Le fonti agiografiche ci raccontano che Francesco d'Assisi, a due anni dalla morte, si ritirò sulla Verna per vivere una quaresima di digiuno e preghiera, secondo una sua ritualità. Nel silenzio e nell'orazione il Crocifisso gli imprime nel cuore e nel corpo i segni dell'amore: le stimmate. L'autore cerca di rispondere alle domande più importanti: come sono nate le stimmate, come sono possibili e che cosa significano per noi oggi? Esse, pur essendo principalmente un dono divino, non accadono all'improvviso, dal nulla, ma fioriscono su un "terreno" preparato. La categoria di rito/rituale sembra importante per scoprire e descrivere la vita che Francesco conduceva prima di ricevere il dono delle stimmate. E questo ha molto da dire anche al bisogno di spiritualità e di nuove ritualità di noi uomini contemporanei.
Breve saggio sul ripensamento del ministero ordinato e del suo esercizio a partire dalle intuizioni suggerite da papa Francesco. Esame critico e audace nel proporre un nuovo stile e nuove forme di missione per la Chiesa oggi.
Il concilio Vaticano II ha riletto il ministero ordinato alla luce della rinnovata riflessione ecclesiologica. Ciò ha portato a una fisionomia del presbiterato marcatamente comunionale e missionaria, finalmente liberata dalla dimensione individuale e cultuale della precedente concezione sacerdotale. Il presente lavoro risponde al delicato tentativo di mostrare come i magisteri di Paolo VI e di Giovanni Paolo II abbiano recepito la lezione conciliare circa il presbiterato. La novità di questo studio è data dalla lettura diacronica dei documenti del Vaticano II e dei due papi, confrontando i dati, quasi come una sinossi, sì da dedurre, da un lato le peculiarità che caratterizzano l'insegnamento del concilio e di ciascuno dei due pontefici rispetto al presbiterato, e dall'altro, la qualità di recezione dei documenti conciliari nel magistero pontificio.
Un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature.
Il libro nasce da anni di ascolto e vicinanza a persone che chiedevano di essere accompagnate in un periodo drammatico della loro vita: malattie terminali, crisi personali, ricerche di senso, conversioni. Nel libro si raccontano episodi realmente accaduti dove la sofferenza lasciava intravedere la luce della fede e dell'amore. Altri racconti riguardano ricordi di infanzia, esperienze che hanno lasciato una ricchezza duratura. L'autore ha cercato di rileggere tutta questa abbondanza alla luce della fede cristiana, attraverso le parole di papa Francesco, l'esempio di san Francesco d'Assisi e, soprattutto, la vita di Gesù.
Per conoscere la spiritualità francescana a partire dalla Lettera ai fedeli scritta da san Francesco verso la fine della sua vita. Un testo di formazione (Presentazione di Luca Piras).
Come ci insegna papa Francesco, l'ecologia non è solo questione di piante e di alberi, ma un modus vivendi che ci fa sentire davvero fratelli e sorelle tra noi e con l'intera creazione. Se il mondo sta degradando, è perché le nostre relazioni si affievoliscono sempre più. Anche nelle nostre famiglie religiose. Per questo, ogni forma di vita consacrata, è chiamata a sviluppare con maggiore intensità lo spirito fraterno, a proporre al mondo la bellezza della "fraternità mistica" in una relazione armonica con Dio, tra noi e con il creato. Questo libro è rivolto in modo particolare ai membri delle comunità religiose, aiutandole a rileggere il proprio carisma alla luce delle nuove esigenze sociali, culturali e pastorali, e innescando una riforma interna che ne rinnova lo spirito dei propri fondatori e li renda sempre attuali, consapevoli che oggi è tempo di riforma interiore, e che per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi.
Ricostruzione della vicenda dei martiri di Pariacoto, Perù 1991: l'uccisione di Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, frati conventuali polacchi di 33 e 31 anni, missionari a Pariacoto, sulle Ande peruviane. A distanza di vent'anni dall'eccidio ne parla l'unico superstite, che con loro ha condiviso gli anni della formazione e della missione. Introduz. Di Ugo Sartorio.
In un tempo in cui si discute di identità di genere, ha ancora senso parlare di “paternità”? In che senso un educatore o un insegnante, magari celibe e prete, può diventare “padre”? Accompagnati dalla grande esperienza pedagogica e umana di Paola Bignardi, un gruppo di preti ha cercato di riflettere su queste domande, consapevoli di vivere una forma molto particolare di paternità in un tempo di grandi cambiamenti. Le riflessioni qui proposte raccolgono il frutto di questo percorso formativo, svoltosi nel Seminario vescovile di Treviso tra il 2015 e il 2018. Diventare “padri” all’interno di un percorso formativo molto particolare come quello di un seminario si sta trasformando sempre più in un’esperienza di condivisione tra quanti la vivono in modo diverso, con ruoli e personalità differenti. Condividendo le proprie esperienze, si scopre che si può “generare” alla fede anche oggi, accogliendo le differenze come opportunità per realizzare una “paternità allargata”.
Questa ricerca psicologica svolta tra i preti veneti, ordinati tra il 2000 e il 2012, è un interessante contributo di psicologia della religione sul tema delle relazioni del prete alla luce della teoria dell'attaccamento (relazione madre bambino).
Francesco non può essere capito senza i luoghi in cui è vissuto, né quei luoghi assisani sono comprensibili senza la presenza e il ricordo di Francesco. Il viaggiatore che va ad Assisi trova in ogni posto francescano un senso, un'evocazione e un messaggio. Queste pagine sono scritte con l'idea di trasmettere un messaggio significativo, dato che Francesco continua a parlare e i luoghi collegati alla sua vita continuano a evocare la sua presenza. Francesco e Assisi sono considerati messaggi perché hanno avuto il privilegio di trasformarsi in un linguaggio dalla grande risonanza storica.
Un libro che, spiegando la scelta radicale della spiritualità del deserto alla luce dei padri del monachesimo e della tradizione carmelitana, aiuta tutti a vivere un rapporto profondo e totale con Dio per una vita bella e feconda. Un giardino chiuso offre l'immagine di uno spazio verde e fiorito, limitato da quattro mura e isolato dall'esterno, un luogo in cui l'unica prospettiva che si apre è quella verso l'alto. L'immersione in questo spazio del giardino chiuso è la perfetta immagine del giardino dell'anima di un eremita, rivolto solo alle cose di Dio. Un libro che presenta la spiritualità del deserto alla luce dei padri del monachesimo e della tradizione carmelitana.