La cultura italiana ha radici millenarie e una grande capacità di universalizzarsi, e ha regalato al mondo architetti, pittori, scultori, musicisti e scrittori unici e straordinari. Questo libro intende introdurre il lettore ad alcuni classici della letteratura italiana: sarà, per così dire, una sorta di "viaggio letterario" in Italia. Per brevità, ho selezionato soltanto alcuni autori per me particolarmente significativi: Dante, Manzoni, Collodi, De Amicis e Guareschi. Le loro opere offrono uno spaccato della storia e della società dell'Italia del loro tempo, e dimostrano la possibilità di dialogo, di comprensione e di convivenza tra persone di diversa sensibilità culturale: un dialogo reso possibile, a mio avviso, dal profondo humus cristiano del Paese. Ma al di là di queste ragioni oggettive, ho scelto questi testi anche perché sono i miei classici, quelli che mi hanno accompagnato nel corso della vita, e la cui lettura mi ha lasciato qualcosa. Sono certo che potranno essere molto utili anche a quanti finora non hanno avuto occasione di accostarsi ad essi.
Si è scritto molto sulla libertà, da parecchi secoli e spesso con acume. Questo libro vuole dimostrare che la libertà tende all'amore, e che questa verità riveste un'importanza enorme nella vita di ogni uomo. Siamo stati creati liberi per amare e, quando non raggiungiamo questo fine proprio della libertà, ci troviamo di fronte a un fallimento esistenziale. Tutti desideriamo una vita piena, felice, realizzata. Il criterio per raggiungerla risiede nel fare tutto liberamente e per amore. La tesi è molto semplice, come lo sono tutte le grandi verità. Metterla in pratica è assai più complicato. Nel pensiero contemporaneo sovrabbondano concezioni della libertà lontane da questa, dove essa è concepita come una mera capacità di scelta tra diverse possibilità, o come prerogativa dell'individuo di fare ciò che vuole senza altro criterio che i suoi desideri e i suoi capricci. Molte volte si contrappone la libertà all'impegno, al dovere, all'obbedienza e all'osservanza di alcune norme di condotta. Scopo di queste pagine è incoraggiare il lettore a un concetto più alto di libertà. In questo sforzo di raggiungere un concetto più elevato di libertà, ci vengono in aiuto i classici della letteratura universale: essi descrivono in maniera plastica il cammino della libertà umana verso l'amore, quel processo di liberazione dell'amore che è stato seminato nel cuore dell'uomo. I classici sono lì a ricordarci una serie di valori a cui l'umanità ha aspirato fin dal principio, e che meritano di essere salvaguardati e custoditi. Parlano di cose che penetrano nel cuore dell'uomo e lo commuovono. Un classico è un libro che, benché sia stato scritto secoli fa, ha ancora qualcosa da dirci. E può farlo perché ci parla di cose come la verità, la bellezza, il bene e l'amore, ovvero quelle categorie esistenziali che ci riguardano più da vicino. I classici possono condurci a intravedere la verità, a provare il desiderio di esercitare la virtù, ad apprezzare quella bellezza che ci riempie l'anima. Sono in grado di trasformare la vita dei lettori, schiudendo insospettati orizzonti di amore e di libertà.
Cos'hanno in comune Fleabag e Doc, Wanda Vision e La regina degli scacchi, The Morning Show e This is Us, Black Mirror e Don Matteo? La lettura interpretativa proposta dagli autori del volume, ognuno con un diverso profilo professionale e focalizzato su una serie in particolare, si addentra nell'analisi delle narrazioni di queste e altre serie, e offre la possibilità di vederle come i tasselli di un unico mosaico: quando si uniscono emerge infatti un'interessante immagine di chi siamo e cosa desideriamo. «Nella finzione narrativa di tutto il mondo c'è una grammatica universale, una struttura profonda che vede gli eroi affrontare i problemi e combattere per superarli. (...) Universalmente le storie si focalizzano sulle grandi difficoltà della condizione umana. Trattano il sesso e l'amore, la paura della morte e le sfide della vita. E trattano il tema del potere: il desiderio di esercitare influenza e di eliminare l'asservimento. (...) perché le storie si concentrano intorno ad alcuni grandi temi, e perché rispettano in maniera così costante la struttura basata sul problema? Perché seguono questa impostazione e non tutte le altre che potrebbero avere? Penso che la struttura basata sul problema riveli una delle funzioni principali dello storytelling: suggerisce che la mente umana sia stata modellata per le storie, così che possa essere modellata dalle storie. (...) cerchiamo sì le storie perché ci piacciono, ma la natura ci ha progettati per amarle affinché potessimo fruire del vantaggio derivante dal fare pratica. La finzione narrativa è un'arcaica tecnologia di realtà virtuale specializzata nella simulazione di problemi umani» (Jonathan Gottschald, L'istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani). Contributi di Giulio Maspero, Eleonora Recalcati, Armando Fumagalli, John Paul Wauck, José María La Porte, Giulia Cavazza, Enrique Fuster, Rafael Jiménez Cataño, Andrea Claudia Valente, Federica Bergamino, Jorge Milán Fitera, Tobia Campana, Gema Bellido.