Ad accomunare queste due tragedie, intimamente connesse ai contemporanei avvenimenti della guerra del Peloponneso, sono l'impegno politico e l'esaltazione patriottica di Atene, la cui fama immortale rivive nell'evocazione di personaggi mitici e luoghi significativi, come Maratona, Platea ed Eleusi. Gli "Eraclidi" (430 a.C.) si concentrano sul conflitto tra diritto e umanità, violenza e disumanità, ben rappresentato dal personaggio di Alcmena, allo stesso tempo perseguitata e persecutrice. Nelle "Supplici" (424 a.C.) riecheggiano i dibattiti e le esperienze della cultura e della politica del tempo di Pericle, cui dà voce nella tragedia il personaggio di Teseo, interprete delle istanze tradizionaliste e umanitarie di Euripide.
Oxford, Biblioteca di Bodlean, 2007. Elizabeth Staveley non crede ai suoi occhi quando, tra le pagine di un antico libro di astronomia, scopre il frammento di una pergamena vecchia di quattrocento anni. Ha il colore dell'ambra ed è fragile come una foglia d'autunno. Racconta una storia proibita. Una storia rimasta nascosta per secoli che conduce nei quartieri segreti di Istanbul... Costantinopoli (antica Istanbul), 1599. Inglesi, francesi e veneziani competono tra di loro per rafforzare le relazioni diplomatiche e commerciali con il nuovo sultano dell'impero ottomano, Paul Pindar è un ricco mercante, in missione a Costantinopoli per conto della Regina d'Inghilterra. Ha il compito di portare al sultano un magnifico regalo, uno splendido orologio musicale. Ma mentre procedono i negoziati, la sua attenzione viene attirata da una voce sempre più insistente...
Nella foresta pluviale del Congo, mentre è in corso una sanguinosa guerra civile tra l'esercito regolare e gli indigeni cannibali dell'interno, una missione scientifica alla ricerca dei mitici 'diamanti blu', da cui dipende il futuro della tecnologia dei computer, scopre l'esistenza di una misteriosa e intelligentissima razza di primati, anello di congiunzione nella catena biologica tra il gorilla e l'uomo.
Perù, la città di Ayacucho ha appena festeggiato l'ultimo giorno del Carnevale quando si levano le grida di terrore del contadino Mayta: nella stalla della sua fattoria c'è il cadavere di un uomo. Il corpo è deformato dal fuoco, ma sulla fronte si riconosce distintamente il segno di una croce. A indagare viene chiamato Félix Chacaltana Saldivar, pubblico ministero di Lima. Chacaltana è uomo ligio ai regolamenti e fiducioso nelle istituzioni ma, non appena inizia a investigare, si trova proiettato in una situazione oscura, che gli sfugge di mano. A comandare sono i capi militari determinati a chiudere il caso come un incidente, per non suscitare preoccupazioni in vista delle elezioni imminenti. Ma Chacaltana non può tirarsi indietro: a imporglielo è non solo la sua coscienza, ma un'ondata di morte che sembra non aver fine. Prima un detenuto di Sendero Luminoso, poi lo stesso Mayta, poi un sacerdote. Tutti uccisi orribilmente, seguendo un percorso ideale che lascia sui loro corpi simboli che riconducono alla Quaresima e alla settimana santa. Barcamenandosi tra potere militare e giudiziario, popolazione inerte e ostile, Chacaltana scaverà nel passato torbido della regione, svelando torture e atti di violenza. Fino alla inimmaginabile verità.
Nell'ultimo anno della sua vita Pasolini condusse, dalle colonne del "Corriere della Sera" e del "Mondo", una rovente requisitoria contro l'Italia che vedeva intorno, "distrutta esattamente come l'Italia del 1945". Partendo dall'analisi delle mutazioni culturali, Pasolini rintracciava i segni di un inarrestabile degrado: la crisi dei valori umanistici e popolari; le lusinghe del consumismo, più forte e corruttore di qualsiasi altro potere; le distruzioni operate dalla classe politica; una invincibile e generalizzata "ansia di conformismo"; le mistificazioni di certi intellettuali autoproclamatisi progressisti. Non è vero che la Storia va sempre avanti: l'individuo e la società possono regredire.
Dove è più facile aprire un'impresa? In un paese dove si possono fare affari con relativa semplicità. Nella classifica della Banca Mondiale, l'Italia è all'820° posto, dopo il Kazakhistan, la Serbia, la Giordania e la Colombia. Merito della nostra infernale burocrazia. Un giornalista prova a diventare imprenditore. Segue i corsi di primo soccorso, quello antincendio, quello sulla prevenzione degli infortuni. Frequenta commercialisti e avvocati. Informa le "lavoratrici gestanti" dei rischi che corrono - ma solo quelle "di età superiore ad anni 15". E poi c'è l'Asl con tutti i regolamenti sull'igiene e l'obbligo di installare e numerare le trappole per topi (non basta il topicida vogliono fare una statistica?). C'è persino il decalogo che insegna quando bisogna lavarsi le mani. Compra centinaia di marche da bollo, compila (e paga) un'infinità di bollettini postali. Sei mesi dopo e con centomila euro di meno, apre finalmente l'attività: un piccolo negozio di pizza d'asporto. Ma a quel punto si trova a dover fare i conti con i cosiddetti "lavoratori" e con i sindacati. Dopo due anni infernali, chiuderà bottega. L'eccessiva rigidità nei rapporti di lavoro porta a un eccesso di flessibilità? Le leggi troppo restrittive spingono inevitabilmente verso l'economia sommersa e il lavoro nero? Sono i temi di discussione in questi mesi caldi, mentre si parla di riforma della Legge Biagi. Quello di Gigi Furini non è un trattato di economia del lavoro. È il resoconto di due anni impossibili...
