Del Medio Oriente conosciamo molte cose indigeste: le guerre, gli scontri a sfondo religioso, i percorsi inconcludenti della politica e della burocrazia. Una delle cose che non conosciamo abbastanza, invece, è il modo in cui ebrei, cristiani e musulmani del Medio Oriente, sedendosi a tavola, fanno festa. I piatti prelibati, le bevande, i dolci che i fedeli - usciti da sinagoghe, chiese e moschee - preparano e condividono per stare in pace. Questo libro è un modo in più per conoscere la vita dei popoli del Medio Oriente. Le tre sezioni in cui è diviso sono dedicate al significato religioso del cibo nell'ebraismo, nell'islam e nel cristianesimo mediorientale, e raccolgono una selezione di ricette che ancora oggi si preparano in Terra Santa, in occasione delle rispettive feste religiose. Così, cimentarsi a preparare, nella cucina di casa, il piatto di Pasqua dei cristiani di Betlemme, o il dolce di Purim delle cuoche ebree di Gerusalemme, o il banchetto di fine Ramadan dei ristoranti di Damasco, vuole essere in fondo anche l'augurio che si possa condividere, un giorno, la stessa pace.
Il volume riunisce le traduzioni di vite" che l'Autore ha seguito nella sua lunga carriera accademica a partire da manoscritti antichi, soprattutto in arabo."
Un album da colorare per viaggiare con la fantasia, assieme a san Francesco, fino a Gerusalemme. Le 15 tavole, divertenti ed espressive, raccontano l'antica leggenda della visita di Francesco a Gerusalemme e del suo incontro con il Valì, il principe musulmano della città. La richiesta del Poverello di poter visitare il Santo Sepolcro suscita dapprima le infuocate ire del principe; di fronte alla mite reazione di Francesco, però, il Valì si pente e regala ai fraticelli il luogo che diventerà la prima casa francescana della Città Santa. l libro è destinato ai bambini dai 3 anni in su, ma anche ai genitori che vogliano raccontare ai propri figli questa leggenda carica di significato, che insegna la possibilità di un dialogo disarmato e coraggioso, tra uomini di religioni e culture diverse. Età di lettura: da 3 anni.
Una selezione delle omelie e degli scritti pastorali legati al ministero episcopale di mons. Luigi Padovese (assassinato a Iskenderun, in Turchia, il 3 giugno 2010). I testi sono raccolti secondo un ordine tematico e cronologico e sono completati da una prefazione del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, e da una postfazione di fr. Mauro Jöhri, Ministro Generale dei Frati Cappuccini. "Le omelie e gli scritti pastorali contenuti in questa raccolta ci permettono di cogliere in sintesi questa singolare figura di teologo sapiente, esperto dei Padri della Chiesa e delle origini cristiane, e di pastore appassionato e sollecito nella cura pastorale del suo gregge, chiamato a svolgere il suo ministero nella terra che ha dato i natali a san Paolo e dove per la prima volta, come ci ricordano gli Atti degli apostoli, i credenti furono chiamati 'cristiani'". Con una prefazione del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano
La storia della semiotica si è dimenticata di Spinoza. Eppure il filosofo ebreo definisce l'immaginazione "conoscenza per segni", deducendone rigorosamente i principi da una fisica e una cosmologia, quali espressioni dell'unica ed eterna sostanza. Il presente libro ne ripercorre geneticamente il pensiero e mostra come, muovendo dalle nozioni comuni di traccia e immagine, la questione del segno in Spinoza si iscriva nell'orizzonte infinito di una fisica generale del senso, di cui l'uomo non è l'origine, ma un modo. Discostandosi dagli schemi dualistici e soggettivistici che da Platone, Agostino, Cartesio e più tardi Kant hanno caratterizzato tanta parte del pensiero occidentale, il realismo spinoziano propone una concezione non antropocentrica dell'individuo, delle sue affezioni e del loro modo di portare il senso. Essa ci rimanda ad un'altra storia del segno e del significato, che, accanto agli stoici e a pensatori come Vico e Peirce, rimane in gran parte ancora da scrivere. Solo un pensiero come quello di Spinoza può aspirare a pensare adeguatamente la grande rivoluzione scientifica e sociale della modernità, infrangendo finalmente quei dualismi che ancora occupano le posizioni dei realisti e degli ermeneutici dei nostri giorni. Nessuno meglio di Spinoza seppe infatti costruire un pensiero realmente copernicano, aperto all'infinito e libero da antiche superstizioni e pregiudizi.
Le meditazioni proposte, che seguono la struttura della lectio divina, sono frutto di "itinerari biblici" proposti dall'Autore all'interno di un progetto di formazione biblica della diocesi di Milano. L'idea fondamentale prende le mosse dall'osservazione di una peculiarità del vangelo di Luca: l'evangelista ama rappresentare gli incontri di Gesù con persone che, invece di essere sole, sono in coppia, secondo il procedimento narrativo del "triangolo drammatico". Ogni volta si presenta una coppia di "gemelli", ma il "protagonista principale" è la terza figura: il malcapitato assalito dai briganti, il padre della parabola, Abramo, Gesù, Dio. La chiave di volta di ogni racconto non sta tanto nella presentazione di due personaggi antitetici, ma nella contrapposizione dei punti di vista.
