Nel 1942 Simone Weil consegna al filosofo e amico Gustave Thibon una borsa piena di carte, pregandolo di "leggerle e averne cura durante il suo esilio". Sono il suo diario intimo, nel quale, sotto forma di brevi riflessioni e aforismi, si delinea la visione mistica di un mondo in cui il bene e il male sono inestricabilmente intrecciati. Prima opera di Simone Weil tradotta in italiano, L'ombra e la grazia fu pubblicato nel 1951 dalle Edizioni di Comunità e fece conoscere al nostro paese la figura straordinaria di un'intellettuale coerente fino alle estreme conseguenze con il proprio pensiero, che ha consegnato al nostro tempo idee e suggestioni dalle quali è difficile non essere attratti.
"Rivoluzione personalista e comunitaria" illustra l'originale costruzione filosofica del personalismo comunitario, che rifiuta sia l'individualismo di stampo liberale e capitalista, sia il collettivismo materialista e totalitario.
Nel gennaio 1960, poche settimane prima di morire e nel pieno dello slancio creativo, Adriano Olivetti pubblicava la prima edizione di "Città dell'uomo", il suo volume più celebre destinato a diventare un testamento spirituale. Gli scritti e i discorsi raccolti nell'antologia, riproposta oggi in una nuova edizione accresciuta, trasmettono ancora intatta e fortissima la passione civile, a tratti mistica, che li ispirò. Ciò che emerge da queste pagine non è un'idea vagheggiata e astratta di convivenza civile, ma la ricerca attiva e inquieta di un'autentica città dell'uomo, di una società fondata sul rispetto dei valori dello spirito, della scienza e degli ideali inalienabili di giustizia e dignità, perseguiti lontano da ogni retorica, rimanendo vicino al nucleo più intimo e insieme universale dell'uomo.
Intervistato da Maria Pace Ottieri, Furio Colombo parte dall'esperienza olivettiana, fondamentale per la sua formazione professionale e umana, per raccontare non solo il tempo di Adriano Olivetti, ma anche il nostro. I grandi cambiamenti sociali, politici ed economici si intrecciano con una vicenda personale che è anche la rievocazione di un fenomeno unico e irripetibile della storia italiana, ancora capace di avere un ruolo di primo piano nell'attualità.
Conosciuto in tutto il mondo per i suoi reportage di viaggio, Tiziano Terzani, nei brevi saggi che compongono il volume, riflette sul mondo che cambia, sulla deriva soprattutto spirituale che ha colpito l'Occidente e sulla sua particolare e unica esperienza di vita, spaziando dagli anni trascorsi in Olivetti al suo grande amore per la poesia, rimasto sempre costante negli anni. Tre scritti personali e sentiti, capaci di illuminare ancora il nostro presente.
"In questo periodo il desiderio di rinnovamento e di salvezza raggiunge una più grande intensità, e la luce di un'epoca nuova per un ordine più giusto e più umano si accende come una fiamma che ci è stata consegnata e che bisogna alimentare e proteggere, perché le speranze dei nostri figli non vadano deluse."
"Nel suo nucleo essenziale la mia fede è tornata a essere quella di una volta: il bisogno di effettiva fraternità e l'affermazione della superiorità della persona umana su tutti i meccanismi economici e sociali che la opprimono."
La crisi che la politica sta attraversando non è un evento passeggero, né un semplice momento di transizione, ma il risultato di una trasformazione di lungo periodo, che ha diluito e infine cancellato i grandi ideali alla base di un'azione politica genuinamente democratica. Walter Lippmann, capostipite degli studi sociologici sul ruolo dell'opinione pubblica negli Stati democratici, racconta la genesi di questo processo, cominciato all'indomani della seconda guerra mondiale, e fa chiarezza su alcuni concetti e principi fondamentali della democrazia, che oggi, di fronte all'ascesa di populismi di diverso segno e al deterioramento dei rapporti internazionali, devono essere ribaditi con forza e riproposti come valori alle giovani generazioni.
Il 17 maggio 1953 Alcide De Gasperi inaugura a Matera il borgo La Martella, il progetto urbanistico promosso da Adriano Olivetti per risolvere l'emergenza dei Sassi, definita solo tre anni prima la "vergogna nazionale". Il libro raccoglie le testimonianze di chi dai Sassi si trasferì nelle nuove case, di chi nel borgo è nato e di chi, oggi, ha deciso di tornare a viverci. Il risultato è un inedito racconto corale di quella straordinaria e controversa operazione, e insieme un ritratto del mondo contadino lucano e della sua travagliata transizione verso la modernità.
Il nostro tempo ha negato la tensione di ogni uomo verso qualcosa di più grande, e forse di irraggiungibile, sostituendola con una cultura degradata e ristretta dove i diritti universali sono privi di concretezza e la libertà è intesa come semplice cancellazione di qualsiasi dovere. Ancora più dei diritti, sono invece proprio i doveri, verso se stessi e verso gli altri, ad ancorare l’uomo alla realtà e alla società in cui vive, evitando il rischio di sentirsi sradicati e in balia degli eventi. Secondo Simone Weil, voce inascoltata e profetica del XX secolo, interessarsi davvero del destino dell’uomo significa, quindi, prima di tutto aggrapparsi saldamente e rimanere fedeli alle proprie radici. Potrebbe sembrare un banale richiamo alle tradizioni; invece non è così, perché le radici dell’uomo hanno origine oltre la sfera temporale, nell’eterno e umanissimo desiderio di verità e di bene.