Lexington, 1964. Sulla città infuria una tempesta di neve. È notte quando Norah Henry avverte le prime doglie: è impossibile raggiungere l'ospedale e suo marito David decide di far nascere il bambino con l'aiuto di Caroline, la sua infermiera. Norah partorisce due gemelli: il maschio, nato per primo, è perfettamente sano, ma i tratti del viso della bambina rivelano immediatamente la sindrome di Down. Travolto dalla disperazione, David affida la piccola a Caroline, ordinandole di rinchiuderla in un istituto. A Norah, sedata dall'anestesia durante il parto, dice che la bambina è morta. Ma Caroline non può abbandonare la piccola Phoebe. Con un coraggio che non credeva di avere, fugge in un'altra città, determinata a prendersi cura della bambina e a conservare un segreto che solo lei e David conoscono. Un segreto che nel tempo si farà sempre più insopportabile e, come una piovra, allungherà i suoi tentacoli sulla vita di David e della sua famiglia: lui, ossessionato dal senso di colpa, ma incapace di affrontare la realtà, Norah, inconsolabile per la figlia che crede morta, e Paul, il fratellino di Phoebe, che cresce in una casa piena di dolore. Intanto Caroline vivrà con gioia l'inaspettata maternità ma dovrà affrontare anche molte difficoltà: Phoebe è vivace e sensibile ma i suoi problemi e i pregiudizi che la circondano costringeranno Caroline a combattere una dura battaglia contro il mondo. Fino al giorno in cui i destini delle due famiglie torneranno a incrociarsi.
"Conosci te stesso": è questa forse l'essenza dell'umano. Per rispondere all'imperativo inciso sul tempio di Delfi, l'umanità usa da sempre gli strumenti dell'introspezione, delle scienze e della filosofia. Di recente, gli straordinari sviluppi delle neuroscienze hanno fornito una grande quantità di informazioni sul funzionamento del nostro cervello. Per alcuni, questa ricerca porterà assai rapidamente a sciogliere uno dei grandi enigmi della natura: quello della coscienza. L'autocoscienza è il frutto di un intrico di cellule, molecole e impulsi elettrici? La nostra mente è un prodotto elettrochimico dell'evoluzione? Il cervello umano può comprendere sé stesso, senza scontrarsi con i limiti invalicabili dell'autoreferenzialità?Attingendo alle più recenti ricerche scientifiche - ma appoggiandosi anche a una vasta cultura umanistica - Arnaldo Benini coglie con esemplare chiarezza i punti d'incontro e le distanze tra le scienze dure, a cominciare dalle varie branche della medicina (e delle nuove tecniche di neuroimaging), le scienze umane, dalla psicologia alla filosofia. Raccogliendo e selezionando una grande mole di informazioni, guida alla scoperta di noi stessi - o meglio, di quello che oggi possiamo davvero sapere su noi stessi. "Che cosa sono io" parla il linguaggio della scienza e cerca di coglierne i limiti, sempre restando lontanissimo dalle fumisterie di chi relega l'autocoscienza in una sostanza inafferrabile e inconoscibile.
Trentamila anni fa, quando ancora vivevano i mammuth e le tigri dai denti a sciabola, i nostri antenati già condividevano il cibo. Perché da sempre noi umani, una o più volte al giorno, consumiamo pacificamente i nostri pasti in comune, obbedendo a precisi rituali, anche nella vita quotidiana: dalla preparazione e cottura degli alimenti alla gerarchla dei posti, dal modo in cui i cibi vengono presentati, spartiti e consumati alle conversazioni con cui s'intrattengono i commensali. Attraverso undici banchetti, "II pranzo della festa" ripercorre la storia dell'alimentazione umana: si parte dalla differenza tra la nostra alimentazione e quella delle scimmie e si arriva ai pranzi consumati davanti alla tv. Martin Jones segue in primo luogo la trasformazione della nostra dieta, partendo dai primi cacciatori e raccoglitori fino ai fast food e al forno a microonde, aiutando a comprendere l'evoluzione della società e l'impatto ambientale del consumo globale di cibo. Attraverso questo excursus che spazia dal rapporto dell'alimentazione con lo sviluppo del cervello alla spettacolarità del cibo, dalla nomenclatura degli alimenti alle esigenze igieniche, il libro illustra anche i diversi significati che assume la condivisione del cibo: riflette per esempio l'ordinamento e i rapporti tra i sessi e le generazioni, è occasione di scambio e di incontro, può marcare la differenza tra tempo feriale e festivo, oppure sottolineare il rapporto tra il corpo e l'anima.
