“Cosa hanno mai fatto gli ebrei? Perché tanta gente ha creduto a quello che dicevano Hitler e i nazisti? Puoi aiutarmi a capire per quale motivo in tanti li odiassero a tal punto da permettere che fossero perseguitati?” Questa la domanda che Sofia pone a suo nonno, Roberto Finzi, grande studioso e autore di libri e articoli, in Italia e all’estero. Un dialogo fittissimo, un viaggio appassionante, mano nella mano, attraverso la Storia. Alla ricerca dell’origine e del significato dell’antisemitismo, un odio irrazionale e antico, mai del tutto sopito.
Nel maggio del 1942 Filip Müller, giovane ebreo slovacco, viene assegnato al lavoro nel crematorio di Auschwitz-Birkenau, dove si bruciano i cadaveri dei prigionieri e degli ebrei assassinati dai nazisti. Con commozione e partecipazione cerca di portare conforto a chi sta per morire nelle camere a gas e, nonostante la disperazione lo assalga, Filip sopravvive per raccontare al mondo la tragedia cui assiste. La sua testimonianza svela gli orrori e i crimini perpetrati dai nazisti, ma anche episodi di sorprendente coraggio, come una rivolta di prigionieri ebrei, che di fronte a morte certa mostrano una dignità straordinaria. Età di lettura: da 13 anni.
Amos non sa mentire. Cloe inventa bugie continuamente, soprattutto per non andare a scuola. Amos è figlio di un professore ebreo, Cloe è figlia di un maestro elementare, iscritto al partito fascista, che caccia Amos dalla sua classe proprio in quanto ebreo. Nell’ottobre 1938, a Roma, i due amici si incontrano regolarmente sulle rive del Tevere per chiacchierare e per pescare. Ai loro occhi, l’Ospedale Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina è “il Castello”, circondato da un fiume impetuoso come le curve della fantasia. E il primario Giovanni Borromeo è “il Re”, che il 16 ottobre 1943, quando le SS rastrelleranno il ghetto ed entreranno nell’ospedale, salverà la vita agli ebrei ricoverati. Come? Raccontando del terribile e contagiosissimo morbo di K, la malattia (inesistente) da cui sarebbero stati affetti. E spaventando perfino i nazisti. Perché a volte la storia è una meravigliosa bugia…
Umbri, enotri, etruschi, liguri, latini... Questi erano i nomi di alcuni dei primi popoli che vennero a stabilirsi in italia, alcuni duemila anni prima che roma desse vita al suo impero. Come vivevano? Che cosa pensavano quelle antiche genti? Queste piccole storie raccontano la vita, le paure, i desideri e i sogni di quegli uomini venuti da lontano, dai quali noi probabilmente discendiamo. Età di lettura: da 6 anni.
Queste piccole storie ambientate nell'antica Grecia hanno tutte un fondo di verità storica: sono fatti, invenzioni, idee e curiosità della Grecia di tremila anni fa. Si racconta ad esempio la battaglia di Salamina, oppure il principio di Archimede, per il quale un corpo solido può galleggiare in un liquido, o ancora la coppa di Pitagora che si svuota per effetto della pressione. Piccole storie di fantasia, ma con un solido aggancio alla realtà storica dei Greci di allora. Età di lettura: da 6 anni.
Chi ha inventato la tombola? Gli antichi Romani. Chi per primo faceva andare su e giù uno yo-yo? I bambini romani. Chi giocava infuocate partite di rugby? Sempre loro, i Romani. Una quantità di giochi e di abitudini è nata in quei tempi lontani ed è ancora viva ai nostri giorni e nelle nostre città moderne. Età di lettura: da 6 anni.