Un'attenta analisi del quarto capitolo del vangelo di Giovanni: la narrazione dell'episodio di Gesù che incontra la Samaritana al pozzo. Le riflessioni sono state elaborate in occasione degli incontri internazionali di giovani, che ogni anno, si svolgono a Taizé.
All'alba del suo venticinquesimo compleanno, Richard Leonard viene svegliato da una telefonata che gli annuncia l'incidente d'auto della sorella. La giovane rimane completamente paralizzata. Questa tragedia lancinante costringe l'autore ad affrontare radicalmente gli interrogativi che prima o poi ogni credente si pone. Come serbare, dinanzi al male, la fede nel Dio dell'amore? L'immenso mistero della sofferenza non si può liquidare con risposte banali, né tantomeno storpiando l'immagine di Dio a proprio uso e consumo, facendolo diventare indifferente e sadico, o considerando il dolore come grazia o punizione. Eppure la domanda resta sospesa nel dolore di molti: dov'è Dio? Con sapienza e sensibilità, l'autore si fa carico di questo grido di sfida, e diventa la guida compassionevole che ciascuno vorrebbe al suo fianco nei momenti di sofferenza.
Anselm Grün descrive a fondo 25 qualità umane alle quali corrispondono altrettanti atteggiamenti capaci di portare le persone a un incontro autentico, un incontro con l'«altro» nelle innumerevoli occasioni della vita: apertura e fiducia, condivisione e riconoscenza, nostalgia e tenerezza, distanza e dono di sé. Partendo da un riferimento evangelico o biblico l'autore propone una situazione che chiunque può aver vissuto e così visione cristiana ed esperienza umana si congiungono per tracciare un itinerario per la vita.
Attraverso le storie e i personaggi delle Scritture, la proposta di alcuni percorsi di crescita verso un'umanità piena e una fede salda. Un'opportunità per riflettere sulla ricerca di Dio e per sostenere il proprio cammino quotidiano.
Gesù grida, si indigna, ha la forza fisica per far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete.
Gesù dice cose durissime a costo di portare su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione. Gesù accusa i farisei
di essere vipere, ipocriti. Gesù sceglie e rimprovera.
Gesù prega, perdona, accoglie. Gesù non
risponde a tutte le domande e non ha paura di deludere. Gesù sta anche in silenzio e quando parla dice cose non immediatamente
comprensibili. Gesù Cristo non cambia rispetto a quello del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno,
inesorabilmente diverso.
Un simpatico libretto per un originale "recupero" di questo improbabile santo, il buon ladrone.
Un'accurata e originale ricerca che indaga sul senso evangelico-teologico delle canzoni di Fabrizio De Andrè. Il libro si divide in tre capitoli: Fabrizio De Andrè: evangelista involontario? Con breve biografia del cantautore. I tre temi di teologia deandreiana: Cristo, l'amore e la morte. Analisi delle tre opere che maggiormente definiscono il cristianesimo anarchico di De Andrè: il singolo "Si chiamava Gesù", il concept album "La buona novella" e il singolo "Il testamento di Tito".
Ernesto Olivero racconta la storia dell'avventura cominciata nel 1964 con il Sermig, il Servizio missionario giovani, costituito inizialmente da un gruppo di ragazzi folli, sognatori e idealisti che decide di impegnarsi per sradicare la fame nel mondo. Da questo ideale nasce la sintesi di una storia che negli anni si sarebbe arricchita di molte sfumature: missioni di pace, piani di sviluppo, aiuti umanitari, sostegno ai poveri, progetti di giustizia.
Una lectio biblica, un commento alla Prima lettera di Paolo ai Corinzi in cui l'autore parte dal testo per leggere e rileggere il messaggio paolino in chiave odierna. (Introduzione di Aldo Martin)
Il seme della Misericordia è presente nei testi sacri di ogni religione professata nel mondo. Dall'Islam all'induismo, dal buddismo all'ebraismo, fino al cristianesimo in tutte le sue confessioni. Questa raccolta presenta quelle che ci sembrano le preghiere più compiute sull'argomento, perché milioni di creature ogni giorno invocano questo aspetto di Dio, sicuramente il più vicino alla vita e alla natura umana. Mirabile l'armonia di testi lontani per provenienza, devozione ed epoca storica che onorano la Misericordia divina nella Creazione.
"Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza", così papa Francesco all'inizio del suo ministero. Oggi il tema affettivo-esistenziale è fortemente tornato in auge, pur essendo da alcuni guardato con sospetto perché non ben compreso. Ma la questione è vitale: non si può comprendere cosa sia la fede se la sradichiamo da quell'humus nel quale tutti nasciamo, che segna e condiziona tutte le tappe della crescita umana e che la Bibbia chiama rahamim cioè "ventre materno", "tenerezza" che consente di guardare il mondo con fiducia. Un testo da leggere per cambiare la percezione della fede. Per capire quanto papa Francesco ripete ogni giorno con insistenza. Per acquisire un po' più di dimestichezza con gli affetti e scoprire un approccio ottimistico alla vita?
In questi tempi di radicali cambiamenti la fede sembra trasmettere poco o nulla alla vita così da apparire a molti credenti irrilevante e non più "vivibile". Secondo l'autore di questo libro l'attuale situazione di crisi costituisce in realtà un passaggio, un "transito" in ogni caso fecondo, che chiama la fede a ri-pensarsi e a compiersi in "luoghi", "ritmi" e "stili" nuovi e diversi. Quali? Come? Le pagine che seguono tracciano abbozzi, indicano il senso di un cammino da compiere adesso, abitando questo nostro tempo come un "ambiente" da attraversare, un "interstizio", una "frontiera", un "fra-tempo" necessario. La novità sta nel linguaggio di Correia, non astratto ma esistenziale, e nel contenuto che fa dell'attuale situazione il punto di partenza per ridare significato agli "stili" di fede e imparare a vivere, a camminare sui terreni scivolosi e instabili della vita di ogni giorno.