Hai paura dell'uomo nero? Sapresti cosa fare se passassi una notte in una casa infestata dai fantasmi? A queste domande non risponde questo libro. Che parla in verità di tutt'altro, perché l'origine delle figure che riempiono il mondo delle tenebre e dell'orrore sta nei vizi e nelle pieghe dell'animo umano, quando si chiude egoisticamente anziché risplendere della luce della Grazia divina. Benvenuti in questo viaggio tra le strade del male per cacciare i mostri che possono nascondersi nel cuore umano: Vampiri, Orchi, Fantasmi, Poltergeist, Zombie, Banshee, Sirene, Licantropi, Streghe e il Diavolo. Per ognuno di loro è indicato: "come riconoscerlo in noi" come scoprirne le 10 caratteristiche "come trovarne traccia nei posti più impensabili, ad esempio nelle comunità parrocchiali" come sconfiggerlo in maniera pratica Segue un breve corso umoristico per diventare un vero Cacciatore di Mostri.
Donne e uomini sono di per sé esseri di desiderio, ovvero persone animate e sostenute dalla capacità di un desiderio che conduce sempre più lontano, sempre più in alto. Questo desiderio ha animato il percorso di alcune figure femminili della spiritualità ortodossa che Nina Kauchtschischwili (1919-2010), di famiglia georgiana, professore di Letteratura Russa presso l'Università di Bergamo ove fondò l'Istituto di Slavistica, aveva avvicinato con grande passione di ricerca spirituale e culturale, soprattutto nell'ultima parte della sua vita. I testi di questo volume che ne ricostruiscono la vicenda biografica sono preceduti da due suoi inediti. Il primo è un profilo spirituale di mat'Marija, nota monaca russa, morta in campo di concentramento per aver aiutato gli ebrei a Parigi. Il secondo presenta due figure femminili del tutto nuove per l'occidente: Santa Nino (IV sec.) originaria della Cappadocia, che portò il cristianesimo in Georgia, e Tamara Mardzanisvili, vissuta agli albori del XX secolo.
A spasso con la piccola Agnese, nonno Luciano vive avventure ed emozioni sconosciute e riscopre quel mondo bambino che la cosiddetta "età matura" sembrava aver cancellato. Reimpara, grazie alla nipotina, a stupirsi di fronte alle cose diventate abituali, ma soprattutto a convivere con la finzione e la realtà, credendole entrambe vere. Questo libro è frutto di tutte queste esperienze: non solo un "diario di viaggio" che segue le quotidiane conquiste e le indubbie fatiche legate al percorso di crescita dei primi due anni di vita di Agnese, ma anche un testo suddiviso per temi specifici legati alla "nonnità" e corredato di considerazioni teoriche ed esperienziali connesse alla narrazione. Un libro aperto alla condivisione con altri nonni e aspiranti tali, oltre che con tutte le figure educative che hanno a cuore il mondo dei più piccoli.
Queste pagine fissano lo sguardo su Gesù maestro, perché tutti coloro che svolgono un analogo "mestiere" possano trovarvi parole sapienti e consolanti. Non sono pagine che hanno la pretesa di insegnare ai docenti, perché sarebbe un'operazione ambiziosa e ardua, anche se, nella vita, si rimane sempre un po' studenti. Sono piuttosto pagine che guardano a come Gesù è stato maestro tra la sua gente e, da lì, provare a intuire cosa questo possa significare per chi oggi svolge il compito di docente e di educatore.
Una guida tascabile con: parola di Dio, messaggi del Papa, testimonianze e preghiere per aiutare te e il tuo gruppo a vivere ogni giorno nello spirito della GMG di Cracovia! "Dio ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere che il mondo con te può essere diverso. È così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non sarà diverso. È una sfida" (Papa Francesco)
La ricerca intrapresa scaturisce da un originario interesse per le grandi tematiche della bioetica, con particolare attenzione al tema della sofferenza, inquadrato in quello ben più ampio e complesso del patire umano. L’intento fondamentale dello studio è stato effettuare una ricognizione in primis antropologica e poi etica sulle forme del patire e sull’esperienza della passività, traendo frutto dall’approccio del sapere fenomenologico, non tralasciando però l’orizzonte di un agire attivo nella speranza.
L’indagine sull’esperienza umana della sofferenza è stata, quindi, condotta attraverso diversi livelli di comprensione del dolore: il contesto culturale odierno, caratterizzato dal forte incremento del sapere scientifico, con le discussioni bioetiche più recenti; il sapere filosofico, alla luce della fenomenologia di Max Scheler; infine il sapere teologico, colto a partire dall’esperienza cristiana del dolore, nella sua relazione al senso del patire e del morire di Gesù Cristo.
