Il saccheggio mondiale riguarda tutti noi perché non dipende solo dalle organizzazioni criminali, ma anche dalla richiesta di abusi da parte di milioni di persone che si credono per bene e dalla tolleranza per l'illegalità, che oggi pervade il mondo come un'enorme ragnatela in ogni momento della giornata e in ogni luogo del pianeta. Queste pagine rappresentano il primo rapporto sintetico e completo su come e dove milioni di furbetti e criminali efferati collaborano per realizzare un prodotto criminale lordo di trilioni di dollari ogni anno. Sono una guida efficace attraverso le più diverse categorie di abusi, prodotti, servizi, truffe e rappresentano un invito concreto a riflettere sull'etica e sulla legalità.Per evitare di essere complici involontari e ignari nel villaggio globale del crimine.
L’economia per il Bene Comune, il denaro al servizio della vita, il nord per il sud del mondo: un’utopia? No, è il lavoro quotidiano di Banca Etica, MAG, Consorzio assicurativo etico e solidale, Commercio Equo e Solidale e tante altre realtà, in grado di ridare alle famiglie italiane il sentimento più prezioso rubato dalla crisi: la fiducia. Una guida per conoscere la Finanza Etica in tutti i suoi aspetti e imparare a servirsene per essere aiutati e per investire bene.
Aggettivi come equo, etico e solidale si possono affiancare e con successo a finanza ed economia.
Luca Reteuna, classe 1960, giornalista dal 1981, è stato caporedattore di testate nazionali di scienza e tutela dei consumatori. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo libro (Cicl. in prop., volantini al liceo D’Azeglio ’74-’79, Priuli e Verlucca), proseguendo come autore di Effatà Editrice nel 2008 con Appello Bianco, studenti cattolico-democratici nell’anno della tragedia Moro e BioEquaMente, alla scoperta del cibo biologico, nel 2009 con E dopo? Energie rinnovabili per tutti e nel 2010 con Cure dolci cure, le medicine naturali in Italia.
Perché?
Nulla di scientifico, nulla di impegnativo, in queste poche pagine. Solo il tentativo di rispondere con semplicità alle domande dei semplici: «Ma come è potuto capitare?». All’altra domanda: «E adesso che cosa fare?» la risposta è incerta, ma la intuiamo: «Fare il contrario di quel che si è fatto sino ad ora». Regole dove c’era sregolatezza. Redistribuzione a rovescio, a carico di chi ha profittato. Solo che noi “piccoli” non abbiamo gli strumenti per attuarla. Gli strumenti li hanno i politici: i quali – è stato detto – «sanno benissimo che cosa andrebbe fatto; ma non sanno come fare a farsi rieleggere qualora lo facessero». Allora?
Elvio Fassone nato a Torino nel 1938, ha svolto il compito di magistrato a Pinerolo ed a Torino, dove ha rivestito l’incarico di consigliere della Corte d’Appello, e poi di presidente della Corte d’Assise. È stato membro del Consiglio superiore della magistratura negli anni 1990-1994. È stato eletto al Senato della Repubblica nel 1996 e nel 2001. Ivi ha fatto parte della Commissione Giustizia e, dal 2001 al 2006, è stato vice-presidente della Giunta per le immunità parlamentari. È autore di circa 90 pubblicazioni in materia processual-penale e penitenziaria, edite da Il Mulino, CEDAM, Giuffrè ed altre editrici. Ha collaborato e collabora con le principali riviste specializzate del settore.
Un'analisi storica del movimento cooperativo, con particolare attenzione alle esperienze a Torino ed in Piemonte.
Uno studio sull'offerta di turismo responsabile in Senegal, con l'obiettivo di creare e diffondere uno strumento di analisi di questo settore, utile soprattutto agli operatori in Italia e in Senegal. La presente ricerca si inserisce nel progetto Fondazioni4 Africa - Senegal, che si pone l'obiettivo di migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni rurali, attraverso interventi integrati in alcuni settori e filiere chiave per lo sviluppo del Paese.
«L a Voce dell’Operaio», sorta sotto altro titolo nel 1876, come mensile dell’Unione Operaia Cattolica di Torino, accrebbe col tempo il suo formato, migliorò i suoi contenuti e divenne quindicinale nel 1887 e settimanale nel 1895. Non si limitò ad essere specchio della vita dell’associazione della quale era il bollettino ufficiale, ma assunse a poco a poco il ruolo di una «voce» rivolta ai ceti popolari di Torino (operai, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori...) e agli abitanti delle campagne dell’intera regione subalpina.
Del giornale questo libro traccia in modo dettagliato la storia, spingendosi fino agli inizi del fascismo e poi fino al 1933, quando assunse la testata «La Voce del Popolo» che conserva ancora oggi, come settimanale dell’arcidiocesi di Torino. Si accenna anche, per sommi capi, agli anni successivi, fino al 1947, quando la direzione e l’amministrazione passarono dai Giuseppini del Murialdo all’arcidiocesi di Torino.
Scorrendone le pagine, «La Voce» aiuta a rivivere il clima, le tensioni, le sconfitte e i successi non solo di una regione, ma di una nazione, non solo della Chiesa e del movimento cattolico, ma dell’intero popolo italiano, nei decenni successivi all’unità d’Italia, attraverso le problematiche della questione sociale, le lotte operaie, le tensioni anticlericali, il sorgere del movimento democratico cristiano e la nascita del fascismo, al quale «La Voce» si oppose nei primi tempi, costretta poi a scendere a compromessi per non rimanerne schiacciata. A suo merito va comunque ascritto lo sforzo che accompagnò e favorì la crescita del cattolicesimo organizzato nell’area subalpina, fino a fare del giornale «La Voce» della Chiesa locale dapprima piemontese e poi specificamente torinese.
Giovenale Dotta, nato a Isola di Bene Vagienna (Cuneo) nel 1956, sacerdote nella Congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo), insegna Storia della Chiesa e Patrologia presso l’Istituto Filosofico-Teologico di Viterbo. Tra le sue pubblicazioni: La nascita del movimento cattolico a Torino e l’Opera dei Congressi (1870-1891), Casale Monferrato 1999; Guida ai luoghi murialdini di Torino. Per vivere il centenario ripercorrendo le strade di san Leonardo, Roma 2000; I verbali delle adunanze dei maestri del Collegio Artigianelli di Torino (1870-1878), Roma 2002; La pedagogia del Murialdo, Roma 2003; Problemi di critica testuale nell’epistolario del Murialdo, Roma 2003; Bibliografia murialdina (1982-2002), Roma 2004 (in collaborazione); Leonardo Murialdo, gli Artigianelli e l’Oratorio San Martino, Roma 2004 (in collaborazione).
Nel cercare le radici della scienza economica molti studiosi hanno finito per concentrare la loro attenzione sulle dottrine sviluppate a partire dal XV secolo in Inghilterra e nei Paesi del Nord-Europa. Fin troppo note sono le tesi di Max Weber, che individua nella riforma calvinista il seme dello sviluppo del capitalismo moderno. In realtà, la scienza economica affonda saldamente le sue radici nel basso Medioevo. L'intento di questo libro è quello di mostrare come lo spirito del capitalismo sia intrinseco alla riflessione giuridica e teologico-morale sin dall'alto Medioevo e si sia manifestato molto prima della Riforma protestante.