"Il viaggiatore incantato" ha ispirato un celebre saggio a Walter Benjamin, che vi individuava la figura del narratore come colui che trasforma l'esperienza propria o altrui in esperienza di coloro che lo ascoltano. Su un battello che naviga sul lago Ladoga, il "viaggiatore incantato", dalla "gradevole e manierata voce di basso" racconta le peripezie della sua esistenza: avventure che sembrano piombare su di lui come accidenti della natura. Storie dove entrano ed escono di scena vagabondi e prostitute, padroni e mercanti, principi e cavalieri nomadi. Nell'"Angelo sigillato" invece Accusato ingiustamente da un funzionario zarista, un piccolo gruppo di "vecchi credenti" deve accettare che le autorità confischino e sigillino con la ceralacca il volto della più bella e venerata delle loro icone. Solo con l'aiuto di un ingegenere inglese, i pacifici settari riusciranno a riavere il loro amato cimelio.
Due bambine inseparabili.
L'amicizia e l'amore di tre generazioni di donne.
Una fine misteriosa da cui non si può fuggire.
Bootshaven, lontano nord della Germania. L’odore di mele è intenso e pungente e avvolge la vecchia casa e il giardino. Basta quel profumo e Iris, bibliotecaria di Friburgo, di colpo torna bambina. Sono passati anni, ma tutto è rimasto come una volta: la casa avvolta dal fitto fogliame, i ribes bianchi, i tappeti di non-ti-scordar-di-me sepolti dalle erbacce. Un giardino quasi incantato, dominato dal vecchio albero di melo, sotto i cui rami le donne della famiglia Lünschen hanno trovato l’amore, l’amicizia, ma anche la morte. Come Rosmarie, l’amata cugina di Iris, morta ad appena quindici anni. Una fine misteriosa, cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione, da cui Iris ha cercato in tutti i modi di fuggire, trovando la salvezza nei libri dimenticati. Ma adesso, che lei lo voglia o no, è venuto il momento di occuparsi di questa casa. Per farlo deve affrontare il passato una volta per tutte, deve imparare a conoscere veramente le donne della sua famiglia e i segreti che custodiscono. Come Inga, venuta al mondo mentre il melo veniva colpito da un fulmine, che trasmette scosse elettriche ogni volta che tocca qualcuno; o Harriet, convinta che i torsoli di mela sappiano di marzapane, o Mira, l’amica di giochi di Rosmarie, che ora ha assunto in tutto e per tutto le sembianze della cugina. Stanza dopo stanza, le domande si rincorrono l’una dopo l'altra: che cosa aveva fatto veramente il nonno di Iris prima di andare in guerra? Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d'inverno? Che rapporto c’era tra Mira e Rosmarie? C'è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.
Un caso editoriale unico. Uscito in sordina in Germania, ha venduto centinaia di migliaia di copie solo grazie al grazie al tam tam dei lettori e dei librai, diventando uno dei più straordinari fenomeni di passaparola degli ultimi anni e rimanendo per mesi in cima alle classifiche. Un romanzo che coinvolge i cinque sensi. Una storia di misteri e segreti, di relazioni pericolose e amicizie inaspettate, di nostalgia e speranza.
Quello che stiamo vivendo passerà alla storia d'Italia come il ventennio berlusconiano. Dopo la rivoluzione di Mani pulite e il crollo della Prima repubblica, centrata sul predominio della Democrazia cristiana, è stato infatti Silvio Bertusconi a dominare la scena politica. Abile e spregiudicato, non ha solo saputo creare un partito in pochi mesi e vincere per tre volte le elezioni - dopo due sconfitte che parevano irrimediabili. Ha soprattutto logorato e svuotato i suoi avversari politici, che non sono stati in grado di contrapporre un modello alternativo al suo. In "Vent'anni con Berlusconi" Nicola Tranfaglia ricostruisce, con la precisione documentaria dello storico e un'accesa passione civica, una fase cruciale della vita politica del nostro paese. Oltre alle strategie vincenti del Cavaliere, discute l'azione dei suoi avversari, primo fra tutti la sinistra, sempre sospesa tra due aspirazioni che alla fine si sono rivelate inconciliabili: sostituire i vecchi partiti della Prima repubblica, superandone i vizi e gli errori, e insieme mantenere aperto il dialogo con il centro-destra. Oggi è ormai opportuno tracciare anche un bilancio: partendo dai problemi e dalle emergenze che l'Italia doveva affrontare fin dal 1993; esaminando il ruolo del nostro paese nello scacchiere internazionale e in un'economia prima forzatamente globalizzata e ora affossata dal Grande Crac; e infine valutando lo stato della nostra democrazia, ieri e oggi.