Un'opera sull'attività riformatrice, per certi versi rivoluzionaria, di papa Pio X in campo musicale, eucaristico e liturgico. Nel volume, dopo una breve introduzione sulla vita di Papa Pio X, l'autore cerca di mettere in luce le riforme liturgiche fatte durante il suo pontificato. Un'opera che ha abbracciato, in particolare, la musica sacra e non meno importante quella eucaristica, che è la più conosciuta. Altra riforma, forse la meno conosciuta, fu la riforma del Breviario e quella del Messale Romano, dovute entrambe alla necessità di restituire al ciclo delle domeniche il posto che era stato progressivamente usurpato dal ciclo dei santi.
La definizione dei contemporanei libellisti contro la Chiesa cattolica come “nipotastri di Voltaire” è motivata dal fatto che questo grande filosofo, scrittore, drammaturgo e poeta francese del diciottesimo secolo viene giustamente ritenuto l’antesignano di ogni atteggiamento ostile nei confronti del cristianesimo in genere, della Chiesa cattolica in particolare. Si consenta d’affermare, però, che nessuno degli attuali eredi e continuatori del suo pensiero e del suo spirito appare all’altezza dell’illustre antenato, né per originalità d’idee né per lo stile letterario, caratterizzato da sorprendenti doti d’umorismo, ironia, satira, sarcasmo, difficilmente riscontrabili nella produzione letteraria dei suoi nipotastri.
In questo libro troviamo, allora, una carrellata di tali individui, puntualmente smontati dall’Autore: Dan Brown, Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Claudio Rendina, Marco Politi ed Emma Bonino, Gianluigi Nuzzi. Quello che apparirà chiaro alla fine della lettura sarà il bilancio, sia pure sommario, di ciò che l’idea religiosa in genere ha prodotto nella storia dell’umanità e di quanto invece hanno prodotto atei e agnostici.
Edmondo Coccia, nato a Roma nel 1931, ha conseguito la laurea in lettere classiche all’Università “La Sapienza” di Roma, il baccalaureato in filosofia presso l’Università Gregoriana, il diploma di paleografia e diplomatica presso l’Archivio Segreto Vaticano, il diploma di biblioteconomia presso la Biblioteca Vaticana, e inoltre attestati di lingua tedesca presso l’Università di Vienna e di cultura irlandese presso l’University College di Dublino. Ha svolto attività didattica prima alla “Sapienza” come assistente di Lingua e Letteratura Latina Medievale, e poi nei Licei di Stato come docente di italiano e latino. Tre le sue pubblicazioni: La cultura irlandese precarolingia. Miracolo o mito?, pubblicata dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo; per l’Armando Editore ha pubblicato Ostia, corso di lingua latina per le scuole superiori; Restituiteci gli alunni. Lettera di un insegnante ai politici; Questi politici. Per un modo diverso di “fare politica”; Lessico dei valori morali. Ha inoltre tradotto, da francese, inglese, tedesco e latino medievale, circa 140 libri. È attualmente docente di Filologia Classica presso l’Università Telematica “Guglielmo Marconi”.
Entrare in Vaticano è un po’ come inginocchiarsi al confessionale. L’importante è mettersi dalla parte giusta. Allora è possibile raccontare quanto vi accade: di quelli che si incontrano lungo le sue strade e nei cortili, che poi sono le piazze; di quelli che porgono la mano tesa alla stretta e di altri che allungano mollemente il braccio verso il basso o che si accomiatano con il gesto di ritirare le dita per mostrare una apparente umiltà. Ma non solo di preti, anche di uomini laici, soprattutto di gente che sa sorridere di se stessa e dell’ambiente. Ed è di questo Vaticano, soprattutto degli anni passati, quando ancora non avevano preso il potere freddi amministratori con divieti e imposizioni, che io racconto alcune storie. Le quali contengono un poco di verità, solo un nocciolino. Anche per dare ragione a quel famoso cardinale che ha lasciato scritto: “Secretum regis ascondere bonum est”.
Oggi, nel mondo, i cristiani pagano un pesante tributo all’intolleranza e alla discriminazione. Sempre di più, essi divengono il bersaglio di attacchi dissimulati e violenti. All’origine di questa autentica persecuzione, i novelli Nerone che sono il fanatismo induista, buddista, comunista e islamico. Attraverso i manuali scolastici egiziani, la discriminazione legale imposta dalla sharia islamica, la volontà dei comunisti cinesi di dirigere le Chiese locali, l’interdizione fatta agli intoccabili indiani di convertirsi, si vuole mettere la museruola ai cristiani. Impedire loro – come su tutto il territorio dell’Arabia Saudita – di praticare liberamente la fede più diffusa nel mondo. E se questo non è sufficiente, li si uccide. Nelle Filippine, in Iraq, nello Yemen, in India, in Cina, nello Sri Lanka…
Le nuove persecuzioni non sono atti isolati, ma voluti, programmati, ponderati. L’autore, esperto di tali questioni, lancia il segnale d’allarme e ci rivela il pensiero estremista che conduce a tali atrocità. Davanti ai fatti presentati, sempre più virulenti, egli denuncia un vero e proprio tsunami cattofobico, che distrugge il semplice diritto di praticare liberamente la propria fede, e domanda se si possa parlare di genocidi cristiani. Domani, si potrà ancora andare a Messa?
