Il burnout può diventare patologico, se non si interviene in tempo. E i primi a doverlo fare siete proprio voi! Non è facile, certo, anche perché chi si trova in questa situazione è simile a un individuo affetto da una forma di dipendenza, che si rende conto del suo problema solo dopo averlo negato per lungo tempo. Jörg Fengler, spiega quali sono i fattori che scatenano il burnout, tra i quali, sorprendentemente, il carico lavorativo non è il più rilevante, e propone venticinque trucchi antistress da adottare ovunque, a costo zero (o quasi) e con il minimo sforzo. Ordina le sue strategie cronologicamente, seguendo lo svolgersi della giornata, dal risveglio fino alla sera, cosicché ognuno possa decidere cosa fare e quando per riconquistare l'equilibrio e il controllo sulla propria vita. Vi sentite sfiniti? Il vostro rendimento lavorativo è in calo, nonostante l'impegno? Siete insoddisfatti del vostro ruolo, dei colleghi o della struttura in cui operate? Pretendete troppo da voi stessi e non riuscite mai a staccare del tutto? E, intanto, vi capita anche di fare cose "strane", come mettere le chiavi nel frigorifero, o sbagliare strada mentre tornate a casa? Potreste essere a rischio burnout; in altre parole, siete sul punto di esplodere per lo stress. Meglio fermarsi e riconoscere che avete un problema!
Dalla rivolta degli indignados alla fondazione del partito Podemos, che secondo molti sondaggi potrebbe diventare il primo partito del paese, la sinistra spagnola sembra stare elaborando non solo una teoria, ma soprattutto una pratica politica che la rende la più innovativa (e la più efficace elettoralmente) a livello europeo. Come mai succede in Spagna? Quali sono le idee di fondo di questo movimento che da barricadero si va facendo sempre più istituzionalmente importante? Chi c'è dietro? Sul piano dell'elaborazione culturale non c'è dubbio che l'uomo centrale di questo nuovo movimento sia Juan Carlos Monedero, che è stato responsabile del programma e del processo costituente del partito, e che proprio negli ultimi tempi si è dimesso dal gruppo dirigente avvertendo che "la moderazione potrebbe disarmare Podemos", una rivendicazione di radicalità delle idee contro le tentazioni del potere. In questo libro, Monedero ricapitola con grande efficacia le idee di una sinistra moderna ma al tempo stesso fedele alle sue radici, rimette al centro della discussione temi e problemi che decenni di rivoluzione neoliberale hanno fatto sparire, racconta concretamente come un'impostazione culturale e politica si traduca in azioni dal basso capaci di cambiare le cose. Un vero e proprio corso di politica in cui uno studioso serio mette da parte i tecnicismi e discute, a partire da un barattolo di yogurt o da una pagina di Facebook, cosa non va nella nostra società e come cambiarla.
Per qualche mese, nel 2014, tutto il mondo ha tremato di fronte a un minuscolo virus. Ebola è uscito dalle foreste dell'Africa e ha minacciato di spostarsi a bordo di navi e aerei, arrivando a lambire le cosiddette nazioni sviluppate. Per la prima volta, gli occidentali hanno guardato la catastrofe umanitaria con gli occhi di chi teme che possa bussare alle porte di casa sua. Come mai l'epidemia era così estesa? Come si poteva fermare? Emergency era arrivata in Sierra Leone sul finire della guerra civile che aveva insanguinato il paese per tutti gli anni novanta. Lavorava con le vittime delle mutilazioni, delle mine antiuomo, degli stupri, come sempre contro la violenza dell'uomo sull'uomo. Improvvisamente si è ritrovata in prima fila in un altro conflitto: una guerra scatenata da un virus, una guerra che finalmente valeva la pena combattere, con le armi della medicina, della scienza e dell'umanità. Gino Strada è volato in Africa, insieme a Roberto Satolli, Fabrizio Pulvirenti e decine di volontari le cui voci e racconti popolano questo libro. E ha scoperto che neanche questa guerra è "giusta": anche qui c'è chi racconta bugie, chi si arricchisce mettendo in pericolo i civili, chi si riempie la bocca di alti principi ma non pensa affatto di applicarli. In queste pagine la voce di Gino Strada torna a levarsi per denunciare l'ingiustizia di un mondo diviso tra chi può curarsi e chi può solo fare il favore di morire senza infettare nessun altro...
