I test psicologici conoscono oggi una grandissima diffusione. Diviene dunque utile, e in certi casi indispensabile, saper riconoscere lo spartiacque fra una psicologia approssimativa e pseudo-scientifica - che purtroppo dilaga sui mass-media e persino nelle aule dei tribunali - e una seria psicologia scientifica impegnata nella comprensione del funzionamento della mente umana e nel prudente tentativo di "misurarne" alcuni aspetti. Questo libro fornisce le essenziali coordinate teoriche e metodologiche alla base dell'uso dei test e ne esamina le principali categorie, offrendo una gamma di esempi nei diversi campi di applicazione. I diversi capitoli approfondiscono le categorie di test intellettivi, attitudinali, di profitto e di personalità (inclusi i tanto discussi "proiettivi"), indicando il loro possibile utilizzo: dall'esame neuropsicologico alla valutazione della disabilità, dall'orientamento professionale alla psicologia del lavoro, dalle perizie agli accertamenti in ambito giuridico-forense.
La nuova edizione di questo volume da conto della serie di eventi che, con l'inizio del XXI secolo, ha radicalmente modificato i caratteri del sistema internazionale. Questi i principati elementi di novità: il preciso delinearsi della crisi di supremazia americana, messa in evidenza dalla mancata soluzione dei problemi mediorientali e dall'affiorare di un sistema internazionale composito; il nuovo contesto generato dall'emergere della forza economica e-o politica della Cina e dell'India; il ruolo dell'Europa dopo la bocciatura del progetto di Costituzione e in vista della ratifica del trattato di Lisbona; il declino e i caratteri della ripresa russa sotto Putin e fino alla presidenza Medvedev; il progressivo sottrarsi dell'America latina dal controllo statunitense; l'emergere in Africa dei primi segni di uscita dall'isolamento.
Gli autori hanno adottato una diversa periodizzazione, fra le molte possibili per segnare il problematico termine a quo della storia contemporanea, e di partire dall'ondata rivoluzionaria del 1848 - evento senza dubbio epocale a livello europeo, e avvertito come tale anche dai contemporanei - per raccogliere in un unico volume l'intera materia che comunemente viene ricompresa in questa disciplina. Rispetto ad altre altrettanto legittime (come quelle che fanno riferimento alle grandi rivoluzioni di fine Settecento, al congresso di Vienna o all'unificazione tedesca), presenta alcuni indubbi vantaggi: consente di includere in un'unica e organica trattazione, problemi ed eventi imprescindibili per la comprensione del mondo contemporaneo.
Il Seicento è il secolo aureo del teatro francese, quello che ha visto succedersi sulle scene le opere di Corneille, Molière e Racine. Questo volume offre un ritratto dei tre grandi drammaturghi, riletti e spiegati sullo sfondo della vita teatrale e del contesto politico e sociale della Francia dell'epoca. Il manuale combina due prospettive abitualmente separate negli studi teatrali: quella filologica, che valorizza gli aspetti letterari del testo, e quella spettacolare, che si concentra sulle questioni relative alla messa in scena. Nozioni tradizionali della storia letteraria, come "barocco" e "classicismo", oggi molto contestate dalla critica, vengono ridiscusse e approfondite alla luce delle pratiche letterarie, scenografiche, ma anche degli stili recitativi.
Il periodo compreso tra la fine del Cinquecento e quella del Settecento, tra Montaigne e Chamfort, a cavallo della frattura epocale rappresentata dalla fine dell'Ancien Régime, è unanimemente riconosciuto come la grande stagione dei moralisti classici. La moralistica non è un genere forte, come il teatro, la poesia e la narrativa. Accoglie scritti nati da riflessioni etiche, di costume, esistenziali, politiche, collocandosi al confine tra letteratura e filosofia, spiritualità e scienza, esperienza mondana e introiezione.
Ci sono libri che propongono piacevoli escursioni turistiche nel territorio della logica, ma non consentono di impadronirsi davvero della disciplina. E ci sono manuali di logica scientificamente validi, ma difficili e faticosi. Questo volume propone una via intermedia e si rivolge a chi non sa nulla di logica, proponendosi di condurlo a padroneggiare la morfologia, la sintassi e la semantica della logica elementare. Introduce inoltre alcuni dei nodi logico-filosofici più interessanti del pensiero contemporaneo, dalla contraddizione scoperta da Bertrand Russell nella teoria "ingenua" degli insiemi ai teoremi di incompletezza di Gödel, passando per Wittgenstein, la teoria della verità di Tarski e il "problema del paradosso del mentitore".
