Saulo di Tarso ebbe la fortuna di essere iniziato a una doppia cultura: l'ellenismo e l'ebraismo. La sua illuminazione sulla via di Damasco non cambiò il suo carattere impetuoso: la Grazia non cambia la natura. Saulo rimarrà ebreo, anche se rinuncerà a recitare la preghiera giudaica quotidiana: «Benedetto sei tu Signore che mi hai creato ebreo e non pagano». Frédéric Manns conferma le sue doti di raffinato divulgatore affrontando la figura di Saulo, colui che da acerrimo nemico del cristianesimo ne divenne invece, con il nome di Paolo, il più appassionato testimone. Un racconto avvincente che trascina il lettore nella cultura del tempo, fra ellenismo ed ebraismo, agli albori della religione che avrebbe mutato il destino di popoli e culture.
I social sono aziende con l'obiettivo di fare business raccogliendo le nostre informazioni. Ci sono certamente dei rischi, ma nono-stante tutto essi ci permettono di comunicare con il mondo e di essere creativi. E allora? Come sopravvivere agli algoritmi usandoli a nostro vantaggio? Da questo dilemma attualissimo prende le mosse la coinvolgente e più che mai urgente riflessione di un sacerdote 2.0, che ha superato su TikTok i 2 milioni di Mi Piace. Ci sono grandi possibilità nella nostra era ipertecnologica sempre più interconnessa e le piattaforme del web hanno aperto nuove frontiere per condividere contenuti positivi, educativi e, perché no, anche evangelici. Per don Mauro Leonardi c'è un metodo efficace per usare i social in modo intelligente e restare liberi di pensare con la propria testa, senza lasciarsi plagiare nei pensieri e nelle azioni. Ha scritto questo manuale - traboccante di dati, di case history e di esempi - per i tantissimi fan che lo seguono e per coloro che desiderano muoversi da protagonisti nell'universo social, sopravvivendo al diluvio di immagini e informazioni, di hater e fake news, di challenge e furti di identità, di consumismo indotto e narcisistica ostentazione di sé. Perché c'è il bello di TikTok, ma bisogna sapere come trovarlo.
Il volume propone una riflessione generale sul potere del linguaggio e sul ruolo che esso svolge nella costruzione, ma anche nella messa in crisi, dei legami sociali. Vengono in quest'ottica analizzate alcune strategie persuasive ricorrenti nel discorso pubblico - le fallacie argomentative, la retorica dell'immagine, l'abuso delle parole, il linguaggio figurato, la personalizzazione del discorso, l'appello alle emozioni - rispetto alle quali la retorica svolge una funzione importante perché ne evidenzia i meccanismi, permettendo così di riconoscerle e di stigmatizzarle quando sono usate solo ai fini di una manipolazione ingannevole. In questo modo è possibile sviluppare quel senso critico da cui dipende la formazione di una cittadinanza consapevole e informata che garantisce a sua volta il buon funzionamento della democrazia.
"Fare le orecchie alla Torah": ecco una delle espressioni più affascinanti per spiegare il midrash, sia come metodo di lettura che come opera vera e propria. Un po' come le "orecchie" che si fanno ai libri per tenere il segno, oppure - secondo un'altra accezione del termine "orecchie" in ebraico - come manici che permettono di prendere in mano un pentolone bollente di buon cibo. Tanti modi per dire che il midrash è nato per aiutare il lettore a meglio comprendere il testo biblico, soprattutto laddove appaia oscuro o con più significati possibili. In questo volume, l'Autore si concentra sul Midrash Tehillim (Sefer Tehillim è il libro dei Salmi nella Bibbia ebraica) e, in particolare, sul Salmo 119, il più lungo di tutto il Salterio, che pone al centro la difficile osservanza della Legge, intesa non come puro codice di comportamento ma come libera e piena adesione alla volontà di Dio. Una adesione che per la Bibbia è una "via", è camminare con Dio.
Nel corso del suo mandato in Palestina, Ponzio Pilato fu chiamato a giudicare un "profeta" la cui vita e morte avrebbero acquisito un valore straordinario per le generazioni future. Un'icona parlante che non sarebbe sbiadita sui bracci della croce. Quel profeta, Gesù di Nazareth, fu condannato alla crocifissione dal procuratore di Giudea secondo la legge romana, ma quale peso ebbero i sacerdoti ebrei? E ancora: che ruolo giocò la moglie di Pilato, Claudia Procula, che lo stesso Vangelo ci dice fu turbata in sogno da quell'"uomo giusto"? E quale parte svolse Erode? Perché, dopo la crocifissione, Pilato fu richiamato a Roma? Vi giunse davvero oppure fuggì in un altro Paese, dove si suicidò? Tra storia e memoria, archeologia e leggenda, un racconto avvincente in cui si susseguono colpi di scena, incontri straordinari, indizi misteriosi e testimonianze incontrovertibili. Un'inchiesta attraverso secoli di storia, miti e tradizioni popolari per fare luce sull'uomo, santo e maledetto, che processò Gesù.