Da sempre il sogno della filosofia è quello di provocare uno stato prossimo alla veggenza. Per farlo, la filosofia deve affidarsi a concetti spiazzanti, che non temono il paradosso, in rotta con l'esperienza ordinaria. Gilles Deleuze (1925-1995) è stato uno dei pensatori contemporanei più fedeli a questa inaugurale vocazione della filosofia, e il libro di Rocco Ronchi ci consente di gettare uno sguardo estremamente originale sul suo laboratorio teorico. Ci suggerisce come il lavoro filosofico di Deleuze si radichi in un'esperienza vivissima del suo tempo, si tratti del Maggio 68, del cinema come arte specificamente novecentesca, delle scienze del vivente come antica questione filosofica esplosa all'estrema frontiera del sapere contemporaneo. Ci mostra come la forza innovativa di questo pensiero nomade ed enigmatico coincida in realtà con la sua piena appartenenza a una linea che discende direttamente da Platone, passa attraverso Plotino e Cusano, arriva a Spinoza, Nietzsche, Bergson, Whitehead. E ci introduce passo a passo ad alcune delle creazioni concettuali più avanzate e feconde del pensiero deleuziano: quelle di vita, evento, differenza, immanenza.
Yumiko e Shoichi sono due cugini, figli di sorelle gemelle. Pur essendo stati molto legati da bambini, per anni non si sono più frequentati. Si ritrovano quando Shoichi, eseguendo le ultime volontà della madre, va a trovare Yumiko, rimasta orfana di entrambi i genitori, per prendersi cura di lei. La donna soffre di gravi amnesie che le impediscono di ricordare il passato. La sua vita trascorre in solitudine, sospesa in una specie di limbo separato dalla realtà. Shoichi, con affetto e pazienza, riesce gradualmente a risvegliare i suoi ricordi, compresi quelli legati ad alcuni drammatici eventi. Yumiko rivive infatti un terribile trauma subito da bambina, fino a quel momento rimosso: un efferato omicidio compiuto dalla madre. Ecco allora che la nebbia si dirada e il passato le appare per la prima volta chiaro. Ma la discesa agli inferi della memoria non è ancora finita: un'altra rivelazione, ancora più sconvolgente, attende Yumiko.
Una scrittura sensibile e delicata che racconta i suoni del vento e dell'acqua, materializza il greto argilloso del fiume e le tinte di una campagna disseminata di olivi. E poi restituisce i sogni e i colori della vita quotidiana di un ragazzino nel Portogallo degli anni trenta, e le prime esperienze sessuali dell'adolescenza tra piccole proibizioni ed episodi gustosi. Ecco i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza di Saramago, ma anche del suo cognome, bizzarramente affibbiatogli da un impiegato dell'anagrafe ubriaco. Il grande scrittore portoghese rievoca con mano sempre felice quei luoghi ormai spariti, non solo per l'inevitabile e corrosivo oblio del tempo, ma soprattutto per l'azione distruttrice degli uomini. Dal paese natio di Azinhaga, nel Ribatejo, fino ai primi anni nei quartieri popolari di Lisbona, è un Saramago intimo e personalissimo quello che appare in queste pagine. Tutte storie familiari, talvolta allegre ora commoventi, sui primi quindici anni di vita dello scrittore, vera e propria matrice sentimentale di tutti i suoi futuri romanzi.
Che cosa chiediamo alla scuola? Che semplicemente riproduca la cultura, ovvero la condivisione sociale del gusto e dei saperi, e uniformi i giovani a uno stesso stile? Oppure le chiediamo di dedicarsi all'ideale di preparare i giovani ad affrontare il mondo in evoluzione che dovranno abitare, senza sapere come esso sarà e cosa richiederà loro? Nell'affrontare il problema del'educazione oggi, Bruner parte dalla questione fondamentale del funzionamento della mente, con i suoi vari modelli, poiché l'educazione non riguarda solo problemi scolastici tradizionali, ma è invece strettamente connessa con il particolare contesto culturale.
"Il Piacere" è il primo dei tre Romanzi della Rosa di D'Annunzio, pubblicato nel 1889. La "rosa" allude alla voluttà, tema comune ed esplicito di tutti e tre i romanzi. Al centro del libro la figura di Andrea Sperelli: un conte, elegantissimo, circondato dal lusso, alto di statura, poeta e acquafortista di soave sensibilità. Abbandonato nel colmo della passione dall'amante. Elena Muti, egli cerca di dimenticarla svolazzando di fiore in fiore. Diventa così l'amante di una donna dall'inclinazione decisamente spirituale, Maria Ferres. Ma le due donne in realtà si somigliano, se non altro fisicamente. Il conte arriva a sfogare su Maria la libidine che ancora gli desta il ricordo della prima amante, fino al momento in cui non gli sfuggirà uno scambio di nome che renderà evidente il vero oggetto della sua passione. Il romanzo più riuscito e giustamente più famoso di D'Annunzio, accompagnato da un rigoroso apparato critico. Postfazione di Simona Micali.