Ascoltare Guccini porta inevitabilmente, quasi senza accorgersene, a farsi tante domande sulla vita e quindi su se stessi. Non si tratta quasi mai di domande dirette, ma sono sempre le storie raccontate che suggeriscono non risposte ma interrogativi. Guccini ama la vita e ha una straordinaria capacità di cogliere la "grazia nascente" che palpita nella natura e nelle varie esperienze umane. Possiede dunque un'immediata e naturale capacità di intuire l'amore "pericristiano", cioè quell'amore o meglio quella vasta gamma di sensazioni intense e positive che si manifestano in tutte le esperienze importanti della vita. Detesta però le troppo facili, inutili e presuntuose risposte alle grandi domande esistenziali che proprio da queste esperienze scaturiscono. Dove termina il viaggio? Nell'Ultima Thule, regno di ghiaccio eterno e senza vita, o nell'isola, tinta d'azzurro bella più di tutte, dove non soffriremo e tutto sarà giusto?
"Stare davanti a Te, Signore, ed avere molte cose da raccontare": tutto il messaggio di questo libro trova spazio in queste parole. Un'esperienza personalissima, l'intimità dell'anima credente che a fatica si lascia cogliere con le parole comuni. Un appello ad avvicinarsi alla sorgente nascosta da dove si forma quella corrente della nostra esistenza in cui Dio fa apparire il Suo volto. Il genere del testo è la preghiera condivisa, la confessione che c'impegna a parlare, a credere con colui che crede. Dopo averlo letto ci viene voglia di continuare questa avventura della preghiera, con altre parole.
I Salmi custodiscono la supplica, il lamento, i sentimenti dell'uomo di sempre. E si fanno preghiera, antica e nuova, in continuità con l'umanità orante nei deserti aridi o nei campi fioriti della sua storia. L'autrice, innamorata della loro bellezza, vi riscopre i tormenti, l'anelito all'assoluto e alla pace, la ricerca della protezione di Dio, il naturale bisogno di contemplare il creato e, in esso, il suo Creatore, fino a ritrovare lo stupore, la gratitudine, l'appagamento spirituale, la speranza.
"Il silenzio è indispensabile a tutti gli uomini, per l'equilibrio stesso della persona umana, abitata dalla presenza di Dio, a cui si addicono la riverenza e il sacro silenzio. Nel mondo in cui viviamo, però, il silenzio è stato mandato in esilio. Urge perciò cercarlo e rimetterlo al centro delle nostre esistenze. Fra Emiliano Antenucci ci mette sulle sue tracce in modo pratico e convincente. Passando in rassegna varie situazioni esistenziali, e citando suggestivi testi di autori spirituali antichi e contemporanei, evidenzia dodici passi indispensabili per un autentico cammino di spiritualità ritmato dal silenzio." (Dalla Prefazione di Madre Anna Maria Cànopi) "Io suono le note come sono scritte, ma è Dio che fa la musica." (Johann Sebastian Bach)
Dopo aver illustrato il senso dell'amore tra l'uomo e la donna e la loro fondamentale responsabilità nel custodire e far crescere l'eros nella forma dell'agape, il libro affronta la questione dei matrimoni falliti in relazione alla disciplina vigente fino all'Amoris laetitia. Questa disciplina non può essere considerata soddisfacente perché rende nei fatti quasi impossibile la piena riconciliazione con la Chiesa di coloro che, magari con responsabilità molto diversificate, hanno comunque distrutto il loro primo matrimonio. L'Amoris laetitia segna certamente una tappa importante nella riflessione sui matrimoni falliti. Infatti lascia intravvedere - sia pure in modo molto cauto - a partire dal discernimento caso per caso la possibilità di una piena partecipazione anche sacramentale alla vita della Chiesa. Si tratta di una svolta importante. Tale svolta necessita forse di un fondamento teologico più preciso che questo saggio prova ad indicare. Un piccolo contributo per una visione sintetica della bellezza del matrimonio cristiano e del dibattito relativo ai matrimoni falliti.
"Vicenda" è qualcosa di più che "storia", e forse anche qualcosa di meno. "Storia" (e anche "vita") pretende di essere più precisa, ma è limitata ai termini posti dalla nascita e dalla morte della persona; inoltre si informa solo a un preciso tipo di documentazione. "Vicenda" è un'avventura che richiede informazioni anche precedenti alla nascita della persona e si prolunga al tempo successivo alla sua morte; inoltre i suoi documenti si allargano a raggiera in campi che non potrebbero essere chiamati propriamente storici, eppure hanno a che fare con quella persona. Ci proponiamo di visitare i suggerimenti che il rosario ci offre a proposito della "vicenda" di Gesù e ci verranno in soccorso notizie antecedenti all'epoca della sua nascita e soprattutto notizie di riflessioni e avvenimenti fioriti dopo la sua morte e risurrezione. Ma tutto fa parte della sua vicenda e vuole interpellare la nostra. Quanto si presenta alla nostra mente è facilmente offerto alla preghiera, diventa riflessione, preghiera solidale, proposito di vita.