Un trattato di Mariologia, partendo dai Padri della Chiesa e dallo sviluppo sistematico di S. Tommaso d?Aquino, nel quale si trovano esposte in modo organico, semplice e chiaro, le principali verità di fede sulla Beata Vergine. Come afferma la Lumen Gentium: "Maria riunisce per così dire e riverbera in sé i massimi dati della fede". In questa particolare prospettiva l?autore tratta della figura di Maria come appare nella Sacra Scrittura, e nei vari autori fino ai giorni nostri; approfondisce poi alcuni aspetti della Mariologia: Maria Santissima Madre di Dio; Maria sempre Vergine; l?Immacolata Concezione; la maternità e l?intercessione della Vergine; Maria nella vita della Chiesa.
La Summa Theologiae è l’opera più celebre di san Tommaso ed anche la più utile. Lo scopo della Somma Teologica, nell’intenzione dichiarata dell’Autore, è di esporre ai principianti la sacra doctrina (termine con cui Egli indica la teologia che parte dalla rivelazione, in opposizione alla teologia filosofica), con chiarezza e brevità: il che richiede di procedere in modo ordinato, evitando ciò che è inutile e ripetitivo.
Il Volume 3 corrisponde alla Seconda Parte, Seconda Sezione (II-II) dell’Opera e tratta delle virtù. Prima delle virtù teologali, cioè fede, speranza e carità; poi delle virtù cardinali, cioè prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. L’analisi è approfondita ed è punto di riferimento costante per la riflessione etica.
Testo latino critico dell'Edizione Leonina, traduzione italiana e Introduzione
Introduzione di Giuseppe Barzaghi
Traduzione di Tito Sante Centi, Roberto Coggi, Giuseppe Barzaghi e Giorgio Carbone
È il commento di Tommaso al Vangelo secondo Giovanni. Consiste nell'analisi del testo versetto per versetto, analisi compiuta usando in prevalenza le citazioni più belle e profonde degli autori cristiani greci e latini dei primi secoli. È una miniera inesauribile di interpretazioni efficaci del Vangelo. L'edizione è integrale, cioè riporta il testo latino di Tommaso con la traduzione italiana a fronte.
Selezione di brevi e efficaci brani tratti da discorsi, relazioni e omelie del cardinale Caffarra. I temi trattati vanno dal senso dell’esistenza alla bellezza della vita coniugale, dalla coscienza e dall’agire buono alla felicità di chi ha incontrato Gesù Cristo.
Rileggendo i discorsi e le omelie del suo periodo bolognese ci si accorge dell’abbondanza e della profondità del suo magistero: una grande tavola imbandita con ogni ben di Dio. In questo libro c’è un bel piatto di tagliatelle (corte) che da solo può già saziare, perché dice con chiarezza quello bisogna dire.
Semplici, generose e saporite, le tagliatelle sono un piatto popolare, buone per tutti i gusti. Sono spunti per l’anima offerti da uno chef d’eccezione, un grande emiliano cardinale.
Prefazione di mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna
Curato da Lorenzo Bertocchi e Giorgio Carbone O. P.
Carlo Caffarra - Nato il 1° giugno 1938 a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma, frequenta il Seminario Vescovile di Fidenza ed è ordinato Sacerdote da Mons. G. Bosetti, il 2 luglio 1961, a Samboseto. Prosegue gli studi a Roma dove consegue il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi sulla finalità del matrimonio, e il Diploma di Specializzazione in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia Alfonsina. Insegna per qualche anno Teologia Morale presso il Seminario di Parma e Fidenza; poi Teologia Morale fondamentale alla Facoltà Teologica dell´Italia Settentrionale di Milano e al Dipartimento di Scienze Religiose dell´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, istituito in quegli anni dal Rettore Lazzati. Negli anni Settanta inizia ad approfondire i temi del Matrimonio, della Famiglia e della procreazione umana. Insegna, quindi, Etica medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e nell´agosto 1974 è nominato Membro della Commissione Teologica Internazionale da Paolo VI, incarico che mantiene per dieci anni. Nel 1980 Giovanni Paolo II lo nomina esperto al Sinodo dei Vescovi sul Matrimonio e la Famiglia, e nel gennaio del 1981 gli conferisce il mandato di fondare e presiedere il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi sul Matrimonio e la Famiglia, dove tiene il corso di Etica della procreazione e i Seminari di Etica generale e di Bioetica. Nel 1983, per un quinquennio, è Consultore della Congregazione della Fede; inoltre è chiamato a far parte della Commissione di studio per l´ingegneria genetica, istituita ad actum presso il Ministero della Sanità. Contemporaneamente tiene corsi e lezioni in diversi Atenei stranieri: l´Università Mistral e l´Università Cattolica di Santiago del Cile; l´Università di Bamberg; l´Università di Sidney; l´Università di Navarra, Pamplona e Complutense; l´Università di Madrid. A Washington D.C., nel 1988, fonda la prima Sezione extra-urbana del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi sul Matrimonio e la Famiglia, cui seguono la Sezione messicana e la Sezione spagnola, dove tiene regolari corsi accademici. Riceve, inoltre, il Dottorato honoris causa in Lettere Cristiane dalla Franciscan University di Steubenville (Ohio). Consacrato Vescovo nel Duomo di Fidenza il 21 ottobre 1995 per le mani di S. Em.za il Cardinale Giacomo Biffi, in quell´anno inizia l´attività pastorale nell´Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. Il 16 dicembre 2003, è chiamato a reggere l´Arcidiocesi di Bologna, in sostituzione del cardinale Giacomo Biffi ritiratosi per raggiunti limiti d´età. Si insedia nella sua nuova Sede il 15 febbraio 2004 e vi resta pastore fino al novembre 2015. Muore a Bologna il 6 settembre 2017.
