La Roma più conosciuta e che fa parlare nel mondo è la città degli imperatori, col Pantheon, il Colosseo, le terme di Caracalla e quella rinascimentale e barocca di piazza Navona, della fontana di Trevi e delle straordinarie chiese del centro. La trimillenaria storia della città cela, però, alcune sorprese, anche in periferia. Il quartiere Primavalle è noto soprattutto per le sue vicende urbanistiche e politiche a partire dagli anni Venti del Novecento. E tuttavia il territorio su cui è sorto in epoca recente vanta un passato antico almeno quanto Roma. È delimitato a nord e sud da due importanti direttrici cioè la Trionfale e la Boccea (antica via Cornelia), strade fondamentali per la viabilità etrusca e, quindi, romana. In questo libro vengono proposte sei passeggiate storiche nel territorio che cercano di farne emergere il volto millenario. La lettura, cammino ideale e fattivo, si aprirà su vicende di pontefici, magistrati romani, leggende medioevali, condottieri barbari e sullo sviluppo del quartiere attuale, con aneddoti e racconti di gente comune, di cui è testimonianza una ricchissima scelta iconografica.
Fenomeno tutto italiano ma diventato presto mondiale, l'opera di Elena Ferrante - autrice "invisibile" eppure sempre più presente nel dibattito culturale e letterario - rivela un universo complesso che mescola tradizione ed ipermodernità, realismo e immaginazione. Lavorando sulle relazioni e sulle sfumature, sul dicibile e l'indicibile delle vite dei suoi personaggi - soprattutto quelli femminili - sulla lingua e le architetture concrete e simboliche dei suoi romanzi, Ferrante ha trascinato la produzione letteraria italiana a firma femminile fuori da un cono d'ombra mettendola al centro della scena. Questa monografia - un lavoro critico utile per studiosi e appassionati, ma anche per semplici lettori e lettrici - segue i temi, le trame e il linguaggio dei romanzi, dall'Amore molesto alla quadrilogia dell'"Amica geniale" - anche in versione serial TV - e ancora fino al recentissimo "La vita bugiarda degli adulti". Basato su un ricchissimo apparato bibliografico italiano e internazionale, e senza trascurare anche interviste e testi non narrativi di Ferrante, il volume ha il respiro e lo spessore sia di una accurata messa a punto del dibattito critico su un'autrice e i suoi testi, sia delle ragioni di un successo senza precedenti.
Hai invitato un vegano a cena e non sai cosa cucinare? Ti assale il panico quando pensi che dovrai prenotare in un ristorante il pranzo aziendale e il tuo capo è vegano? Incontri un’amica di vecchia data che ti racconta la sua svolta esistenziale/salutista/ecologista/animalista e vegana e stai per travolgerla di domande? Il piccolo libro vegano ti viene in soccorso risparmiandoti brutte figure e aiutandoti a ripensare con semplicità alla cucina vegana. Prova a rispondere alle FAQ più gettonate e propone ricette salvavita che sono già parte della tradizione culinaria italiana (spaghetti alla puttanesca, pomodori col riso, polenta con i funghi, castagnaccio) con delle incursioni nella tradizione campana, affiancate da ricette divertenti e gustose che stanno alla base di una tradizione alimentare diversa.
Hai invitato un vegano a cena e non sai cosa cucinare? Ti assale il panico quando pensi che dovrai prenotare in un ristorante il pranzo aziendale e il tuo capo è vegano? Incontri un'amica di vecchia data che ti racconta la sua svolta esistenziale/salutista/ecologista/animalista e vegana e stai per travolgerla di domande? Il piccolo libro della cucina vegana ti viene in soccorso risparmiandoti brutte figure aiutandoti a ripensare con semplicità alla cucina vegana. Prova a rispondere alle FAQ più gettonate e propone ricette salvavita che sono già parte della tradizione culinaria italiana (spaghetti alla puttanesca, pomodori col riso, polenta con i funghi, castagnaccio)con delle incursioni nella tradizione campana, affiancate da ricette divertenti e gustose che stanno alla base di una tradizione alimentare diversa.
