I Savoia sono la dinastia che ha regnato più a lungo in Europa: dieci secoli, dal conte Umberto I detto Biancamano, il capostipite, nato attorno al 980, ad Umberto II, ultimo re d’Italia nel 1946. Sono anche il Casato con il santorale più numeroso: comprese tre donne diventate Savoia per matrimonio, ci sono due santi, sette beati, tre venerabili e due serve di Dio, riconosciuti dalla Chiesa. Oltre a loro ci sono una marchesa impropriamente considerata beata, un duca diventato antipapa e una ventina di Savoia, alcuni vissuti nel secolo scorso, che sarebbero morti «in concetto di santità», ma dei quali non è stato avviato il processo di canonizzazione. Uomini e donne che oggi qualcuno definisce cristiani esemplari o testimoni della fede, e quindi meritevoli di segnalazione.
Senza esprimere giudizi sul Casato, né dimenticare che qualche riconoscimento ecclesiale è stato dato anche per opportunità politica, queste pagine intendono soprattutto sottolineare che si può essere cristiani esemplari in tutti gli ambienti. Regge comprese.
Giovanni Battista de La Salle ha contribuito, in maniera determinante, a dare risposte alla carenza di educazione «per i figli degli artigiani e dei poveri» in Francia, tra la fine del ‘600 e l’inizio del ’700, acquisendo un posto indiscusso nella storia dell’educazione cristiana. La persona e l’opera del de La Salle possono rappresentare anche per gli educatori di oggi, spesso demotivati e scoraggiati, un punto di riferimento dal quale ripartire per una risposta orientata cristianamente, di fronte all’allarme educativo che si leva da più parti nella società contemporanea. Di qui la proposta “Opzione” de La Salle rivolta agli insegnanti e ai genitori del nostro tempo.
San Giovanni Battista de La Salle, dichiarato Patrono speciale degli educatori cristiani da Papa Pio XII il 15 maggio 1950, rappresenta per gli educatori del nostro tempo un orientamento sicuro.
Sorpresa e gioia: sono i sentimenti che ho provato scorrendo questo libro. Sorpresa, innanzi tutto, per il numero dei diaconi - oltre duecento - che la Chiesa ha già riconosciuto beati e santi; in secondo luogo, sorpresa perché non mi risulta che sinora sia stata compiuta una ricerca così approfondita. Infine gioia, perché queste biografie valorizzano una volta di più la particolare vocazione al diaconato e perché gli autori sono diaconi permanenti della nostra amata diocesi di Torino. La parola «diacono» vuol dire «servo» ed indica la scelta che Gesù stesso ha compiuto nella sua vita terrena: non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti (cfr. Mt 20,28). Non a caso, alcuni beati e santi qui citati hanno scelto di restare diaconi, perché si ritenevano indegni di essere sacerdoti. Nel ringraziare gli autori che hanno realizzato quest'opera, desidero affidare a san Lorenzo, loro patrono, tutti i diaconi oggi in servizio e le future vocazioni al primo grado del sacramento dell'Ordine, non avendo migliore augurio da rivolgere loro di quello che è stato messo a tema in questo libro: la santità.
La Storia e la Vita non sono due parole. Sono fili che s'intrecciano e a volte s'annodano. Si corre, si corre... verso quale traguardo? Perché affannarsi tanto se tutto finisce? In un attimo si può spegnere la luce e cala il sipario. Qual è il senso di tutto questo? C'è sempre una trama da scoprire, se non siamo distratti ed occupati dalle nostre corse quotidiane. I fili della Storia e della Vita possono diventare uno solo. Fili persi, fili ritrovati. Vita imprevedibile che passa da una Storia sorprendente. In questo caso ha un nome: Adele. Di Adele de Batz de Trenquelléon (1789-1828), fondatrice delle Suore Marianiste, è in corso la causa di beatificazione.
Nella sua breve vita padre Kolbe ha scritto moltissimo, raccontando in termini spirituali le particolari tappe del suo percorso esistenziale. Da tutti i suoi scritti emerge come le vicende connesse al suo tragico sacrificio - che sono ciò che di lui soprattutto si conosce - non siano in realtà che l'epilogo, la conseguenza necessaria delle sue scelte di vita precedenti. Con l'obiettivo di "raccontare" san Massimiliano Kolbe attraverso le sue stesse parole, in queste pagine l'autrice accompagna il lettore in un percorso cronologico che si snoda dalla gioventù alla terribile fine del "piccolo padre" nei sotterranei del Blocco 11 ad Auschwitz, invitando ad accogliere la mistica spiritualità di uno degli uomini più geniali e creativi del XX secolo.«Non credo che esista sotto il sole un solo uomo che non brami la felicità, la più grande felicità possibile, la felicità senza limiti, cioè... Dio».Massimiliano Kolbe
Questo volume pubblica l'edizione critica delle ventuno Meditazioni delle Missioni al popolo di San Giuseppe Cafasso, tenute in Torino e nei paesi vicini verso il 1840-1843.