Quali sono i significati collegabili ad una relazione d'amore che si conclude? Che dinamiche di relazione e di comunicazione sono implicate? Da quali cause dipendono e che effetti educativi generano? E inevitabile che un amore finisca, a un certo punto? Cosa pongono in rilievo i racconti emergenti da diverse situazioni di terapia di coppia c familiare in ambito consultoriale? Questi e molti altri interrogativi sui significati della separazione e del divorzio sono alla base di una ricerca che rappresenta lo sforzo comune di pensare la fine di una relazione d'amore da angolature disciplinari diverse: l'antropologia culturale, la filosofia, la psicologia, la pedagogia. Un'indagine che, lungi dall'offrire considerazioni definitive ed ultimative sulla tematica, suggerisce possibili vie per interpretare la multiforme, problematica realtà delle relazioni in-finite. 11 volume, oltre che per il lettore interessato ai problemi affrontati, è pensato in particolar modo per la formazione degli studenti delle Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione, degli operatori dei consultori c dei terapeuti di coppia e familiari.
Quali sono le fasi fra cui passa il bambino nella sua evoluzione?
Quali aspetti della conoscenza sviluppa e come si sa rapportare alla realtà? Come spiegare certi suoi comportamenti in apparenza irrazionali? Cosa c'è dietro al suo mondo magico? Di cosa deve preoccuparsi l'adulto e di cosa no?
Come comportarsi?
Uno strumento per gli adulti e per genitori attenti, per operatori per l'infanzia e per professionisti del settore, scritto da docenti universitari, tra cui una nonna, 'casualmente' psicologa per l'infanzia.
Alessandra Farneti
Psicologa e psicoterapeuta, è professore ordinario di Psicologia dello sviluppo presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano (LUB). Si è occupata di età pre e perinatale e relazioni trigenerazionali. Ha pubblicato presso Carocci.
Reinhard Tschiesner
Psicologo, è ricercatore presso la Libera Università di Bolzano. E' docente di Psicologia clinica e di Psicologia dello sviluppo presso la Facoltà di Scienze della Formazione della stessa università e presso la Facoltà di Psicologia e Scienze motorie dell'Università di Innsbruck.
Ha pubblicato numerosi articoli.
La psicologia analitica, l'etnopsichiatria e l'antropologia culturale hanno dimostrato la presenza nell'inconscio collettivo di "forme" (che Carl Gustav Jung ha chiamato "archetipi"): i nuclei simbolici presenti nei miti, nelle creazioni artistiche, nelle religioni, nei sogni, che alimentano e danno continuità alla vita psichica attraverso le generazioni. Anche la psicologia dell'educazione deve rivolgere il proprio sguardo in profondità, per cogliere lo sfondo archetipico e simbolico che ha reso possibile, per almeno tre millenni, la trasmissione educativa nell'area dell'Europa e del Mediterraneo: dalle civiltà greca e latina alle grandi religioni monoteiste; dalle scuole attive, fondate sulla centralità del bambino, alla modernità.
L'autore compie un viaggio nell'universo interiore dei bambini cercando di comprendere le ragioni di tanti comportamenti a prima vista inspiegabili. Perché, ad esempio, rifiutano regole comuni o usano strani espedienti per raggiungere i loro scopi? Perché sembrano timidi o arroganti? Il libro analizza il pianeta bambini sollecitando quella voglia di ragionare spesso accantonata dagli adulti per lasciare spazio a risposte preconfezionate e fuorvianti. Se è vero, infatti, che c'è una logica nei bambini, resta necessario e fondamentale individuarla caso per caso.
Eugen Bleuler (1857-1939), uno dei più importanti psichiatri europei del Novecento, presenta in questo scritto una difesa del metodo psicanalitico non trascurando tuttavia alcuni rilievi critici. In forma autonoma rispetto alla gran parte della letteratura scientifica del suo tempo, Bleuler offre una lettura e una interpretazione spassionata delle teorie freudiane dimostrando di saperne recepire gli elementi di novità alla luce di una più complessiva proposta di etica clinica e di "alleanza terapeutica" tra medico e paziente. La pubblicazione, per la prima volta in italiano, di questo saggio a cento anni dalla sua apparizione in tedesco intende rivalutare la profondità e l'originalità interpretativa di uno psichiatra che ricostruzioni storiografiche unilaterali hanno talora ingiustamente inteso come mero esponente di una psichiatria repressiva.
Quali caratteristiche hanno coloro che si avvicinano al mondo della donazione di sangue? E quali sono gli elementi che possono favorire questo gesto? Il volume, nato da una pluridecennale collaborazione con diverse sezioni AVIS, intende sottolineare in maniera innovativa la valenza sociale e le ricadute applicative connesse al gesto di donare il sangue, offrendo al lettore un'analisi psicologica attenta che collega fra loro elementi di personalità, valori familiari e caratteristiche organizzative. Leggendo la donazione tanto con lo sguardo del ricercatore quanto con gli occhi, le voci e le riflessioni dei donatori e dei diversi livelli associativi, il testo mostra la rilevanza di una ricerca sociale applicata che combini una rigorosa metodologia di ricerca con la necessità di rispondere a domande sociali concrete. L'augurio è che il volume, sintetizzando quanto emerso dalle analisi dei dati e proponendo ricadute possibili in termini operativi ed organizzativi, possa esser d'aiuto a donatori, organizzazioni, ricercatori, e a tutti coloro che a vario titolo si occupano di ricerca e interventi legati alla donazione di sangue.
«Il lavoro analitico procede nel modo migliore quando le esperienze patogene appartengono al passato, così che l'Io sia riuscito a prendere le distanze da esse.» (Analisi terminabile e interminabile)
Un viaggio senza pause alle origini dello stile di vita, in cui l'infanzia è solo un pretesto per raccontare come nasce la personalità, perché sistemiamo in un certo modo i mattoni del nostro edificio interiore e attraverso quali vie diventiamo ciò che siamo. L'approccio è innovativo e spiazzante, figlio di una psicologia del profondo ottimistica, lontana da oscure elucubrazioni e da autocompiacimenti, che pesca nella rivoluzione operata dal grande dissidente della psicoanalisi, Alfred Adler. Un modo diverso per parlare di noi, che ci rende familiare il nostro mondo interiore, svelando la straordinaria logica che lo presiede.