Quali furono i rapporti che legarono l'Unione sovietica e l'Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d'inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti riscostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell'intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall'avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l'obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell'industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell'Italia, dell'influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.
Quali sono le radici storiche, culturali, politiche e religiose dell'Ucraina contemporanea? A partire da un'ampia bibliografia e da fonti documentarie di prima mano, il volume, frutto di una ricerca pluriennale, ne ripercorre il processo di costruzione, centrando il proprio focus sulla transizione dalla perestrojka gorbacëviana allo Stato post-sovietico. Ne emerge la fisionomia di un territorio che storicamente si è trovato «alla frontiera» - tale è il significato del toponimo Ukraïna - di Stati plurinazionali, prodotto di stratificazioni, spostamenti di confine, trasferimenti di popolazioni, contaminazioni culturali, profondamente segnato da eredità storiche differenti e oggetto in età contemporanea di progetti politici contrastanti. Molti nodi controversi della costruzione dell'Ucraina contemporanea restano tutt'ora irrisolti, mentre nel paese infuria una guerra i cui esiti sono difficili da prevedere, ma le cui radici affondano in una storia che esige di essere compresa nella sua complessità.
«Alessandro si rese conto che quella era un'occasione mandata dagli dèi per distruggere la potenza persiana in un singolo scontro» Diodoro Siculo Novembre 333 a.C., Alessandro affronta a Isso la grande armata di Dario III. A contrapporsi sono il coraggio e l'ambizione del giovane re di Macedonia, alla testa dell'esercito forgiato dal padre Filippo, e la potenza di un impero. Dopo ore di lotta furiosa, coperto di sangue e di polvere, Alessandro smonta da cavallo ed entra nella tenda di Dario, abbandonata dal sovrano nemico in fuga. Il Macedone non soltanto ha inferto un colpo mortale alla Persia: ha combattuto con slancio irresistibile alla testa dei suoi uomini, dando forma a un mito che durerà nei secoli. La sera della battaglia il suo modo travolgente di conquistare la vittoria è già leggenda. Gastone Breccia ci restituisce uno dei personaggi che più hanno segnato la storia dell'Occidente nel suo giorno perfetto, quando riuscì a vivere in armonia con il «demone della battaglia» che sembrava possederlo e lo rendeva invincibile.
Che fine ha fatto quella sinistra che un tempo si poneva a fianco delle classi popolari? Anche al di là del caso italiano, uno sguardo allo stato delle socialdemocrazie e delle forze politiche che sulla carta si presentano come tali aiuta a comprendere il quadro attuale. E a ipotizzare alcune possibili soluzioni.
Quale è stato il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Europa nella crisi degli anni Settanta del Novecento? Quale ruolo ha giocato nella realizzazione della Politica agricola comunitaria e quale importanza questa ha avuto nel processo dell'integrazione europea? Frutto di ricerche su fonti inedite, il volume rilegge l'articolato operato di Giovanni Marcora, ministro dell'Agricoltura dal 1974 al 1980, in una prospettiva nazionale ed europea, mettendo in luce implicazioni, significati e conseguenze delle politiche agricole decise a Bruxelles. Dalle nuove interdipendenze economiche alla competizione-collaborazione tra i paesi europei, all'affermarsi di una nuova fase della globalizzazione commerciale e finanziaria durante la stagione del terrorismo, emerge un quadro sfaccettato, tra crisi sistemica e nuova stabilizzazione. Una riflessione storica sull'Europa in un tornante decisivo della storia italiana, attraversata, da un lato, da nazionalismi «sovranisti»; dall'altro, da nuovi importanti impulsi verso l'integrazione.
Perché oggi nel consumo della musica YouTube e Spotify sono più importanti della radio, della TV e dei giornali? Che impatto hanno streaming, algoritmi e smartphone sulla scoperta di un nuovo artista e sulla formazione dei gusti musicali? Quale futuro attende la musica nell'era dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie digitali emergenti? Gli autori rispondono a queste e ad altre domande riflettendo sul ruolo che le nuove tecnologie hanno nelle nostre esperienze musicali quotidiane. Avvalendosi di esempi, dati quantitativi e interviste con giovani consumatori di musica e professionisti dell'industria musicale, il libro guida il lettore a capire come funzionano le piattaforme che stanno dietro la produzione, la distribuzione e l'ascolto della musica nella società digitale.
