disunione». In questo modo netto e deciso si esprime il documento ecumenico di Dombes sulla Madonna.
Di conseguenza Maria e la mariologia diventano illustrazione della questione ecumenica, di ciò che già unisce, del suo contenzioso, del suo evolversi e dei suoi arresti, in un coinvolgimento non solo dottrinale, ma affettivo e passionale, perché vi entrano in gioco la pietà, la devozione e la cultura.
Per costruire una mariologia che non sia «vittima» delle divisioni confessionali, il volume tesse pazientemente i fili dei dialoghi teologici sulla Madonna intercorsi tra tutte le Chiese, organizzando la materia in 5 grandi sezioni: approcci, documenti ufficiali internazionali, documenti ufficiali nazionali, documenti non ufficiali, prospettive.
Appunto le Prospettive conclusive, per i principi metodologici che enunciano, per le indicazioni teologiche condivise che propongono, per il consenso individuato nonostante la diversità delle tradizioni, indicano che anche in mariologia i dialoghi ecumenici hanno prodotto una teologia riconciliata che è già in se stessa un frutto non piccolo del movimento ecumenico.