L'analisi antropologica espressa in questo denso saggio affronta un tema complesso e delicatissimo: una "teologia del corpo" che considera l'essere umano nella sua integralità, ontologicamente teso a una divinizzazione della quale la Risurrezione di Cristo costituisce la chiave. L'unicità del singolo attraversa il paradosso della universale mortalità della carne, che solleva interrogativi estremamente intricati riguardo all'individualità di fronte all'eternità. L'interpretazione del tema si dipana attraverso una visuale antropologico-teologica calata nella storia del pensiero cristiano: abbondano i riferimenti ai grandi ermeneuti della civiltà occidentale e non solo, ma il valore di questo scritto risiede soprattutto nel lavoro interpretativo indipendente condotto sull'idea della perfettibilità dell'umano nel divino: un percorso che è di purificazione ma anche di conservazione del Sé. L'autrice si propone quindi di sviscerare la multipla tensione, la "incessante conversione" e ricerca dell'uomo, nella sua direzione di un'ascesi che passa dall'accettazione dell'offerta divina attraverso la natura terrena di ciascun soggetto. Prefazione di Jean Paul Lieggi.
La grande novità di san Giovanni della Croce è l'elevazione dell'esperienza personale come base di partenza per il fine esistenziale di ogni creatura: l'unione con Dio. Nulla di più concreto e universalmente possibile nonostante sia stato definito soltanto un mistico! Lo studio si offre come strumento e provocazione per chi desidera affrontare la dottrina del Santo partendo dalla sua concreta ed attenta definizione di uomo, continuamente combattuto tra la ricerca e il desiderio di Dio ed il suo rifiuto.