Nonostante l'antichità dell'edificio, di fondazione costantiniana, e il prestigio conferito dal prezioso "tesoro" delle reliquie della Passione di Cristo, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma non disponeva ancora di un'indagine complessiva della sua storia, monumentale, artistica e spirituale. Gli studi, caratterizzati specialmente negli ultimi anni da importanti interventi di scavo e restauro, si sono però infittiti, sia sulla topografia della zona, di eccezionale rilievo archeologico, sia sulle strutture architettoniche e il complemento pittorico tra Medioevo ed Età moderna. Si è ritenuto quindi opportuno proporre uno strumento di conoscenza sicuro e aggiornato, che oltre a presentare, in efficace sintesi e per nodi fondamentali, la complessa vicenda dell'edificio, integrasse l'approccio tradizionale con la riflessione sul patrimonio di reliquie che lo caratterizza e sulla figura della fondatrice, l'imperatrice Elena, che ne ha fatto una "Gerusalemme a Roma", sintesi irripetibile dei due massimi centri della cristianità. Al progetto, promosso dall'Editoriale Jaca Book, è stato chiamato a collaborare un nutrito gruppo di specialisti, con il coordinamento di Roberto Cassanelli, dell'Università Cattolica del S.C. di Milano, e Emilia Stolfi, a lungo curatrice dell'Archivio dell'abbazia cisterciense di Santa Croce.
Due padri domenicani d'eccezione accettarono di condurre, in anni e condizioni difficili, la battaglia per una "rinascita" dell'arte sacra tramite la rivista "L'Art Sacre" congiuntamente diretta, che ebbe la propria fase culminante negli anni Cinquanta: Marie-Alain Couturier, protagonista dei testi che qui si presentano, Pie-Raymond Régamey, che li commenta e che della passione del primo - protagonista delle avventure di Assy, Vence, Audincourt, Ronchamp, La Tourette e amico di Denis, Bazaine, Manessier, Matisse, Picasso, Léger, Maritain, Malraux, Focillon, e molti altri - dà testimonianza. I testi annodano molti problemi - sul sacro, sull'arte, sulla liturgia. Dal Concilio Vaticano II ad oggi, la Chiesa cattolica ha continuamente espresso volontà e impegno di dialogo con l'arte contemporanea. Tuttavia non può certo dirsi ancora sanato quel divorzio tra potenza immaginativa e fede degli artisti, da una parte, e sensibilità percettiva di clero e credenti, dall'altra, denunciato nei primi decenni del XX secolo, dallo svizzero Alexandre Cingria e dal francese Paul Claudel, come causa prima della decadenza dell'arte sacra. Il disorientamento estetico generale, l'intermittenza e rarità di realizzazioni riuscite in ambito cattolico, il generale cattivo gusto attuali segnalano che il problema è tuttora aperto. Questa opera di Couturier mantiene oggi il suo messaggio di speranza per un'arte in cui il sacro e il bello si evidenzino congiuntamente
La Lombardia attuale corrisponde solo in parte al territorio così definito nel Medioevo: essa è infatti frutto del riassetto conseguente all'Unità, che spartì artificialmente tra due distinte regioni il regno Lombardo-Veneto. D'altra parte il periodo storico che grosso modo corrisponde alla categoria creata agli inizi dell'Ottocento di "romanico" (XI-XII sec.) vede il frantumarsi dell'egemonia imperiale, la formazione delle autonomie comunali e il forte incardinamento locale delle esperienze costruttive e decorative, pur in un orizzonte sostanzialmente omogeneo. A fronte della grande fortuna goduta tra Otto e Novecento dalla definizione di "romanico lombardo", questo volume (che fa seguito a quello edito lo scorso anno dedicato ai "grandi cantieri") ne indaga la straordinaria varietà nella terra d'origine, assumendo come pista privilegiata il territorio, secondo aggregazioni omogenee legate alle singole città e alle relative distrettuazioni diocesane, che determinano, prima dell'affermarsi della signoria viscontea, l'effettiva e sostanziale rete di relazioni economiche e culturali. Il paesaggio romanico di Milano è caratterizzato non tanto da nuove fondazioni, quanto dalla ricostruzione della folta serie di chiese tardoantiche e altomedievali. E la stessa cosa accade altrove, a Como (S. Abondio) come a Pavia. Ciò determina una stretta connessione, un confronto continuo, tra forme "moderne" e "antiche".
The characteristics of the construction of St. Peter's Basilica as we know it today - rebuilt during the Renaissance on the original site of the ancient Christian basilica - are structured according to a symbolic system that refers to the origins of Christianity and the teachings of the Catholic Reformation.
The main element that characterizes the "new St. Peter" is centered on the symbolism of the unusual relationship that develops between the central dome, the altar and the tomb of the saint. The connection of these three elements raises the true vertical axis of the encounter between nature and sopranatura. A vertical axis that intersects the horizontal axis centered on the square outside the basilica, surrounded by colonnades.
The symbolism of each chapel is consistent with that of all others, but in the mosaics that the message that the church is the bearer winds extensively.
Are mosaics in the central dome, in the side chapels, the domes of the individual chapels and altarpieces; hectares of tiles that create the largest mosaic in the world system.
The intent of this book is to lead the reader by the hand through the harmony and the greatness of these mosaics, analyzing the issues that they bring on stage. In this way, complex and returning the message of the Basilica.
This is an important iconographic reading to understand the space and the images of Saint Peter. The Chapel of baptism, for example, depicts three scenes in his dome water baptism, baptism by blood (martyrdom) and desire. This proves that in Christian tradition, the universal salvation of mankind has always been a key theme.
Each chapel, with its dome and altarpiece, weaves its dialogue with the history of the Church and its doctrine.
The volume, edited by the venerable Fabric of St. Peter has a wealth of unreleased material along with iconographic and documentary introduces and leads the reader into the heart of the First Church of Western Christianity. The work is enhanced by a specially made photographic campaign, which brings the reader to these masterpieces with a detail never seen until now.
La Cappella Caracciolo del Sole nella chiesa di San Giovanni a Carbonara rappresenta uno straordinario esempio di "autunno del Medioevo". Se infatti lo storico olandese Johan Huizinga, applicava la categoria alla civiltà borgognona, quello che accade a Napoli tra la fine della dinastia degli Angiò Durazzo e l’arrivo di Alfonso d’Aragona, il Magnanimo, si può analogamente immaginare come un frutto portato al vertice della sua maturazione.
Il libro mette in luce gli aspetti di una stagione artistica cosmopolita, in dialogo con le varie realtà del gotico internazionale, in un intreccio con il gusto mediterraneo.
Gli artisti cui si devono le splendide pitture sono Leonardo da Besozzo, figlio del padre dell’Ouvraige de Lombardie, il sogno espanso da Milano all’Europa e Perinetto da Benevento e de Francia, misterioso artista in cui è parso di avvertire le atmosfere avignonesi e le colorite espressioni delle novità catalane.
Lo studio analizza la storia del monumento nel contesto della spiritualità degli Agostiniani osservanti. Sono loro a reggere la chiesa negli anni della decorazione della cappella, coro e mausoleo di Sergianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco del Regno.
Il significato delle storie sacre che decorano interamente le pareti è svelato da una lettura iconografica che evidenzia l’esemplare sinergia tra il chiostro e la corte.