«Il sentimento dell'amicizia è certamente uno fra i più forti e, nel contempo, misteriosi istinti dell'uomo (...). Siamo di fronte a una passione che, più intensamente di ogni altra, non trovando risposta al proprio desiderio nella concretezza di ciò che è effimero, punta direttamente all'eterno come al luogo della propria pace (...). Quando, nel Vangelo, leggiamo che Gesù, (...) in quell'orto, fu costretto a rivolgere, proprio a coloro dai quali aveva sperato conforto, un rimprovero carico d'agonia (Come? Non siete capaci di vegliare neppure un'ora?); e quando egli salutò, ancora una volta, e fu l'ultima (Mt 26,50), colui che lo aveva tradito e usò per lui un nome sacro (Amico, perché sei venuto?), allora riusciamo a capire ciò che per il Signore ha la massima importanza. Se c'è una cosa che non lascia dubbi nel Vangelo è proprio questa: Gesù Cristo desidera essere nostro amico.» (Robert Hugh Benson)
Negli ultimi centocinquant'anni numerosi storici ebrei hanno studiato la persona, l'insegnamento e l'azione di Gesù di Nazaret. Usando fonti classiche dell'ebraismo, questi autori hanno gettato una luce totalmente nuova su come viveva Gesù: il personaggio Gesù di Nazaret acquista valenze diverse rispetto all'immagine trasmessa dalla letteratura cristiana. Certo, le posizioni ideologiche e politiche possono aver influenzato ritratti diversi: tra un militante sionista e un ebreo liberale la lettura differisce. Che mutamenti ci sono stati nel XX secolo? In che cosa ha inciso la Shoah? In che cosa la fondazione dello Stato di Israele? Da Joseph Salvador ad Amy-Jill Levine, da Joseph Klausner a Paula Fredriksen, passando per David Flusser, Salomon Zeitlin, Shmuel Safrai o Geza Vermes e per tutti gli storici ragguardevoli del secolo appena trascorso, questo libro invita il lettore a una ricerca storica, a uno studio storiografico e a un'analisi metodologica. Opera fondamentale per conoscere il pensiero ebraico contemporaneo a partire dalla fine del XIX secolo. Prefazione di Daniel Marguerat.