Stiamo già vivendo un'emergenza climatica. Ma quanto possono peggiorare le cose? La civiltà collasserà? Abbiamo già superato il punto di non ritorno? Che tipo di futuro possono aspettarsi i nostri figli? Consultando rigorosamente i più recenti studi della climatologia, Mark Lynas esplora il corso che abbiamo tracciato per la Terra nel prossimo secolo e oltre. Grado per grado, Lynas delinea le probabili conseguenze del riscaldamento globale e della catastrofe climatica che ne deriverebbe. Con un grado in più - la situazione in cui ci troviamo ora - già le foreste della California e dell'Australia vengono divorate da incendi devastanti, mentre uragani mostruosi colpiscono le città costiere. Con due gradi in più, la calotta polare artica si scioglierà e le barriere coralline scompariranno dai tropici. Con tre gradi in più, il mondo inizierà a rimanere senza cibo, rischiando di condannare milioni di persone alla carestia. Con quattro gradi in più, vaste aree del globo diventeranno inabitabili per via del caldo, cancellando dalla mappa intere nazioni e trasformando miliardi di persone in rifugiati climatici. Con cinque gradi in più, il pianeta registrerà le temperature più alte degli ultimi 55 milioni di anni. Con sei gradi in più, infine, avrà luogo un'estinzione di massa senza precedenti, e quasi tutte le forme di vita rischieranno di scomparire dalla faccia della Terra. Il nostro destino non è ancora deciso, ma il tempo stringe. Dobbiamo porre fine alla maggior parte del nostro consumo di combustibili fossili entro un decennio se vogliamo salvare l'Artico e le barriere coralline. Se falliamo, rischiamo di superare il punto di non ritorno, spingendo il caos climatico verso una spirale fuori controllo. Questo libro non deve essere ignorato. Questo è davvero il nostro ultimo avvertimento.
Carmel McBain è figlia unica di genitori cattolici irlandesi della classe operaia. Sua madre aspira a qualcosa di più per lei rispetto a ciò che la vita, nella loro desolata cittadina, ha da offrire, nutre grandi ambizioni per la figlia ed è determinata a superare le rigide barriere sociali dell'Inghilterra. Così spinge Carmel a ottenere una borsa di studio per la scuola del convento locale, e poi a sostenere gli esami per un posto alla London University. E Carmel non la delude. Ma il successo porta con sé un prezzo spaventoso. Carmel comincia un viaggio solitario che la porterà il più lontano possibile da dove è partita, sradicandola dai legami di classe e luogo, di famiglia e di fede. In fondo, sradicandola da se stessa: alla fine degli anni Sessanta, a Londra, si troverà di fronte a nuove preoccupazioni - sesso, politica, cibo e contraccezione - e dovrà affrontare una grottesca tragedia.
Da quando gli esseri umani hanno cominciato a colonizzare i continenti, 60.000 anni fa, la mobilità è sempre stata una caratteristica della civiltà umana, nella costante ricerca di risorse e stabilità. La Storia è ricca di eventi globali sismici: pandemie e pestilenze, guerre e genocidi. Ogni volta, dopo una grande catastrofe, il nostro istinto ci spinge a muoverci in cerca di sicurezza fisica. La mappa dell'umanità non è stabile, né ora né mai. Di fronte a un clima sempre più imprevedibile, all'arrivo di nuove pandemie e a un'economia altalenante, quali saranno le aree da cui le persone fuggiranno e verso quali aree migreranno? Quali paesi le accetteranno e quali no? Quale sarà la mappa futura della geografia umana che tracceranno i miliardi di persone in vita oggi e i miliardi in arrivo? In questo libro autorevole e chiarificatore, il consulente di strategia globale Parag Khanna risponde a queste e ad altre domande sulla civiltà del futuro. Mostrando come le prime due rivoluzioni dell'umanità - quella agricola e quella industriale - ci abbiano condotto sulla soglia della terza rivoluzione: quella della mobilità e della sostenibilità. La sfida che abbiamo di fronte è quella di spostare le persone nei luoghi in cui si trovano le risorse e le tecnologie nei luoghi in cui le persone ne hanno bisogno. Alla radice di questa accelerazione della mobilità vi sono cinque fattori in particolare: gli squilibri demografici; la dislocazione economica; gli sconvolgimenti tecnologici; le crisi politiche e il cambiamento climatico. "Il movimento del mondo" è un'analisi affascinante sul futuro delle migrazioni: un testo che mette in luce tendenze profonde che plasmeranno l'economia e la società di domani, ma che soprattutto ci permette di identificare la nostra posizione sulla mappa in continua evoluzione dell'umanità.