È stato Presidente della Conferenza Episcopale dell´Emilia Romagna, Membro della Congregazione per l´Evangelizzazione dei Popoli, Membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Membro del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Membro della Pontificia Accademia per la Vita, Moderatore del Tribunale Flaminio per le cause matrimoniali e Gran Cancelliere della Facoltà Teologica dell´Emilia Romagna. Fu creato Cardinale nel Concistoro del 24 marzo 2006.
Un'omelia è un'esortazione o un insegnamento? Non basta rispondere che ci vuole equilibrio, perché l'equilibrio implica un'opposizione. La fede non è una questione di equilibrio. La fede è intensità divina. E così, nell'omiletica del cardinal Giacomo Biffi, l'intensità è data dalla dimensione contemplativa del mistero, in cui esortazione e insegnamento sono un'anima sola. Lo si avverte in questa raccolta di omelie sul sacerdozio. La consapevolezza del fatto che chi segue Cristo diventa più uomo, nasce dall'esperienza della fragilità umana coinvolta con "l'incredibile coraggio di un cuore credente". Il volume raccoglie 75 omelie inedite del cardinal Biffi pronunciate in occasione della Messa crismale del Giovedì Santo e delle ordinazioni sacerdotali. Sono meditazioni sempre attuali sui regali che Dio continuamente elargisce. Il cardinal Biffi è stato sempre molto apprezzato per le sue prediche, brevi e dense di contenuto, spesse condite di fine ironia.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti di noi muoiono come fotocopie» è una delle massime coniate da Carlo Acutis. Come è anche sua la bellissima espressione: «L'Eucaristia è l'autostrada per il paradiso». Carlo ha lasciato brevissimi scritti, una sorta di appunti: qui sono tutti riprodotti. Le sue massime, le sue frasi, sono penetranti e incisive, molto efficaci. Le molte persone che hanno conosciuto di persona Carlo le hanno ricordate nel corso del processo della sua beatificazione. Si tratta di testimonianze univoche di persone ancora viventi. Sono massime tutte da meditare.
La "Storia" di Eliseo è un'opera poliedrica in cui convivono molteplici generi letterari. È la principale fonte storica per ricostruire gli eventi bellici del 451, che videro gli Armeni scendere in campo contro i Persiani per difendere la propria fede cristiana dalle imposizioni zoroastriane. È anche opera agiografica, che immortala il martirio di san Vardan e dei suoi compagni. È opera teologica, ricca di professioni di fede e formule cristologiche. È opera apologetica, che ci restituisce stralci delle controversie cristiane contro i zoroastriani. Ed è anche un'opera segnata da passaggi di intenso afflato lirico. Il volume fa parte dell'"Opera Omnia" di Eliseo. Accanto al capolavoro principale il volume contiene scritti minori, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in una lingua occidentale, che appartengono all'esperienza monastica dell'autore, che rivestono un interesse notevole non solo per la disciplina canonica e la storia del monachesimo, ma anche per alcuni importanti passaggi teologici. Per la prima volta al mondo "La Storia di Vardan" e le altre opere di Eliseo sono riprodotte nel testo critico armeno con traduzione in una lingua moderna (nel nostro caso l'italiano) a fronte.