Il 2011 passerà alla storia come l'anno che ha sconvolto gli assetti di gran parte del Medio Oriente. Il libro ripercorre gli eventi secondo due precise prospettive. La prima è geografica: Tunisia, Egitto, Siria e Palestina sono le realtà analizzate più da vicino. La seconda prospettiva è quella delle comunità cristiane che vivono in una condizione di stretta minoranza in contesto islamico. Accanto al racconto degli eventi e a utili schede di inquadramento storico-geografico, il libro raccoglie interviste e testimonianze dei protagonisti e da voce finalmente ai cristiani mediorientali, raccontando trepidazioni e speranze di una comunità alle prese con una difficile transizione e con la crescita dell'islam politico.
Un libro che racconta l'evoluzione storica e pedagogica dello Scautismo femminile e del Guidismo in Italia, nelle sue due forme laica e cattolica, e del Guidismo in Spagna. Un contributo ai saperi pedagogici nell'approfondimento di un'esperienza educativa giunta al suo Centenario ed estesa a milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo e nella presentazione di un metodo proficuamente esportabile anche in altri contesti educativi. Una chiave di lettura in prospettiva di genere del movimento scout.
Grazie alle idee di "esercizi spirituali" e di filosofia come "modo di vita", Pierre Hadot ha profondamente rinnovato la nostra comprensione dei testi classici e, in generale, della filosofia antica. L'importanza della sua opera non si limita però alla rilettura del pensiero antico: per Hadot, infatti, la tradizione antica che intendeva la filosofia non come "costruzione di sistemi" ma come esercizio di vita e di pensiero, possiede tuttora una forte attualità ed è capace di orientare ancora oggi il nostro modo di intendere la filosofia. Questo volume raccoglie gli interventi del convegno in onore di Hadot, che si è tenuto nel 2007 all'École Normale Supérieure di Parigi, ed è il primo dedicato alla sua opera. Esso contiene inoltre una conversazione inedita tra Hadot e Arnold I. Davidson, in cui Hadot mette in luce i rapporti possibili tra pensiero antico e moderno, suggerendo in che modo la filosofia contemporanea può attingere all'esperienza antica, per rinnovarsi ed essere ancora una volta modo di vita.
Il presente volume ripercorre il prezioso ruolo di intermediario svolto dall'Ordine francescano tra i Maroniti del Monte Libano e la Santa Sede, dal XIII secolo fino alla conquista ottomana della Terra Santa (1516). La Chiesa maronita, fondata da san Marone nel V secolo, è l'unica Chiesa orientale ad essere rimasta sempre fedele a Roma, pur conservando riti e liturgie propri. I Francescani, presenti in Medio Oriente sin dal XIII secolo, diedero un contributo fondamentale al mantenimento di questo rapporto privilegiato. Essi furono infatti scelti dalla Santa Sede quali rappresentanti tra le Chiese orientali, giocando in questa veste un ruolo estremamente attivo nel sostenere l'attaccamento della comunità maronita alla Chiesa cattolica. Un compito difficile, considerate le numerose insidie che minavano il legame. Il libro ripercorre le missioni riportate a termine da alcuni frati francescani tra i Maroniti in qualità di delegati apostolici e, più in generale, il ruolo giocato dall'Ordine dei Frati minori nell'assicurare un collegamento costante e privilegiato tra Roma e il Monte Libano.
Pedagogia e studi culturali sono due aree di ricerca che si confrontano entrambe con la complessità culturale delle società contemporanee, e in questa prospettiva hanno sviluppato, soprattutto in ambito anglosassone, un prolungato e fruttuoso dialogo. Questo volume esplora i presupposti teorico-educativi di questo dialogo partendo dai primi passi mossi nei corsi di adult education nell'Inghilterra degli anni Cinquanta, attraverso la lunga stagione della critica postcoloniale, fino a giungere ai più recenti sviluppi degli studi sui flussi culturali transnazionali. In tutti questi casi, e spingendosi fino ai contesti educativi contemporanei, il volume cerca di evidenziare come il dialogo fra pedagogia e studi culturali abbia fornito e possa fornire ancora oggi un contributo prezioso alla ricerca pedagogica. In particolare, attraverso una serie di esempi che vanno dalla costruzione del curricolo alla possibile valenza educativa di alcuni aspetti della popular culture contemporanea, il saggio evidenzia come - grazie al confronto con gli studi culturali e postcoloniali - le pratiche culturali di persone e gruppi subalterni (per classe sociale, per genere, per appartenenza "etnica") possono essere valorizzate in modo pedagogicamente orientato entro percorsi educativi formali e non formali.