Il Partito Comunista Cinese è determinato a rimodellare il mondo a sua immagine e somiglianza. Esso ha un solo obiettivo: vincere quella che considera una feroce guerra ideologica contro l'Occidente. Ai suoi occhi il mondo si divide tra coloro che possono essere conquistati e i nemici. Pezzi importanti dell'élite economica e politica occidentale sono già stati cooptati; molti altri, proprio in questo momento, stanno valutando se stringere o meno un "patto col diavolo". Attraverso il suo enorme potere economico e le sue operazioni segrete "di influenza", la Cina sta lentamente ma inesorabilmente indebolendo le istituzioni globali, prendendo di mira in modo aggressivo le singole imprese e minacciando la libertà di espressione nei campi delle arti, della cultura e del mondo accademico. Allo stesso tempo, i servizi di sicurezza occidentali sono sempre più preoccupati per le incursioni cinesi nella nostra infrastruttura di telecomunicazioni. "La mano invisibile", frutto di un lavoro meticoloso durato anni, espone il programma globale di sovversione del Partito Comunista Cinese e la minaccia che rappresenta per la democrazia. Combinando una ricerca scrupolosa con una prosa avvincente, Clive Hamilton e Mareike Ohlberg mettono a nudo la natura e la portata delle operazioni del Partito in tutto il mondo occidentale, portando alla luce le minacce alle libertà democratiche e alla sovranità nazionale in Europa e nel Nordamerica, e mostrano come possiamo respingere la pressione autocratica cinese.
Ha tre anni e mezzo, Luciana, quando la "disgrazia" colpisce la sua famiglia. È il 1936 e Venezia è ancora una città dove la gente si saluta per strada, una città vivace, piena di botteghe, di piccoli artigiani e professionisti. Il suo adorato papà, clarinettista, ateo e antifascista, non può più provvedere alla famiglia e la mamma è costretta ad arrangiarsi: per lei è l'inizio di una lunga serie di vicissitudini segnate dal continuo assillo della miseria. Luciana le attraversa tutte, con pazienza, senza mai perdere la gioia di vivere e la curiosità che la rendono tanto unica e speciale. Nel frattempo, impara mille mestieri. Affidata a una famiglia di contadini, si ritrova a governare le bestie, dormendo in una cesta per i tacchini; poi s'improvvisa apprendista parrucchiera, garzone di panetteria, "aiutino" per un grossista di spazzole, ricamatrice di borsette a venti lire al pezzo; apprende il francese in casa di una ricca famiglia, aiutando le bambine a fare i compiti e intrattenendole come una vera "damina" di compagnia; fa la commessa sul Gran Viale al Lido e la cantante di balera. Di notte, intanto, si esercita come dattilografa, nella speranza di trovare un posto fisso: e quando, finalmente, il suo sogno si avvera, un mondo nuovo le si apre davanti, meraviglioso e inaspettato. Con uno stile deliziosamente rétro e una lingua ricca di dettagli, Luciana Boccardi ripercorre le peripezie di una bambina d'altri tempi, esempio di vitalità e di coraggio, determinazione e tenacia, per un racconto esaltante capace di trasmettere allegria e buonumore. Sospeso tra finzione e realtà, "La signorina Crovato" è la storia di un'infanzia rubata e dell'incredibile capacità di resistenza di uno spirito libero, narrata con un atteggiamento lucido e brillante e un piglio davvero inconfondibile.
Il Kansas del 1856 è un campo di battaglia tra abolizionisti e schiavisti. La vita del giovane schiavo Henry Shackleford viene stravolta dall'arrivo in città del leggendario paladino abolizionista John Brown: quando una discussione tra il padrone di Henry e Brown si tramuta in uno scontro a fuoco, Henry è costretto a scappare insieme a Brown che, fin dal primo momento, lo scambia per una ragazza e lo considera il suo portafortuna. Henry, soprannominato "Cipollina", si troverà così a viaggiare attraverso gli Stati Uniti insanguinati dalla guerra per la "liberazione della gente di colore" nei panni di una donzella. Dapprima profondamente a disagio per questo scambio di genere, finirà per apprezzarne i vantaggi: non dover faticare, poter passare inosservato e non dover rischiare la vita in guerra. Dopotutto, come dice lo stesso Henry, la menzogna è l'unica strategia di sopravvivenza degli schiavi neri nei rapporti con i bianchi. Insieme a John Brown seguirà le reali tappe della sua vita, compreso lo storico raid di Harpers Ferry nel 1859, uno dei grandi catalizzatori della guerra civile.