Questa inchiesta è un viaggio nell'Italia dei veleni e delle morti per inquinamento ambientale attraverso le denunce di preti e cittadini coraggiosi. In nome della natura da salvare e del Creato da custodire come istanza civile, prima ancora che religiosa, culturale e politica. L'itinerario - da Sud verso Nord - prende le mosse dalla Sicilia e risale in Campania, Puglia, Toscana, Veneto e Piemonte: dall'inquinamento del petrolchimico a quello dei rifiuti, da quello dell'acciaio a quello dell'amianto e dei pesticidi. I sacerdoti incontrati da Mario Lancisi sono uomini semplici, ma di grande statura: caparbi nella denuncia e miti nello stile, attenti alle persone e tuttavia capaci di tenere testa ai potenti di turno; soprattutto ispirati dalla Laudato si', la grande enciclica di papa Francesco, che nel 2015 ha aperto la nuova stagione della "ecologia integrale". Sullo sfondo di questo viaggio contemporaneo si staglia il flagello della pandemia, le cui origini incerte sono oggetto di discussione fra pareri e tesi differenti: c'è forse un nesso causa-effetto tra inquinamento e coronavirus? Forse. I "preti verdi" non si sbilanciano. Preme loro soprattutto richiamare l'attenzione sulla dicotomia irrisolta tra salute e lavoro, che in molti casi - dall'Italsider all'Eternit, dai rifiuti industriali alla cementificazione selvaggia - pone la domanda cruciale: viene prima la borsa o la vita?
Alzheimer spirituale, conversione ecologica, cultura dello scarto, desertificazione spirituale, globalizzazione dell'indifferenza, psicologia della tomba, rivoluzione della tenerezza: sono solo alcune delle espressioni del papa argentino raccolte e spiegate in questo dizionario. Nel 1999 - quando era vescovo di Buenos Aires - Bergoglio mise in guardia dal processo di svuotamento delle parole, che non hanno più peso, se non si fanno carne: «C'è un'inflazione di parole. Viviamo in una cultura nominalista. La parola ha perso peso, è cava». Francesc Torralba recupera - nella loro forza e radicalità - le locuzioni più pregnanti e originali, quelle che scandiscono i concetti portanti di un magistero petrino che non vuole mettersi in cattedra, ma piuttosto intrecciare relazioni con un mondo ormai scristianizzato. Ogni voce è corredata da una scelta di testi - stralci di discorsi, interviste, documenti ufficiali, omelie - in cui traspaiono immagini simboliche e gesti peculiari, idee e principi di un grande uomo di Dio, in cui il prossimo è sempre presente.
«Siamo tutti sulla stessa barca». Lo abbiamo ascoltato da papa Francesco nel pieno silenzio della pandemia. E poi ce lo siamo ripetuti mille altre volte: o ci salviamo tutti insieme, o periamo tutti insieme. Ma la percezione della comune sorte, in quanto esseri umani, si è ben presto infranta contro la scottante realtà. Il coronavirus non ci ha trovato tutti uguali e non ci ha resi tali. Per le persone che vivono ai margini, per gli invisibili, la pandemia è stata una vera e propria trappola. Come hanno vissuto il lockdown i senza dimora, i rifugiati, i migranti? Come stanno affrontando la crisi socio-sanitaria? L'emergenza e le misure di contenimento della pandemia da Covid-19, per noi "cittadini", hanno portato alla limitazione dell'esercizio di alcuni diritti, ma per coloro che la nostra società relega ai margini, i diritti inviolabili dell'uomo, sanciti anche dalla nostra Costituzione, non hanno ancora trovato una tutela adeguata. Infatti, dove i diritti di tutti, a cominciare dagli ultimi, sono protetti e garantiti, lì c'è una democrazia matura. La conclusione è che forse l'Italia non lo è ancora. Un dialogo serrato e provocatorio sul rapporto tra i diritti e l'emarginazione, a partire da un punto di vista privilegiato: quello delle persone richiedenti asilo, raccolto grazie all'esperienza del Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati), di cui Camillo Ripamonti è presidente.
Di quanto sia fecondo e ricco il ministero della cura dei malati ci dà testimonianza questo scritto. Non una trattazione di pastorale sanitaria, ma una narrazione esistenziale, una spigolatura di esperienze concrete e toccanti, arricchite da riflessioni spirituali e dalla testimonianza di alcuni pazienti che hanno vissuto - nella luce della speranza cristiana - il momento della prova. In questo suo diario, o zibaldone, come padre Andrea Stefani lo definisce, si rincorrono storie e riflessioni che ci introducono nel mistero della malattia, della vecchiaia e della morte. Di fronte alla sofferenza più acuta e incomprensibile, il cristiano non conosce una strada per aggirare il dolore, conosce piuttosto la strada della compagnia: la "compagnia degli uomini" e la "compagnia di Dio". Perché la "notte oscura" della Croce non arriva quando giungono le prove, le malattie, le morti, ma quando chi soffre resta dimenticato e solo.
I grandi spesso si chiedono: che cos'è la felicità? Poi si mettono a pensare e cercano risposte difficili, usando paroloni astrusi. Non si rendono conto che la cosa più semplice è chiedere ai bambini. Sono loro che trovano la gioia nelle piccole cose: nelle scoperte di ogni giorno, nei gesti, negli sguardi, nei giochi e nella fantasia. Persino nel profumo di un budino! In questo piccolo scrigno sono incastonate 100 frizzanti filastrocche in 100 coloratissime illustrazioni per raccontare le cose più belle, grandi e importanti del mondo. Le rime di Paola Mignone si intrecciano ai disegni di Natascia Ugliano e regalano a grandi e piccoli momenti di tenerezza, sorriso e autentico divertimento. Età di lettura: da 5 anni.