«In questo palazzo Renato Guttuso visse e dipinse» è soltanto una delle tante epigrafi che riempiono i muri di Roma; centinaia di storie che raccontano la città attraverso il passaggio di scrittori, filosofi, scultori, architetti, pittori, incisori, orafi, scienziati, teologi, attori, registi, musicisti, poeti, politici, religiosi, santi, eroi delle più svariate nazionalità insieme a quelle di sconosciuti cittadini che anche per un attimo hanno scritto la Storia. Un modo singolare di raccontare lo splendore di una città attraverso oltre 300 epigrafi.
Se la favola di Romolo è soltanto una favola, come nasce veramente Roma? C'è stato un "fondatore" o la città è cresciuta spontaneamente? E perché proprio in quel sito particolare? I grandi storici insinuano che tutto sia cominciato intorno a due ponti in corrispondenza dell'Isola Tiberina, sicché il loro artefice, non Romolo, sarebbe il vero fondatore dell'Urbe. I Romani lo chiamarono pontifex, anteponendolo a tutti nella gerarchia ecclesiastica al servizio di un alidilà molto vago e governato da un padreterno di nome Giove. Gli storici antichi però sostengono anche che prima dei ponti sull'Isola ne sarebbe stato costruito un altro, per tutt'altro scopo e, particolare non secondario, che agli albori di Roma l'Isola Tiberina neanche sarebbe esistita. Questo libro propone, alla luce di un'approfondita ricerca, un diverso punto di vista sulla nascita e sulla storia di Roma, dei suoi ponti e dei suoi Pontifex.
Chi ha inventato la posizione eretta? L'homo sapiens o la femmina ludens? La nostra storia inizia quando Lei, femmina ludens, per darsi un nuovo portamento libera le mani, non le usa più per muoversi, sta ritta su due piedi. La biologia ci dice che nel mondo animale è il maschio a sedurre. E lui che si pavoneggia mostrando brillanti colori, eseguendo danze sinuose, offrendo cibo alla compagna: il fine è la procreazione. Nella specie umana è invece la femmina che, ispirandosi al mondo naturale e a quello celeste, inventa differenti canali di comunicazione seduttiva. Per affrancarsi dai vincoli dell'estro e dagli sguardi predatori dei maschi ansiosi di inseminarle, le femmine erectae inventeranno tutta una serie di trucchi che le porteranno a differenziarsi dagli altri mammiferi. Dalle caverne ai giorni nostri, il libro percorre simboli e riti che tracciano un percorso originale. Conversando con dee, tradizioni ancora vive, immagini scolpite nella pietra o dipinte sui corpi, interrogando i simboli e i sogni, saremo condotte a ritrovare nel trucco l'arte magica di consacrare il corpo. Per portare la mente lontano dalle preoccupazioni del quotidiano verso un mondo di bellezza divina, di autenticità, di creatività. Luisella Vèroli immagina la vita delle nostre antenate, i progressi che facevano nella ricerca del bello e del sacro. A questi racconti, uno per capitolo, affianca le conoscenze che ha acquisito nello studio di archeologia, mitologia, antropologia; i reportages dei suoi "scavi" in India, Turchia, Kurdistan, Cipro; schede sulle dee che via via hanno incarnato "la Signora del Cosmo" e sui simboli della bellezza femminile: il seno, le mani, la bocca, gli occhi le orecchie i piedi. Ricette e divagazioni di Maria Luisa Parazzini.
