Perché Dio il più delle volte non esaudisce? Perché pregando, chiedendo, supplicando, non si ottiene quasi mai? Perché andare a Lourdes è come giocare alla lotteria, anzi peggio, perché alla lotteria almeno uno vince a ogni estrazione? Non si può amare quel che non si conosce, ma come si fa a conoscere Dio? Eppure, Dio vuole essere amato e lo comanda pure. I Vangeli sono libri stranissimi, che suscitano più domande di quante risposte forniscano. L'autore li scruta centimetro per centimetro, ma non con l'occhio dell'esperto, bensì con quello dell'uomo della strada, dal momento che la Buona Novella non è per pochi ma per tutti. E constata che «creati per la felicità, non sopportiamo il suo contrario e chiediamo conto a Dio del perché della condizione umana (naturalmente, quando non è di nostro gusto)». Infatti, «l'uomo è l'unico essere che viene al mondo piangendo».
Spesso chi afferma di credere in Dio non esprime nella propria vita la gioia della fede. Perché accade questo? Perché alcuni credenti hanno facce tristi, volti lunghi e cupi? Davvero Dio li vuole così, barricati in se stessi e infelici? Sicuramente no. Al contrario, Dio ci comunica una potenza incalcolabile, che, quando è conosciuta e sperimentata, risana le ferite del passato e rinnova la vita nel profondo. In queste pagine di intensa testimonianza Roberto Aita ci spiega come l'energia divina possa essere colta e vissuta nella sua pienezza, divenendo uno strumento indispensabile per affrontare i problemi in modo vincente. Se impariamo a esprimere nel quotidiano la potenza di Dio in noi, il superamento della sofferenza, le guarigioni e i miracoli diverranno una semplice manifestazione della fede. Anzi, l'evidenza di ogni giorno.