Il conte di Cagliostro - identificato dalle autorità con il lestofante siciliano Giuseppe Balsamo - raggiunse la celebrità negli ultimi decenni del Settecento grazie a presunte doti divinatorie, abilità alchimistiche e militanze massoniche. Le sue imprese stimolarono cronache giornalistiche, libelli, satire, ritratti, caricature, romanzi, componimenti poetici. Viaggiò senza sosta da un paese all'altro e divenne prototipo del «divo» moderno. Appariva abbastanza stravagante da suscitare stupore, ma possedeva anche la tipicità necessaria per risultare credibile. Pasquale Palmieri lo racconta a partire da alcuni momenti decisivi della sua vita, segnati da procedimenti giudiziari che attirarono un'attenzione senza precedenti da parte dei media di tutta Europa. Cagliostro assunse pose anticonformiste, ma perseguì con determinazione lo scopo di conformarsi ai valori dei ceti dominanti. Fu un autentico fenomeno mediatico, protagonista di uno spettacolo ricco di colpi di scena. La sua vicenda toccò argomenti cruciali come il funzionamento della giustizia, l'esercizio del potere, l'organizzazione del sapere e il rapporto con la natura. Alimentò dubbi ed enigmi, suggerendo solo risposte frammentarie e incomplete, sospese tra fede e razionalità, virtù e misfatto, redenzione e dannazione.
Il manuale presenta un quadro completo e aggiornato delle diverse difficoltà di apprendimento riscontrabili in ambito scolastico, relativi a lettura e scrittura, all'area del calcolo, all'attenzione. Nell'esaminare tali disturbi secondo una prospettiva neuropsicologica e cognitiva, gli autori, fra i maggiori esperti della materia, danno conto in modo chiaro ed esaustivo dei diversi modelli interpretativi così come delle novità intervenute negli ultimi anni in ambito diagnostico e riabilitativo.
Presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata, il volume fornisce un inquadramento storico delle origini e degli sviluppi teorici ed empirici della psicologia fino ai più recenti contributi delle neuroscienze. Gli autori danno conto delle principali teorie, procedure e pratiche che hanno segnato l’evoluzione della disciplina. Un faticoso processo di maturazione sul quale per lungo tempo hanno pesato vincoli e pregiudizi, che hanno messo in forse la possibilità stessa di studiare – con metodo scientificamente corretto – le sensazioni, le idee, le emozioni dell’uomo.
Dopo aver fornito i cenni storici sulla disciplina, il libro introduce le nozioni di linguistica e statistica necessarie per il trattamento automatico del linguaggio. Sono affrontati poi nell'ordine: i metodi e le tecniche di apprendimento automatico (machine learning) tradizionale e con reti neurali, le rappresentazioni vettoriali del significato delle parole, l'annotazione di dati linguistici a scopi computazionali e i diversi task di Natural Language Processing: da quelli di pre-processing a quelli di classificazione e di generazione di testi. Conclude il volume un capitolo che fornisce informazioni su dove trovare gli strumenti utili per effettuare l'analisi automatica dei testi.
A sessant'anni dalla legge che aprì le porte della magistratura alle donne, affondiamo lo sguardo nelle storie delle otto vincitrici del primo concorso. La fotografia di un'Italia che faticosamente cambiava volto. Graziana Calcagno, Emilia Capelli, Raffaella d'Antonio, Giulia De Marco, Letizia De Martino, Annunziata Izzo, Ada Lepore, Gabriella Luccioli sono le «temerarie» vincitrici del primo concorso che, nel 1963, aprì le porte della magistratura alle donne: figure d'eccellenza, sconosciute ai più, che si misero in gioco sfidando il pregiudizio maschilista fortemente radicato in ambito giudiziario. Nel seguirne il percorso biografico e professionale - ricostruito attraverso documenti e testimonianze di discendenti e colleghi - ci si addentra in un'Italia caratterizzata da profondi mutamenti sociali e culturali, in una storia che è corale e individuale.
Che cos'è stato effettivamente il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, quali sono state le sue origini e come si è sviluppato, chi sono le donne e gli uomini che ne hanno fatto parte, qual è stato il suo contributo alla storia socio-economica e a quella politico-istituzionale? Frutto di una ricerca pluriennale, in gran parte condotta su fonti dirette e inedite, questo libro ricostruisce la storia del CNEL, dalle origini sino al 2000. Ne evidenzia le potenzialità, l'alto profilo dei suoi componenti, la qualità di molti suoi contributi; ma anche i problemi di un organo che ha incontrato non poche difficoltà, supporti deboli e discontinui (persino dalle forze sociali), una diffusa opposizione alla sua ascesa. Eppure il CNEL ha resistito, ha lavorato più di quanto è apparso e si è mosso spesso in senso contrario alle tendenze prevalenti. Alla logica del conflitto fra le diverse componenti del sistema socio-economico, che prevaleva nelle piazze e nei palazzi del potere, ha cercato di contrapporre il dialogo e la cooperazione. L'avanzata del neoliberismo, il fascino della cosiddetta democrazia decidente, l'insistenza sulla semplificazione lo hanno condannato pubblicamente, ma non sono riusciti a cancellarlo.