Tutto cade dentro una fuga di sguardo. Quando guardiamo ci lasciamo prendere. E ciò che ci prende ci affascina. In qualche modo ci sentiamo attratti e come trascinati via. È così che nasce la fuga dello sguardo. Si fissa un punto dal quale nascono come delle linee o fasci che legano la visione. Nell'arte si chiama prospettiva. In filosofia si chiama punto di vista. Nell'uno e nell'altro caso il risultato è un quadro, un disegno, una visione. Le cose che si vedono sono sempre le stesse, ma il modo nel quale le si vede cambia. La filosofia è un continuo esercizio prospettico mirando un punto di fuga. La fuga è il rifugio delle cose che si guardano: il mondo, la vita, l'Occidente e l'Oriente, la musica di Bach, la poesia e la sua logica di immagini, l'anima con la sua sensibilità e i suoi temperamenti. E guardare altrove mentre si vive il presente è un modo per viverlo integralmente. Lo si vede nell'intero, come in un quadro complessivo dove tutto è centrato prospetticamente. Anche Dio cade in questa fuga di sguardo. Ma allora la filosofia è costretta a un capovolgimento: perché il punto di fuga è lo stesso sguardo di Dio nel quale ci accorgiamo di essere guardati e in cui noi guardiamo il nostro essere visti.
È l’esposizione più completa della logica di Tommaso d’Aquino. Di essa vengono spiegate dettagliatamente tutte le strutture portanti. Il volume può essere letto a diversi livelli, e può essere considerato:
- un manuale introduttivo: perché scritto in maniera piana, divulgativa e aggiornata;
- uno studio esegetico: visto l’enorme apparato testuale e bibliografico che contiene;
- una ricerca innovativa, specie nell’esame del problema induttivo, di cui si propone una soluzione originale.
Inoltre, la parte finale mostra che in Tommaso le teorie logiche della dimostrazione e dell’induzione – lungi dall’essere una mera ripetizione dei testi aristotelici – sono in perfetta armonia con la sua metafisica dell’atto d’essere.
Claudio Antonio Testi - nato a Modena nel 1967, è laureato in Filosofia all'Università di Bologna e co-fondatore dell'Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Le sue numerose pubblicazioni spaziano da studi esegetici sulla metafisica tomista a scritti di logica formale. Da sempre attento all’opera di Tolkien, ha negli ultimi anni scritto numerosi contributi sul tema e curato molti volumi per la collana «Tolkien e dintorni», della quale è direttore. È stato il primo italiano a vedere pubblicato un suo articolo sulla prestigiosa rivista internazionale «Tolkien Studies». È membro dell´Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, presso il quale insegna abitualmente, http://www.istitutotomistico.it/
Questo volume presenta le opere più significative di metafisica e di mistica di Niccolò Cusano: La sapienza, La visione di Dio, Il non altro, L'apice della contemplazione, La filiazione di Dio. Sono profonde e coinvolgenti meditazioni sul mistero che è Dio. Di fronte a Dio l'uomo, pur professando la sua "dotta ignoranza", può essere introdotto nella contemplazione sovrarazionale. In essa scoprirà il "non altro", concetto chiave per avvicinarsi a Dio, scoprirà di essere figlio di Dio per sua grazia e accederà alla sapienza. Riflessioni alte e rigorose, forse tra le più mature del neoplatonismo cristiano. L'Introduzione e il Commento filosofico di Matteo Andolfo inquadrano il pensiero di Cusano all'interno del neoplatonismo, sia occidentale che orientale. E mostrano le dipendenze da Dionigi il mistico e Meister Eckhart e anche l'originalità della prospettiva anagogica, cioè dell'assumere come punto di vista l'infinito e l'eterno.
