"È dawero bella e viva", commenta Oscar Luigi Scalfaro nell'introduzione al volume, questa lettera sulla Costituzione che Mattia Stella, presidente dell'associazione "Giovani per la Costituzione" scrive con amore al nonno. "Viene - prosegue Scalfaro - questa grande Carta, proprio dalla generazione del nonno che soffrì la dittatura, si ribellò e proclamò la libertà e la democrazia. I padri scrissero la Carta, sta alle generazioni di oggi viverla e aiutare altri a conoscerla e viverla". Mattia Stella, con una prosa scorrevole che si legge tutta d'un fiato, in un colloquio serrato con il nonno, ci fa conoscere la Costituzione italiana, con le sue affermazioni illuminanti e rassicuranti, e propone un confronto con la realtà attuale che disattende molti dei dettati costituzionali. Svolgendo un tema dopo l'altro con rapidità e con un linguaggio semplice e chiaro "Lettera al nonno sulla Costituzione" è un invito ad acquisire la consapevolezza dei propri diritti e doveri di cittadino e a lavorare tutti perché la democrazia sia viva e vera.
Cosa rappresenta un affresco di Leonardo piuttosto che un olio di Mondrian? Cosa ha voluto dire l'artista e quali sono le tecniche con cui è stato prodotto? Per leggere e apprezzare un dipinto è importante distinguere gli stili e i linguaggi, riconoscere i temi, cogliere il significato voluto dall'artista e l'espressione della cultura del suo tempo. Questo manuale suggerisce come avvicinarsi ad un'opera pittorica con il piacere di capirne e saperne di più.
I primi cristiani, perseguitati e costretti alla clandestinità, facevano spesso ricorso ad una comunicazione simbolica che, proprio in quanto tale, consentiva la comprensione solo agli iniziati. L'adozione di simboli si estese anche alle figurazioni presenti nelle loro sepolture, contemplando anche l'uso di temi iconografici tratti dal repertorio pagano. Questo libro riporta alla luce i significati delle figurazioni simboliche paleocristiane cercando di collegarli alle fonti dalle quali scaturirono e al contesto storico nel quale si svilupparono. Vengono richiamati anche quei simboli che rimasero nell'ambito della simbolica letteraria, e i temi ricorrenti nella fase tarda dell'arte paleocristiana, dove la figurazione diventa "racconto".
Gli strumenti fondamentali per capire l'architettura, con un ampio repertorio di immagini ed un glossario. Il secondo volume di un manuale per riconoscere gli stili, gli autori e aprezzare le opere più significative che esprimono al meglio il modo in cui l'uomo ha progettato lo spazio in cui vive.
"L'addio alla dannazione eterna" raccoglie due opere dell'autore sul tema del male e delle sue rappresentazioni simboliche e il saggio inedito "Il ritorno di Leviathan". L'autore sostiene che l'ipotesi dell'eternità dell'inferno è tutt'altro che condivisa e indiscussa, come vorrebbe un secolare e persistente insegnamento dei vertici della Chiesa cattolica romana. Il pensiero illuminista già aveva negato la compatibilità di tale concetto con la rappresentazione di Dio come essere amorevole e ontologicamente buono e il pensiero filosofico contemporaneo continua ad esprimere dubbi sulla possibilità che Dio voglia davvero condannare i peccatori per l'eternità e non invece esortarli ad uscire dalla via del peccato, esercitando così la giustizia in modo educativo piuttosto che vendicativo. Questo è il problema teologico della coerenza tra la misericordia e la giustizia del Creatore, tra la remunerazione e la condanna degli esseri umani da parte di Dio in una vita ultraterrena, un aspetto che si apre anche al dialogo interreligioso proponendo una riflessione su quali siano le considerazioni sul giudizio di Dio, sulla sua misericordia e sul male, nel pensiero ebraico, cristiano e islamico.
L'autore ha dedicato gran parte della sua opera ai problemi di una "riforma del pensiero". In questa intervista con l'antropologa Antonella Martini, l'intellettuale francese affronta le questioni centrali che pone alla base delle sue riflessioni sull'umanità e sul mondo: la necessità di una nuova conoscenza che superi la separazione dei saperi presente nella nostra epoca e che sia capace di educare gli educatori a un pensiero della complessità. Oltre all'intervista, questa edizione presenta un saggio di Morin sul "pensiero complesso" e un saggio di Antonella Martini sulla difficoltà di definire in maniera semplice il mondo contemporaneo.