L’Autore
Thomas Grimaux, 41 anni, è scrittore (Les Perles du Caté, Cerf 2005; Bilan des persécutions antichrétiennes, AED 2006…). Ha viaggiato, per numerosi anni, in alcuni paesi in guerra o in paesi di persecuzione (Penisola arabica, Europa centrale, Africa centrale, Africa dell’Est…). Per lui, l’importante era vivere con gli uomini e le donne normali, e non soltanto con le autorità religiose o civili. Perciò, le sue descrizioni hanno un lato «vissuto» che ci fa immergere nella realtà quotidiana; e i suoi ragionamenti sono convalidati da fatti concreti e reali.
Ma la sua esperienza sul terreno è corroborata dallo studio dei testi che promuovono l’anticristianesimo: ciò ne fa uno degli specialisti di questo settore, perché egli ne scruta nei minimi particolari la logica interna e le filiazioni.
Senza denunciare le persone ma solo i nuovi fascismi, verde, rosso o altro, egli intende suonare il campanello d’allarme su alcune situazioni sconosciute al grande pubblico. Ma, soprattutto, per mezzo di uno studio sistematico, egli intende svelare l’ampiezza dell’anticristianesimo, laddove noi, abitualmente, siamo al corrente soltanto di tale o talaltro atto isolato.
La drammatica situazione della Chiesa a 40 anni dal Concilio Vaticano II. Sono ormai quattro decenni che la Chiesa Cattolica sta attraversando una fase di rapido cambiamento, di tipo epocale. Oltre che nella celebrazione della Messa, la funzione centrale della Chiesa, cambiamenti impressionanti si sono registrati anche in molti altri aspetti, e non sempre per il meglio. Questi cambiamenti possono essere paragonati a un diluvio, se si considera cosa e' successo in Europa, un continente che un secolo fa poteva apparire come un continente cattolico. Il Cattolicesimo ha grandemente sofferto anche in altri continenti. In tutti sembra dilagare un diluvio di secolarismo e di immoralita'. Questa immagine sconfortante e' bilanciata dall'emergenza di sempre nuove isole di fede autentica e spiritualita'. Isole che ruotano attorno a Istituti Secolari e specialmente ai loro membri piu' impegnati, dediti alla sequela dei tre consigli evangelici.
Possono il Cattolicesimo, e la Chiesa cattolica, variare veramente? Subire un'erosione della loro essenza per effetto delle pressioni esercitate da quelle correnti teologiche e filosofiche che, interpretando erroneamente il Concilio Ecumenico Vaticano II come momento di rottura nei confronti del passato e della tradizione e di apertura quasi acritica vero le istanze del mondo contemporaneo, hanno introdotto nella Chiesa novità radicali, non di rado sconfinanti nell'estrosità? Secondo il filosofo luganese Romano Amerio (1905-1997), tradizionalista, ma rimasto sempre fedele a Roma, vi è più che il rischio che tali pressioni e tali novità abbiano intaccato in profondità la natura della Chiesa; vi è l'evidenza -esposta analiticamente nelle sue due opere principali, "Iota Unum" e "Stat Veritas"- che le modifiche intervenute dopo il Concilio abbiano sensibilmente alterata la Chiesa rispetto a ciò che il suo Fondatore, nell'istituirla, stabilì dovesse essere.
Un libro sulla vita di sette figure significative di frati e suore del secolo scorso morti in concetto di santità. L'Ordine Domenicano nei suoi otto secoli di storia ha dato alla Chiesa moltissimi santi e l'ideale per il quale è stato fondato - la predicazione del Vangelo - è oggi più che mai attuale, stimolante e tale da suscitare nuove vie di santità. L'Autore ha scelto sette figure significative di frati e suore del secolo scorso morti in concetto di santità, i quali, a suo giudizio, meritano di esser fatti conoscere perchè possano giungere ad esser dichiarati beati dalla Chiesa.
Le origini del Monachesimo raccontate come un romanzo. Con una prefazione di Giovanni Zenone. Con la piacevolezza di un romanzo di avventure l'Autrice racconta gli aneddoti, le follie, gli eroismi e la santita' dei primi monaci ed eremiti, sia uomini che donne, colonna e fondamento della civilta' cristiana. Si scopre cosi un mondo vasto e ricchissimo di cultura, umanita' e santita' che viene prima di San Benedetto e da cui egli stesso attinse a piene mani. In un tempo nel quale la persecuzione era finita ed essere cristiani cessava di essere una proposta contro la mentalita' comune, ecco la risposta estrema, totale, agli ideali evangelici: i nuovi martiri sono i monaci, coloro che prendono il Vangelo alla lettera, non credono possibile nessun compromesso, ma neppure nessuna coesistenza col mondo. Sorsero cosi le prime dimore di eremiti.