Età di lettura: da 6 anni.
Quale è l'attualità del pensiero di Paolo VI? Il discorso sull'umano alla luce dell'incarnazione: per costruire la civiltà dell'amore; la contestualità culturale della modernità: per comprendere il rigore della verità con cui ha coniugato coscienza storica e coscienza morale; la via mediana del post-Concilio - in un contesto storico complesso e spesso drammatico -: per tradurre l'indole pastorale del Concilio come specifica missione del Pietro della modernità. Paolo VI è il papa della trasfigurazione che visse l'omicidio del suo amico Aldo Moro conoscendo il dolore della Croce, il suo stabat, dramma dell'umanesimo dell'amicizia. Forse l'aggettivo umano è quello che rende meglio il desiderio universale - di questo uomo e di questo papa - di mettere in dialogo l'umanità con il Vangelo di Cristo costruendo ponti tra lo stesso Vangelo e le culture, difendendo i popoli impoveriti, custodendo la fede e la vita.
Un libro di preghiere dedicato ai più piccoli per condividere con loro dolci momenti prima di andare a dormire. I bambini si divertiranno ad imparare i colori dell'arcobaleno e a trovare quello giusto in ogni immagine.
Se ci si lega per tutta la vita a una sola persona, si potranno ancora gustare le più intense gioie dell'amore? Il vero amore non è forse per definizione "extraconiugale"? Queste domande, che potremmo attribuire a un libertino impertinente o a una lettrice di romanzi rosa, esprimono una perplessità originariamente cristiana. A vedere nell'amore matrimoniale un ripiego che sarebbe preferibile evitare è infatti non solo chi si abbandona ai piaceri di Venere nella promiscuità sessuale, ma anche chi si dedica esclusivamente a Dio nel celibato e nella verginità. Nella convinzione che l'amore casto per Dio sia la forma più elevata di amore, il primo teologo del cristianesimo, Paolo di Tarso, raccomanda non a caso di "non sposarsi", rivelando le insospettabili radici cristiane della concezione romantica del matrimonio inteso come "tomba dell'amore". Si spiega così come mai la tradizione cristiana abbia sempre considerato l'eros una forma doppiamente "pericolosa" di amore, che minaccia non solo la castità abbracciata da celibi e vergini, ma anche la fedeltà richiesta agli sposi. Proponendo un ripensamento di questo assunto, l'Autore restituisce all'amore umano la centralità che tutti spontaneamente gli riconosciamo, liberando la sua componente erotica da quell'evidente svalutazione che, nella storia della Chiesa, ha indotto a presentare la decisione di rinunciarvi come più meritoria di quella di sposarsi.
«Non la storia di san Luigi, o almeno non principalmente, quanto piuttosto quella del suo culto, delle immagini diverse che, di volta in volta, sono state di lui disegnate nel corso dei secoli da agiografi, artisti, predicatori, e che hanno via via privilegiato aspetti della sua esperienza cristiana che ebbero certo rilievo nella vita del santo gesuita, ma forse non nella misura in cui si vollero intendere e, soprattutto, far intendere. È questo l’obiettivo del libro, che raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi il 1° dicembre 2018 presso la Sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, in occasione della ricorrenza aloisiana (450 anni dalla nascita) [...]. Il punto, però, è se quel san Luigi che conosciamo, tramandatoci da una memoria ormai secolare, appartenga alla storia, oppure al filtro agiografico, indubbiamente condizionato dall’opera di padre Virgilio Cepari, oppure all’uso che della sua figura si è fatto nel corso dei secoli. Lo storico deve appunto discernere e – in questo suo lavoro di discernimento – restituire a ognuno ciò che è suo, anche se restituire, in tal caso, vorrà spesso dire sottrarre più che aggiungere. [...] Seguire la storia del culto di san Luigi all’interno della Compagnia di Gesù vuol dire così porsi in un osservatorio privilegiato per capirne le evoluzioni, ma anche le attenzioni riservate da tanta pastorale portata avanti dalle singole Chiese locali e gli scopi da essa perseguiti nell’impegno dell’educazione della gioventù, attenzioni e scopi diversi di volta in volta, da un’epoca all’altra, da un territorio all’altro».