"Bartleby lo scrivano", apparso nel 1853, tra i più bei racconti dell'epoca moderna, parla di un comico scrivano che rivendica l'ozio e il silenzio, contro tutte le pressioni dell'utilitarismo americano. Imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Michel Leiris, Georges Perec, Italo Calvino (che intendeva dedicargli l'ultima delle sue "Lezioni americane"), è anche una parabola sul lavoro di scrivere destinata a sconvolgere molte idee. La traduzione di Gianni Celati ce lo restituisce in tutta la sua freschezza, con una umoristica adesione ai tic di Bartleby (per esempio la sua celebre frase: "Avrei preferenza di no"). Inoltre Celati presenta un suo studio sull'esilarante scrivano, la versione delle lettere di Melville nel burrascoso periodo di passaggio da "Moby Dick" a "Bartleby" e un elenco ragionato delle varie interpretazioni del racconto.
Frank Bascombe ha vissuto una vita non più avventurosa di quella di tanti altri americani. Giornalista sportivo, agente immobiliare, due matrimoni, due figli grandi che vivono lontano, molti traslochi. A sessantotto anni, Frank si è ritirato a vita privata, ha venduto la casa sull'oceano dove si era trasferito con la seconda moglie ed è tornato a Haddam, la città che forse racchiude il segreto di tutti i suoi dispiaceri. L'uragano che un giorno d'autunno si abbatte sulla costa del New Jersey distruggendo la ridente stazione balneare dove Frank aveva creduto di poter esorcizzare i suoi fantasmi ne diventa in un lampo il principale evocatore. Il passato ritorna e parla con la voce di amici falsi, traditori o moribondi. Se la vita è davvero, come riflette Frank, "una questione di sottrazione graduale", che altro ti resta quando una catastrofe naturale ti ha sottratto tutto, compresa la casa dove hai trascorso i migliori anni della tua esistenza? L'ultimo romanzo di Richard Ford è il bilancio, non privo di sorprese e di humour, di una vita che potrebbe non essere poi così diversa dalla nostra.
Il Generale, Mario Castelli, è stato alla guida di un'azienda, ha conosciuto l'amore, ha avuto molto dalla vita. Ora non ha più niente. La sua è stata una discesa veloce, inarrestabile, innescata da un imprevedibile tradimento. Dopo la galera, scivolare in basso è stato più facile di quanto potesse immaginare. Ora vive insieme ad altre creature notturne negli anfratti dei senzatetto, dei disperati, dei barboni. Eppure, anche lì, gli uomini e le donne con cui divide la nuova condizione di dropout gli riconoscono la naturale autorevolezza di chi sa come ci si muove nel mondo. Questo continua a essere il suo "teatro" finché la giovane Rita si mette sulle sue tracce: vorrebbe che l'azienda paterna non fosse assorbita da una combinata franco-cinese e sa che il Generale ha le competenze per aiutarla. Bella e lungimirante, Rita conquista la sua fiducia. L'avventura di Mario Castelli torna a muoversi dentro la scena di pescecani, manager assatanati, gelidi manipolatori che lui ben conosce. Sono personaggi vecchi e nuovi, facce diventate maschere e maschere che nascondono altre maschere. è l'occasione per scatenare la buona guerra del riscatto, il miracolo della giustizia.
"L'amore è non avere alcun segreto l'uno per l'altra", "chi ama legge negli occhi dell'amato", "l'amore è un'eterna simbiosi": i luoghi comuni che influenzano le nostre relazioni sono innumerevoli e ci portano a idee e comportamenti fuorvianti, con risultati spesso disastrosi. Gli autori mettono a nudo i meccanismi essenziali e molto reali che portano a distruggere senza grandi sforzi la vita di coppia. Naturalmente, i loro consigli possono essere letti nella prospettiva opposta, ossia come chiave per analizzare e comprendere le difficoltà che si incontrano nelle relazioni, non solo con il partner, individuare gli errori più comuni che le minano, e modificare di conseguenza per il meglio i propri comportamenti. Attenzione: questa "guida alla rovescia" può sostenere le coppie e favorire le relazioni profonde. Chi desidera rovinare in modo rapido ed efficace le proprie relazioni troverà nei suggerimenti di Rainer e Claudia Sachse quello che cerca. Tuttavia, utilizzando la tecnica del paradosso, gli autori indicano contemporaneamente la via per costruire legami solidi e ad alto tasso di empatia, per tutti coloro che, nonostante i fallimenti passati, non abbiano smesso di credere che una vita affettivamente appagante sia possibile. Basta conoscere gli errori da evitare.