Raccolta di testimonianze di bambini che hanno vissuto l'esperienza del tumore e che, anche grazie a un progresso scientifico che ha portato negli ultimi decenni dal 15% di successo del 1967 al 70% di oggi, sono stati curati, sconfiggendo definitivamente la terribile malattia. Le loro sono sincere e profonde testimonianze, improntate a sentimenti di altruismo, gratitudine, fede in Dio e fiducia nell'umanità e nella medicina, ma il sentimento che le accomuna tutte è un ardente e intenso amore per la vita: questo dono prezioso che troppe volte sottovalutiamo e diamo per scontato.
Salvatore Natoli è da sempre attento agli interrogativi più urgenti del presente. La felicità, per dirla con le sue stesse parole, è un "tema d'esistenza, anzi, per usare una formula cara agli antichi, è il fine stesso della vita". "L'attimo fuggente e la stabilità del bene" è una riflessione sulla dinamica di fondo che caratterizza la felicità e i suoi molti modi di manifestarsi: la beatitudine, la serenità, la gioia. La felicità, dunque, non sta solo nell'attimo, nell'acme cui perveniamo, ma nell'appartenere a essa. La felicità è piacere d'esistere, fecondità. È espressione della vita che vuole se stessa e che trova compimento nella sua stessa realizzazione: nelle vite riuscite. Per questo la felicità, come dice Nietzsche, non risiede tanto nella sazietà, ma nella gloria della vittoria, per questo ha la forza di rinvenire perfino sopra e oltre il dolore. In questo senso essa è frutto di virtù. Non è perciò solo un mero transitare, un sentimento labile, ma è un bene stabile. Coincide, infatti, con la capacità di trasformare gli ostacoli in sfide, di generare a ogni momento il bene e di fruirne. La felicità è il sì incondizionato alla vita. Il volume contiene la "Lettera a Meneceo sulla felicità" di Epicuro.
Così come Harry Potter, i giovanissimi si chiedono: "Chi sono?", "Da dove sono venuto?", "Qual è il mio posto nel mondo?". Questo libro è una lettura in chiave psicologica di una coinvolgente fiaba moderna. Svela l'incanto esercitato dalle avventure del giovane mago su tanti lettori e dà ai genitori un'occasione per condividere con i ragazzi le emozioni di una storia tanto appassionante quanto magica.
Chi sono i "Romani d'Europa"? Sono i cittadini di una metropoli europea che hanno risposto al sondaggio che è il cuore di questo volume: un'ampia ricerca condotta sugli atteggiamenti, sulle opinioni e sulla sensibilità dei cittadini romani nei confronti dell'Europa, anche e soprattutto alla luce dei recenti cambiamenti che l'hanno investita, primo fra tutti l'allargamento ai paesi dell'est europeo. Gli autori, il giornalista Mino Fuccillo, e l'Assessore ai lavori pubblici del Comune di Roma, Giancarlo D'Alessandro, prendendo le mosse da questa importante ricerca, commissionata dall'Associazione "Cantiere Europa", propongono un libro di riflessioni sull'"Europa che sarà" o dovrebbe essere, intravedendo gli ipotetici scenari per il "biennio europeo" che riparte a giugno e si conclude con le elezioni del 2009. D'Alessandro e Fuccillo ribadiscono la necessità che, nonostante i no francese e olandese, prosegua il processo di ratifica della Costituzione europea che rappresenterebbe una reale tutela delle conquiste di pace, libertà, diritti civili, democrazia e benessere economico. Perché, come afferma Giancarlo D'Alessandro, o ci saranno luoghi e istituzioni in cui i ventisette diventano uno "o l'Europa rischierà seriamente di non farcela a mantenere il suo modello di civiltà".
Il sacerdote è un uomo scelto fra gli uomini e chiamato da Dio a svolgere nel mondo un ministero sublime, ma molto difficile. Il libro rappresenta un'attenta riflessione sulla situazione di emarginazione in cui si trovano gli "uomini senza collare": i sacerdoti che, nell'entusiasmo della loro giovinezza, seguirono la chiamata di Dio, ma che in seguito, di fronte alle numerose difficoltà incontrate, lasciarono l'esercizio del loro ministero. E con la dispensa dalla Santa Sede si sono sposati. Come vivono la loro nuova condizione di laici? Che cosa si potrebbe fare nella Chiesa perché la loro presenza, da scomoda ed ingombrante per molti, possa diventare per tutti un dono prezioso di Dio da valorizzare?
Il titolo del volume è tratto dal titolo di un articolo di Pier Paolo Pasolini pubblicato su "Tempo" che considerava la sospensione «a divinis» di Giovanni Franzoni, allora abate della Basilica di San Paolo fuori le mura, come insignificante rispetto alla missione di chi si occupa quotidianamente del divino. Questo volume raccoglie le omelie di San Paolo fuori le mura, pronunciate nel periodo che va dal 31 maggio 1970 al 2 settembre 1973, e «il posto della fede», pubblicato nel 1977 da Coines.