Tre grandi figure per indicare tre modi francescani di andare a Dio: la mistica, la natura, l'esistenza. San Bonaventura, Ruggero Bacone, Giovanni Duns Scoto appartengono al secolo d'oro dell'ordine, il XIII: un italiano, un inglese e uno scozzese, che approdano all'università teologica più prestigiosa del tempo, Parigi, vi sviluppano il proprio pensiero. Bonaventura esalta nella teologia e nella mistica l'acme di ogni genere di esperienza intellettuale; Bacone è soprattutto scienziato, ad altissimo livello, oltre che teorico della conoscenza in rapporto alla fede; il pensiero di Duns Scoto, noto ai filosofi per l'acume delle sue interpretazioni aristoteliche, è qui analizzato nelle ripercussioni di carattere esistenziale.
L'opuscolo offre orientamenti chiari e suggerimenti concreti per far crescere in modo equilibrato il bambino nei primi dieci anni di vita.
E' un piccolo libro illustrato per fare gli auguri con le parole della Bibbia; a ogni pagina una fotografia.
E' un pensiero da regalare a chi festeggia l'anniversario di matrimonio: le più belle parole della Bibbia sugli sposi, affiancate da suggestive fotografie.
Storie sulla vita di Gesù e parabole da lui narrate, scelte tra le più significative dei Vangeli e adattate per i bambini che cominciano a leggere. Ogni libretto contiene un messaggio: come affrontare le difficoltà, imparare a pregare, aprirsi agli altri, scegliere le cose importanti, saper aspettare, ecc.
Nel XX secolo alla Lettera ai Galati è stato dedicato un commento all'anno: il dato prova più di ogni discorso l'interesse suscitato dalla Lettera. L'ampio commentario di Pitta senza ignorare gli altri processi esegetici, quanto al metodo, preferisce l'analisi retorico-letteraria, con un continuo e forte riferimento al testo esaminato. Quanto ai contenuti, l'autore dà un ampio spazio non solo alla sezione nota come dottrinale (Gal 3,1-4,31), ma anche a quella autobiografica (Gal 1,6-2,21) e a quella esortativa (Gal 5,1-6,18). La scelta va sottolineata, perché di solito l'ultima sezione è messa in ombra, mentre è ricca di implicazioni kerygmatiche e morali. Circa il tema della giustificazione, Pitta sostiene: "L'affermazione della fede in Cristo, come unica condizione della giustificazione, non significa che questa fede non ha bisogno di prodursi in una morale dell'amore oppure nelle opere che esprimono un'etica consequenziale. Paolo e Giacomo sono meno distanti e meno contrastanti di quanto sembri a prima vista: forse Paolo non avrebbe esitato a sottoscrivere le asserzioni di Giacomo, perché la giustificazione mediante la fede comunque s'incarna e si verifica nella vita 'secondo lo Spirito'. Il confronto tra la concezione della giustificazione in Paolo e Giacomo deve dunque tener conto dei livelli argomentativi o retorici diversi, in base ai quali la 'sola fede' non significa che questa rimane inoperosa e incapace di opere".
"La riflessione sul mistero di Gesù Cristo di chi fa teologia non può rinunciare all'apporto proveniente dalla vita spirituale": su questa base l'autore, francescano, costruisce un saggio di cristologia scegliendo la contemplazione come prospettiva centrale e come guida a una disamina orientata di alcune figure del passato. Il volume si apre dando spazio alla irriducibilità esistenziale del desiderio di godere la luce del volto di Dio. Approfondisce poi l'attività contemplativa nella vita di Cristo: da qui emerge l'importanza che si deve dare ai "sentimenti" di Cristo comunicati al credente e da questi condivisi. Infine viene proposto un possibile itinerario contemplativo, costruito sull'impianto narrativo della Trasfigurazione.