Morti ammazzati, chiacchiere fra donne, segreti di famiglia, passioni inconfessabili, atti puri e impuri, prosa e poesia ma soprattutto tanto gusto e tanti sapori si trovano nei film di Pedro Almodovar. Con tutte le ricette tratte dai suoi film.
Negli ultimi anni alcuni Paesi hanno registrato un allarmante incremento dei parti con parto cesareo, al punto che per molti costituisce addirittura il modo più frequente di nascere. Senza alcun dubbio questa" cultura" non tiene conto delle conseguenze psicologiche, oltre che fisiche, tanto per la madre quanto per il figlio. Contro questa tendenza, il presente saggio intende incoraggiare le madri a ritrovare la fiducia nel proprio corpo e recuperare la dignità della nascita.
Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. Esso è presente nelle biblioteche degli italiani, ma si ignora quanti lo abbiano letto tutto intero, andando oltre le novelle incontrate per dovere scolastico. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di, oggi a riprendere in mano l'opera che, come i veri "classici", è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli; crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, in quanto tesi (come sempre e dovunque gli esseri umani) alla ricerca della felicità. I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, nell'incontro festoso con individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.
Nel Messico dei primi del Novencento fiorisce la storia d'amore di Tita e Pedro. Ma a loro un'assurda tradizione di famiglia impedisce di unirsi in matrimonio. Una vicenda d'amore e di morte nella folle cornice della rivoluzione di Pancho Villa.
Indirizzato ai gourmet più curiosi e attenti alle novità, e a tutti gli appasionati di fantascienza, questo piccolo volume ci accompagna a bordo della più famosa astronave del futuro: L'Enterprise.
Il libro è un percorso attraverso le opere di Giovanni Arpino alla ricerca di sapori, profumi, sollecitazioni sensoriali. La Langa appare gloriosa nel trionfo dei colori e delle portate che l'hanno resa famosa nel modo. Torino si confonde con i suoi caffé e gusti dolci. Queste atmosfere, legate alla campagna e alla città sono per Arpino linfa per le sue storie e i suoi personaggi che assaggiano, gustano, si inebriano di portate succulenti,"Cibo da re", si può ben dire. L'autrice scandaglia romanzi, racconti, fiabe, articoli dello scrittore alla ricerca del gusto e del profumo del cibo, "assaggia" metaforicamente le storie, secondo un percorso mentale, che rende il cibo elemento importante ai fini dell'intreccio.
L'ironia come misura del "vero" e come conoscenza del "cuore", é forse la protagonista dei promessi sposi, e all'ironia fanno da supporto, rendendola ancora più efficace, parecchi comprimari reali. Quali? La polenta in casa di Tonio, lo stufato all'Osteria della luna piena, i raveggioli, il pane e la farina, il vino e altri cibi ancora abbondanti o scarsi, tutti fieramente attivi nel romanzo di Manzoni.
L'idea di fondo é quella di immaginare di essere portati a spasso per bistrot, brasserie, café e ristoranti della ville lumiere da Maigret in persona. Al centro tutte le ricette amate da Maigret.