In America, ma lo stesso dicasi di buona parte dell'Occidente, inclusa l'Italia, milioni di cittadini hanno perso la fiducia nei loro rappresentanti politici ed economici. A fronte di anni di salari stagnanti e mercati del lavoro sempre più precari, e del rifiuto delle classi dirigenti di prendere sul serio minacce esistenziali come la crisi climatica, si è andata radicando nelle persone l'idea che il sistema sia "truccato" per servire solo gli interessi di quei pochi che hanno abbastanza denaro per accaparrarsi una fetta della torta. E hanno ragione. Con la chiarezza e la passione che lo contraddistinguono da sempre, e che l'hanno reso una delle voci più importanti della sinistra mondiale, Robert B. Reich mostra come le élite politiche ed economiche abbiano cospirato per creare un sistema sempre più oligarchico, annientare la classe media e minare la democrazia. Prendendo come esempio Jamie Dimon, il presidente della JPMorgan Chase, una delle più grandi banche al mondo, Reich spiega come coloro che siedono al vertice della piramide sociale diffondano tutta una serie di miti sulla meritocrazia, sulla competitività nazionale, sulla responsabilità sociale delle imprese e sul "libero mercato" per distrarre i cittadini dagli osceni livelli di ricchezza dei nuovi "padroni dell'universo", dal controllo che esercitano sul sistema e dal fatto che le politiche che sostengono servono solo ad accrescere i loro profitti, a scapito della maggioranza. L'obiettivo di Reich non è quello di alimentare il cinismo e l'antipolitica, ma piuttosto quello di demistificare il sistema e mostrare come esso possa essere radicalmente trasformato, per far sì che la democrazia torni a servire gli interessi dei molti e non solo dei pochi.
Dopo anni di supremazia incontrastata, la teoria economica dominante è oggi seriamente minacciata da una nuova e controversa scuola di pensiero che sta rapidamente conquistando il mondo intero, rivoluzionando il nostro modo di concepire l'economia. Si tratta della cosiddetta "teoria monetaria moderna" o MMT (Modern Monetary Theory). La MMT ci invita a ripensare completamente il funzionamento della finanza pubblica: il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia; gli Stati che dispongono della sovranità monetaria, infatti, sono degli emittenti di valuta - possono, cioè, creare "dal nulla" tutto il denaro che vogliono - e dunque non possono mai "finire i soldi", né possono essere costretti a fare default sui loro titoli di debito; i deficit pubblici non danneggiano le future generazioni né pregiudicano la crescita a lungo termine; e soprattutto, le politiche sociali non compromettono la sostenibilità fiscale dello Stato. La MMT, in altre parole, ribalta completamente la narrazione che ci è stata ossessivamente propinata in questi anni per giustificare politiche di austerità dai devastanti effetti economici e sociali. E per questo fa così paura ai guardiani dell'ortodossia. Stephanie Kelton - economista statunitense di fama mondiale, consulente economico di Joe Biden e Bernie Sanders, ed ex economista capo presso la minoranza democratica della Commissione bilancio del Senato statunitense - è probabilmente la divulgatrice più nota della MMT. In questo libro Kelton offre un'introduzione semplice e accessibile ai concetti chiave della MMT, mostrandoci come possiamo utilizzarli per costruire una società più giusta e più prospera, passando da una narrazione di scarsità a una di opportunità. Il mito del deficit rappresenta anche un fondamentale contributo al dibattito europeo, permettendoci di comprendere appieno i problemi derivanti dall'aver rinunciato alla sovranità monetaria attraverso l'adesione alla moneta unica europea.
Spinto dal desiderio di scoprire il segreto della musica di Beethoven, un giovane si mette sulle tracce del celebre compositore durante un'estate trascorsa a Heiligenstadt, un sobborgo di Vienna dove Beethoven si reca abitualmente in villeggiatura. Il sogno di Wilhelm è quello di diventare un grande musicista, ma non è il solo a coltivare questo desiderio di successo in una città in cui abbonda l'ambizione, vista la presenza di numerosi intellettuali, artisti e scrittori. Con lui ci sono anche Andreas, un giovane boemo - violinista e pianista - discendente da una famiglia nobile, e una ragazza a dir poco enigmatica, Queenia. Alcuni incontri metteranno in contatto i tre, legati dalla stessa ossessione, con il Maestro, dopo un goffo tentativo di introdursi nella sua abitazione in cerca di un misterioso manoscritto. Sullo sfondo di questa vicenda, che sconvolgerà la mente di uno dei protagonisti, gli avvenimenti burrascosi e le figure decisive della Vienna di inizio Ottocento con i suoi sfarzosi salotti, i magnifici teatri e i lussureggianti giardini. In questo romanzo il fermento della Vienna di Beethoven è ricostruito nel racconto di aneddoti su eventi e intellettuali dell'epoca - da Novalis a Hoffmann, da Goethe a Grillparzer - in una celebrazione della cultura del tempo.