La "Quaestio disputata de unione Verbi incarnati" è un fedele specchio del metodo teologico di Tommaso d'Aquino. L'autore, Fabio Ruffini, ne dimostra definitivamente la paternità tommasiana. Ne stabilisce un testo prudentemente ponderato sulla base dei migliori manoscritti disponibili, ricorrendo cioè alla più antica tradizione manoscritta parigina - specialmente al cod. Paris, BnF, lat. 15811 (F) - proveniente dal lascito di Goffredo di Fontaines. Per consentire un confronto ben fondato e un'analisi comparata sono riportati anche gli altri testi in cui Tommaso tratta dell'unione del Verbo incarnato e della conseguente questione dell'essere di Cristo, o traendoli dall'edizione Leonina o trascrivendoli dall'autografo e dall'exemplar. Di tutti i testi è offerta una traduzione italiana a cura dell'autore. Fabio Ruffini stabilisce anche la datazione della "Quaestio" sulla base degli indizi di critica esterna ed esamina lo svolgersi del pensiero tommasiano nei diversi testi per rilevarne il metodo, ottenendone un indizio di critica interna. Inedite, infine, nell'Appendice all'opera sono riportate alcune trascrizioni integrali di estratti presenti nel manoscritto F in margine al testo delle "Quaestiones disputatae de anima".
La metafisica è la scienza dell'essere. Non è, come spesso viene presentata, un vano sogno di oltrepassare l'esperienza possibile. La metafisica nasce dall'esperienza e si accompagna all'esperienza. È una riflessione razionale che cerca di scoprire la struttura generale o universale che sostiene le cose. La metafisica cerca di mettere in evidenza l'ordine universale, ponendosi dal punto di vista più elevato e più umile nello stesso tempo, cioè dal punto di vista dell'essere. Il concetto di essere è lo schermo più universale che la ragione possa avere: dice il tutto e ogni singola cosa, ma senza determinarne i dettagli specifici. Questo libro non intende proporre in modo sistematico i difficili concetti della metafisica; il suo scopo è piuttosto quello di accompagnare la mente nel suo primo itinerario verso la scoperta del senso metafisico delle cose, quasi a modo di meditazione. La forma narrativa del diario ha precisamente questa finalità.
"La sfida di una predica inculturata consiste nel trasmettere la sintesi del messaggio evangelico, non idee o valori slegati. Dove sta la tua sintesi lì sta il tuo cuore" (papa Francesco, Evangelii Gaudium, 143). Non c'è sintesi senza analisi e non c'è analisi senza sintesi, perché la sintesi è il compimento dell'analisi. Un'analisi senza sintesi è distruzione e una sintesi senza analisi è confusione. Alla scuola di Tommaso d'Aquino le due procedure si bilanciano armoniosamente. Ma se a livello dell'analisi il fondamento della speculazione tomista si trova nella dicotomia potenza-atto, a livello di sintesi il fondamento si trova nella idea di ordine. La proposta che qui si presenta è un approfondimento della visione sintetica, individuando nella nozione di causa esemplare, o meglio di exemplar, il fondamento. Con Tommaso e oltre Tommaso questa nozione viene esplorata come struttura originaria del reale.
E' la seconda edizione. La prima edizione era nota con il titolo Manuale di Filosofia sistematica vol. 4". E' un trattato completo pensato per essere una guida sicura a chi si addentra per la prima volta nei percorsi affascinanti ma impegnativi della filosofia. "
Rivista monografica n. 4/ottobre - dicembre 2007. L'acqua di Rebecca. Ricerca di Dio e deserto dell'uomo nella letteratura del '900.
Rivista trimestrale di Sacra Doctrina, n. 1/gen-mar 2008. Appunti sulla formazione della prima scuola tomista (sec. XVI).
QUESTO SAGGIO ESPONE I PUNTI CARDINALI DELLA RIFLESSIONE METAFISICA DI S. TOMMASO SU DIO, SECONDO IL SEGUENTE SCHEMA: L ESISTENZA DI DIO, LA NATURA DI DIO, IL NOSTRO MODO DI CONOSCERE DIO. QUESTO SAGGIO, PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE LA VERA TEOLOGIA FILOSOFICA O RAZIONALE DI S. TOMMASO HA QUALE SUO TERMINE DIO COME CREATORE E SIGNORE DELL'UNIVERSO, ESPONE I PUNTI CA RDINALI DELLA RIFLESSIONE METAFISICA DI SAN TOMMASO SU DIO, I DIO, IL NOSTRO MODO DI CONOS