In una caverna presso Melicuccà di Seminara (RC) gocciola dal soffitto un'acqua ritenuta miracolosa. La grotta fu nel Medioevo sede di un monastero rupestre fondato da sant'Elia lo Speleota. Questo monaco, anzi padre di monaci e taumaturgo (T ca. 960) appartenne alla grecità calabrese, fiorente quando quella regione era parte integrante dell'Impero Romano d'Oriente ed era stata linguisticamente, culturalmente e religiosamente ellenizzata. In quel periodo fu anche sede di un monachesimo pienamente inserito per spiritualità, liturgia e organizzazione nell'ecumene "bizantina". Di questo monachesimo italo-greco restano oggi a malapena dei ruderi, ma in compenso molte sono le testimonianze agiografiche, in notevole parte raccolte nell'archimandritato del Salvatore, fondato in età normanna sulla penisola del faro (in glossa phari) del porto di Messina. Un codice qui scritto nel 1308 è l'unico a riportarci la Vita dello Speleota e una raccolta dei miracoli avvenuti alla sua tomba, scritte in greco prima della fine del X secolo da un monaco del suo monastero. Tale testo viene qui pubblicato in edizione critica con traduzione italiana e un commento storico.
Con gli "Stromati" Clemente affronta diversi temi teologici, incentrati sulla figura del perfetto cristiano. Nei primi due Libri l'autore valorizza la filosofia pagana, considerata propedeutica alla fede: se nelle intuizioni filosofiche dei Greci c’è stata come una sorta di furto del pensiero biblico come alcuni sostenevano, la Provvidenza, tesa alla salvezza di ogni uomo, ne ha tratto un esito molto positivo per tutti. Il terzo e quarto Libro hanno argomenti più specifici. Il terzo affronta il tema della sessualità umana e della scelta fra verginità e matrimonio: Clemente valorizza ogni aspetto della volontà del Creatore, quindi anche la finalità della differenza sessuale, opponendosi sia agli edonisti sia agli encratiti che disprezzano il corpo. Il quarto libro è dedicato alla testimonianza e al martirio, che non va ricercato, ma accolto per amore.
C'è la vita con le sue passioni, le battaglie e ì conflitti interiori. C'è l'uomo con i suoi "cinque pani e due pesci", la routine quotidiana disarmante e la modernità che fagocita, c'è il dubbio e l'illuminazione nei sei "Passi" raccolti in questo libro. C'è Giorgio Gaber, il Signore degli anelli, Facebook, il Vangelo, san Filippo Neri e i Padri del deserto. C'è la dimostrazione che Dio è qui e ora, che la fede è viva ed è l'unico viatico a una vita piena e felice. Non c'è retorica o pedagogismo ma uno sguardo lucido e disincantato, scanzonato e giovane, uno sguardo ragionevole. È la ragionevolezza della fede cristiana che non discende da un pulpito ma scende in strada, tra le inquietudini e le contraddizioni del nostro tempo, che si fa interrogare senza formalismi e indica la via. Siate "pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi" scriveva Pietro nella sua prima lettera. Qui le risposte si trovano. Con una semplicità che arriva dritta al cuore, di chi crede e di chi è alla ricerca di un senso. Prefazione di Costanza Miriano.
Da Kant fino ai giorni nostri. La grandezza dell'uomo e la complessita del suo mistero.
Il "Commento al Cantico dei Cantici" di Nilo di Ancira è il più antico commento greco completo a questo libro biblico, mentre gli altri commenti giunti fino a noi si fermano prima della fine. Eredita le prestigiose tradizioni esegetiche di Origene, Gregorio di Nissa e Evagrio Pontico. Nella sua esegesi Nilo fa una sorta di romanzo la cui eroina è una prostituta che sceglie di cambiare vita per diventare degna delle nozze con il re. Essa è figura metaforica dell'anima umana e dei suoi moti interiori. Composto tra la fine del IV secolo e l'inizio del V secolo, tratta diversi temi della vita spirituale la cui mira è la comunione di vita con Dio. Il Cantico è una profezia dell'unione del Verbo eterno con l'anima umana, che si realizza nella storia della salvezza mediante la morte e risurrezione di Gesù Cristo ed è resa a noi contemporanea attraverso la liturgia della Pasqua e del battesimo. Nelle ultime pagine Nilo presenta la persona umana completamente partecipe della luce e della gioia di Cristo glorioso asceso alla destra del Padre. Testo critico di Marie-Gabrielle Guérard. Introduzione, traduzione e note di Maria Benedetta Artioli.