Simone, davanti alla consapevolezza di una morte certa, viene raggiunto a Milano dai suoi tre figli, dopo molti anni di lontananza. È l'inizio di un periodo doloroso, ma per Carla si tratta anche dell'ultima occasione per recuperare del tempo con suo padre. Simone, angosciato dal pensiero di aver fallito e di non poter più cambiare il suo passato, ripercorre le tappe della propria eccentrica esistenza, vissuta con grande passione e voracità. Mentre la sua lucidità mentale vacilla sempre più, vuole usare il poco tempo che gli resta anche per rimediare a vecchi errori e confessa ai figli un segreto. In Carla e i suoi fratelli riaffiorano ricordi di anni lontani, i momenti dell'infanzia in cui la famiglia era ancora unita e quelli legati alla separazione dei genitori, nel tentativo di ricostruire una verità dai contorni sempre più incerti. I ragazzi non possono far altro che assecondare il padre, tra realtà e delirio, mentre la malattia si dilata richiedendo sempre più attenzioni e occupando la totalità delle loro giornate. Inizia così una ricerca - anche interiore - dai risvolti inaspettati, che porterà Carla e la sua famiglia a scontrarsi con un'ulteriore dura realtà, oltre a quella della vita e della morte. Sarà un confronto necessario, che Carla ha cercato e allo stesso tempo sfuggito per anni, ma che ora dovrà affrontare con tutta la forza di cui è capace.
Roma, aprile del 1944. L'archeologo Filippo Cavalcanti è incaricato dal Ministero di recarsi a Bressanone per controllare gli imballaggi di un carico di opere d'arte destinate alla Germania. Arrivato sul luogo, l'ormai anziano professore conosce Quintino, un intraprendente ragazzo ischitano spedito al confino in Alto Adige. Vista la situazione incerta in cui versa il Paese e il pericolo che minaccia entrambi, i due decidono di scappare insieme per riportare le opere d'arte a Roma. In un avventuroso viaggio da nord a sud, i due uomini, dalla personalità molto diversa, e nonostante la distanza sociale che li separa, avranno modo di conoscersi da vicino e veder crescere pian piano la stima reciproca. Grazie alle capacità pratiche di Quintino e alla saggezza di Cavalcanti, riusciranno a superare indenni diversi ostacoli ma vivranno anche momenti difficili incontrando sulla strada partigiani, fascisti e nazisti, come pure contadini, monaci e gente comune, disposti ad aiutarli nell'impresa. Giunti finalmente a Roma, che nel frattempo è stata liberata, si rendono conto che i pericoli non sono finiti e decidono così di proseguire il viaggio per mettere in salvo il prezioso carico tra imprevisti e nuove avventure. Paesaggi insoliti, valli fiorite e boschi, risvegliati dall'arrivo di una strana primavera, fanno da sfondo a questa vicenda sul valore dell'amicizia.
Quando un bambino nasce in un paesino di provincia dove di bellezza non c'è neanche l'ombra, è figlio di una ragazzina affetta da ritardo mentale e fin da piccolissimo viene messo in piedi su una cassa a spillare birra al bancone di una locanda, il fatto che da adolescente frequenti il liceo è piuttosto sorprendente; se poi diventa un professore universitario e decide di lasciarsi tutto alle spalle, l'evento è più unico che raro, e in paese c'è chi lo vive come un tradimento. Nel momento in cui, alla soglia dei cinquant'anni, l'uomo fugge da una vita accademica insoddisfacente e da un'ambigua convivenza a tre in un appartamento in cui non si diventa mai adulti per tornare a casa e prendersi cura dei nonni - Sönke, l'oste arroccato nella sua locanda semi abbandonata, ed Ella, che la vecchiaia ha reso capricciosa e imprevedibile -, due realtà apparentemente inconciliabili si scontrano, dando vita a una crepa profonda dalla quale tutto torna a galla. Il ritorno a Brinkebüll diventa così un'occasione per riscoprirsi e reinventarsi: ci sono conti da saldare, ruoli da invertire e tante tappe da rivisitare prima di muovere il primo passo verso il cambiamento. Il contrasto fra due mondi, il nostro passato e il nostro presente, le famiglie da cui proveniamo e quelle che ci siamo scelti, è la sostanza da cui germoglia questo romanzo, che racconta l'evoluzione di un paesino e i destini individuali dei suoi abitanti con dolcezza, ironia sottile e una vena di malinconia.