Nel 2012 Elsa Morante avrebbe compiuto cent'anni. Per festeggiarla la Società Italiana delle Letterate le ha dedicato il 3 e 4 novembre 2012 un incontro alla Casa internazionale delle donne di Roma, da cui è emerso un profilo diverso rispetto a quello tramandato dalla vulgata morantiana: i contributi qui riuniti in volume restituiscono una scrittrice dalla statura altissima, la cui opera è volta a comprendere il cuore umano in maniera tale da permettere a ognuno di cogliere la comune appartenenza alla vita e alla difficile misura dell'amore e della bellezza. Grazie al contributo della critica letteraria femminista italiana la figura di Elsa Morante si staglia luminosa sul tempo di allora e ancora di più su quello presente: i saggi raccolti in questo volume sono rivolti alla sua grazia e alla sua passione, alla luce che emana la sua scrittura, alla bellezza che incarnano le sue personagge e i suoi personaggi da Nunziatella alla cagna Bella, da Useppe a Manuele -; alla complessità simbolica degli spazi in cui si dipanano le sue storie, alle vicende della sua biografia letteraria, al suo rapporto con il cinema in virtù anche di nuovi documenti d'archivio, alla lettura drammaturgica dell'"Antigone" de "La serata a Colono", al complesso rapporto con la sorella Maria; insieme alla forza delle sue opere e della sua scrittura grazie alle parole di Dacia Maraini, Maria Rosa Cutrufelli, Elena Stancanelli.
Papi e prostitute, le stanze del potere e la Dolce vita, Roma città satanica ci racconta di Satana, il Male, che abita la città, attraverso le storie dei suoi personaggi, dall'antica Roma ai giorni nostri. Parla di demoni e sette sataniche che operano in Vaticano, al centro di Roma ma anche ai Castelli romani, da Castel Gandolfo a Nemi. "Papa Borgia anziché dir messa allestisce un'orgia" diceva il popolino agli inizi del Cinquecento. Roma, capitale della cristianità, si erge come capitale del Male. Da Caligola a Caravaggio, da Pasolini a Fellini e fino allo scandalo del boss della Magliana che, nonostante tutto, ha trovato sepoltura tra santi e principi della Chiesa.
Può lo smorzo essere un luogo di venerazione? La stazione Termini un tempio per la meditazione? Si può conoscere la città attraversando i suoi ospedali, le sue scuola, i suoi passasse?
Un invito a perdersi fuori dai tracciati consueti. Una non-guida di Roma per definizione, con interviste a scrittori che vivono o hanno vissuto la Capitale, che contribuiscono al disegno di un viaggio nell'Urbe.
Un atto d'amore verso una città che è possibile continuare a scoprire.
La memoria è materia incandescente, per chi la racconta e per chi l'ascolta. Ma quando, come in questi tre testi di Giacoma Limentani raccolti sotto il titolo di "Trilogia", la memoria si fa letteratura siamo ben oltre la testimonianza: l'intreccio narrativo, lo stile, la lingua mescolano in modo sorprendente vicende personali e collettive, contingenti e millenarie, di quel mondo ebraico, e in particolare della realtà di una famiglia della comunità ebraica romana tra gli anni Quaranta e la fine del secolo scorso. "In contumacia" (1967), "Dentro la D" (1992) e "La spirale della tigre" (2003) mostrano quanto Limentani sia stata capace di elaborare una modalità di narrazione frutto di una ricerca che, distaccandosi dalle opere della cosiddetta "letteratura della Shoah", ci restituisce l'arco lungo di un tempo che torna su ciascuno e ciascuna, fatto di tragiche fratture e dolore inestirpabile, distanza e vicinanza, ironia e grande amore. Qui è la scrittura che si piega a ciò che vuole e può dire, lasciando l'indicibile tra le righe, trovando un suo stile personalissimo. Questi testi dunque risultano oggi di una potente attualità, non solo per il fascino della lettura o per i temi che trattano, ma anche per l'aderenza a un "Io" modernissimo, fratto, eppure capace di cogliere ogni sfumatura dell'anima, ogni interstizio sottaciuto della Storia. Prefazione di Lidia Ravera, postfazione di Stefania Lucamante.
Il volto femminile e meno noto di Roma negli sguardi delle protagoniste della sua storia. Una guida per scoprire una diversa città eterna.