Succede spesso che iniziative assunte per stato di necessità si trasformino, poi, in proposte di grande portata politica. È accaduto con il commercio equo e solidale. È avvenuto in Brasile con la rete di economia solidale ed è successo in Argentina con il rilevamento delle imprese da parte dei lavoratori. Un modo di fare impresa che dovremmo studiare con estrema attenzione, perché potrebbe aiutare noi stessi a trovare nuove vie per risolvere il problema occupazionale e nuove vie per gestire in maniera efficiente e partecipata beni e servizi comuni come acqua, rifiuti, sanità. Ma l'autogestione argentina riapre anche vecchi dibattiti che la nostra sinistra troppo frettolosamente ha messo in soffitta: la natura e la legittimità del profitto, la proprietà dei mezzi di produzione, la programmazione economica, i rapporti di subordinazione fra mercato e politica. Temi ineludibili per la progettazione di un altro modello di società e di economia di cui abbiamo urgente bisogno.
Tullio Contiero voleva "sprovincializzare l'università". Don Contiero (1929-2006) non ha beneficiato della ribalta mediatica di altri preti di frontiera, ma per generazioni di universitari è stato punto di riferimento, a Bologna e non solo. Ha scosso una moltitudine di giovani e li ha pungolati all'impegno a favore dei poveri: quelli della loro città non meno di quelli del Sud del mondo, vittima dell'Occidente. Li ha provocati a toccare con mano la realtà: dal 1968, ogni anno, per quarant'anni, ha guidato goliardi e dottorini in visita all'Africa. Allo stesso modo in cui, nella Roma del dopoguerra, aveva trascinato nelle borgate i liceali di buona famiglia.
Padre Clemente Vismara è stato missionario del Pime in Birmania per 65 anni e la sua vicenda si intreccia con la convulsa storia del Paese asiatico. Per tutta la vita ha raccolto orfani, bambini abbandonati, disabili e rifiutati dalle famiglie. Una vita spesa per l'educazione condividendo con loro la povertà, la fraternità e la gioia. In questo libro sono raccolti alcuni dei suoi scritti. Padre Vismara è stato proclamato Beato il 26 giugno 2011.
Chiara credeva che tutte le fiabe parlassero di fate e di maghi, di animaletti curiosi e di grandi prati verdi... Ma un giorno, persa in un grande supermercato, incontrò Zomgo, un nuovo e strano amico che la fece entrare in un barattolo di caffé! Scoprì allora che esistevano fiabe che aiutano a vivere in modo nuovo nel mondo d'oggi e iniziò a fraternizzare con parole come "consumo critico", "solidarietà", "equità"... Età di lettura: da 6 anni.
Un'analisi delle risorse energetiche, a partire dall'era dei fossili fino alle nuove speranze o utopie energetiche" per giungere ad una conclusione più consapevole: è necessario concepire un pensiero nuovo che proceda ad una graduale ma decisa riduzione del consumo di energia. "
Gianpaolo Trevisi si cimenta in un libro per bambini: "La Casa delle Cose" Le Cose con la "C" maiuscola, come testimonianza della vita e non come merce di consumo. Un libro che racconta di una "pazza" famiglia romanticamente fuori dagli schemi di quest'epoca dell'aggiornamento continuo, dove le cose hanno mesi, giorni e ore contate. La storia si divide in 21 racconti, ciascuno ispirato a una lettera dell'alfabeto. I disegni sono di Gianfranco Zavalloni. Età di lettura: da 6 anni.
L'autrice batte la pista di una mano femminile nella stesura del Libro di Rut, basandosi sul testo ebraico e mostrando come gli esegeti di sesso maschile abbiano sistematicamente ignorato gli indizi di una scrittura femminile. Scopriamo così con l'autrice come donne di popoli diversi stabiliscano un rapporto di solidarietà femminile e di alleanza mentre le Scritture di mano maschile avevano sempre insistito sulla rivalità, adottando il divide et impera che permette al potere patriarcale di perpetuarsi. L'ultima parte di questo libro propone uno schema di lettura comunitaria del Libro di Rut, basandosi su esperienze realizzate in Brasile.