(dalla Prefazione di Felice Accrocca)
Cosa sappiamo della Giudea della prima metà del I secolo? Sicuramente molto. I Vangeli e le opere di Flavio Giuseppe forniscono una mole di informazioni unica per la storia antica. Eppure l'importanza che questi anni hanno assunto per la storia successiva ha spesso spinto ad ingigantire gli avvenimenti accaduti in questo arco di tempo o a guardarli attraverso la lente deformante della storia degli effetti, o, peggio, ad isolarli rispetto al più ampio contesto imperiale romano. L'enorme visibilità che Gesù ha dato a quanti sono entrati con lui in contatto - farisei, scribi, sommi sacerdoti, Ponzio Pilato... - ha fatto perdere di vista la reale dimensione storica di queste figure, il loro effettivo ruolo politico-sociale e i poteri concreti di cui disponevano. E così, in modo quasi paradossale, il contesto politico e sociale con cui Gesù entra in contatto nella brevissima parentesi del suo operato pubblico è stato elevato a immagine dell'intero giudaismo del I secolo. L'intento di questo volume è quello di restituire alla dinamica della storia quel periodo fondamentale che va dal 4 a.C., anno in cui muore Erode, al 44 d.C., quando finisce la breve esperienza di Agrippa I, ultimo re nella storia di Israele: sono anni densi e complessi in cui Roma proverà, per scelta di Augusto, a rinunciare all'appoggio di un re-vassallo e a imporre, non senza esitazioni, errori e ripensamenti, il proprio controllo sulla regione.
Come una folla di altri visitatori, anch’io ho sostato affascinato, per certi versi persino abbacinato, di fronte a quella straordinaria distesa musiva di 6340 metri quadri e 130 pannelli iconografici che rendono la cattedrale di Monreale uno dei capolavori ineguagliabili, espressione altissima di quella «diaconia della bellezza», che dà il titolo a questo volume e ne costituisce quasi il motto e l’insegna. Immagini del mistero della fede, segni mistagogico-liturgici, forme nobili di catechesi, i mosaici di Monreale continuano a parlare a tutti con una loro pedagogia visiva spirituale ed esistenziale. E questo avviene all’interno di uno spazio e di un’architettura di pietre che, però, è simile a un corpo vivente, la cui esistenza è iniziata nel 1174 col normanno Guglielmo II, avrà il suo battesimo nella consacrazione del 1267 e, come accade per tutti i corpi, ha subìto nei secoli malattie e ferite, ossia incendi, restauri, trasformazioni, protesi, secondo una biografia complessa che tuttavia non ha mai sfigurato la sua gloriosa identità. C’è un sottofondo armonico che pervade questo gioiello di fede e di arte, ed è la bellezza, secondo quella che nel Medio Evo era denominata la via pulchritudinis, nella consapevolezza che l’arte abbellisce e illustra la fede.
(dalla «Prefazione» del card. Gianfranco Ravasi)
Questo testo è un viaggio iniziato nel cuore della pandemia e che prosegue oltre. Un viaggio a registro doppio: il primo, è dentro l’animo umano: i passi silenti e mortali del virus lasciano una traccia indelebile che costringe a chiedermi se voglio ritornare alla vita del prima-Covid o scelgo di essere una persona con uno stile di vita inedito. Il secondo viaggio è all’interno della Chiesa, della parrocchia e delle relazioni che di ecclesiale hanno sempre meno e di individuale sempre più. Touch-vs-touch: dall’impossibilità di toccare gli altri, al toccare spasmodicamente lo schermo del mio smartphone e tablet per seguire la Messa in streaming che mi porta a chiedermi: che senso ha, allora, la comunità, se posso fare tutto da solo, da casa? È il virus a contenere il vaccino per la Chiesa di domani che, per quanto potrà argomentare, non potrà più essere la Chiesa di ieri.
Prefazione al testo di Eugenio Borgna.
Di solito è la maestra che scrive agli alunni, ma qui sono gli alunni a descrivere la propria maestra del cuore per costruirle un bellissimo ritratto e dirle nel giorno della sua festa: «Sei unica!». Un libro-regalo per conservare i ricordi più belli.
In questo volume, il secondo di quattro, conosceremo Gesù attraverso i Vangeli. La sua vita straordinaria è l'impegno d'amore che Dio ancora una volta prende con l'uomo e per l'umanità intera. Un progetto pensato per la catechesi dell'iniziazione cristiana, ma anche per le ore di Religione a scuola, oppure per i gruppi che fanno un cammino di fede. Il progetto stupirà per la ricchezza e la varietà di materiale, per la presenza costante della parola di Dio, per le citazioni di papa Francesco e dei santi più noti della tradizione, per le proposte di giochi formativi, di canzoni, di video, di libri, di riferimenti al web. Il tutto per rendere più attuale e vicina la catechesi.
Il Diario della mia Cresima si propone di diventare un quaderno attivo, in cui fissare anche pensieri ed emozioni alla scoperta del dono speciale dello Spirito Santo.
Hai mai pensato a quanto sono speciali, preziosi, unici i nonni? Usa questo libretto per dire loro: «Ti voglio bene». Come? Con foto, brevi testi, ricordi e tanto tanto amore. Un libro-regalo per conservare i ricordi più belli.