L'ideologia del multiculturalismo ha una teoria assai riduttiva del riconoscimento delle diversità/differenze culturali, che a sua volta rimanda a modi riduttivi di intendere le stesse differenze culturali. Per esempio, il multiculturalismo riconosce il diritto a parlare la propria lingua, perché ritiene che parlare una lingua significhi appartenere a un altro mondo, e che i mondi linguistici siano "intraducibili", il che può essere vero per molti aspetti, ma in ogni caso produce due effetti negativi. Primo, rinuncia a fare uno sforzo per far accedere tutte le persone, quale che sia la loro lingua, a quei servizi essenziali che richiedono solo un minimo di conoscenze linguistiche per essere fruiti; secondo, sottovaluta il fatto che quando si tratta di risolvere dei problemi nella vita pratica esiste una ragione prelinguistica che può mettere in sintonia le persone, come quando si tratta di darsi una mano per soccorrere una persona in difficoltà. Il saggio vuole mettere in luce i limiti delle attuali semantiche del riconoscimento attraverso cui vengono definite e trattate le differenze culturali, per esplorare un'ipotesi: per creare una reale comunicazione interculturale occorre incoraggiare un modo di guardare alle differenze che sia capace di riconoscere nell'altro la comune umanità. Questo è il compito della ragione relazionale.
Alla base di questo libro ci sono alcune idee di fondo. La prima è che la sociologia è una disciplina storica. Lo è in un duplice senso: ha un'origine storica, che ovviamente segna i suoi metodi e i suoi contenuti; il suo oggetto di studio sono fatti storici - le azioni degli uomini in società - che devono essere interpretati. In questa prospettiva, si può dire che la sociologia è ciò che hanno fatto - e tuttora fanno - i sociologi: per questo motivo, il testo utilizza un percorso basato sulla presentazione di singoli autori o scuole di pensiero e non un approccio destoricizzato per concetti. Il manuale mette in luce lo stretto legame storico e concettuale che esiste tra sociologia e mondo moderno in tre distinte fasi: l'avvento della modernità (sino alla fine della prima guerra mondiale); la modernità compiuta (sino al 1989); la modernità globalizzata (i nostri giorni). Al centro della trattazione è la consapevolezza che la sociologia è una scienza sociale e deve essere compresa senza essere separata nettamente dalle altre discipline - come il diritto, la storia, l'antropologia, la scienza politica, la psicologia, l'economia - con cui condivide, nella sostanza, un unitario progetto scientifico.
Valutare uno studente è attività complessa che implica considerazioni relative all'attività educativa nel suo insieme. L'insegnante che deve formulare il giudizio si trova di fronte a condizioni in cambiamento, a linee di sviluppo dei sistema scolastico contraddittorie e a una crescente complicazione del rapporto fra scuola e società. Ciascuno di questi aspetti incide sul funzionamento della scuola e, di conseguenza, sulla valutazione. La necessità di rilevare con continuità le trasformazioni intervenute nelle situazioni didattiche, in modo da introdurre aggiustamenti in corsa capaci di garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti, si scontra spesso con l'impossibilità pratica di farlo. Le procedure necessarie per rilevare e trattare i dati presuppongono strumentazione tecnica, conoscenze informatiche e statistiche non sempre accessibili agli insegnanti. Questo libro propone un metodo che permette di impostare e organizzare gli archivi di dati valutativi in modo da incrementarli con continuità e da ricavarne indicazioni riassuntive generali. Il tutto attraverso uno strumento informatico semplice e di comune disponibilità, come il software Excel della Microsoft. Il volume è suddiviso in Unità, che individuano preliminarmente aspetti dell'attività valutativa e propongono soluzioni operative. Ogni Unità è completata dalla sezione Applicazioni, dove vengono proposte verifiche pratiche delle operazioni svolte.
Il volume ha l'obiettivo di fornire al lettore una mappa autorevole per comprendere i punti di snodo essenziali dell'arte del Ventesimo secolo. I temi toccati delineano i confini e i luoghi "caldi" del dibattito: l'abbandono dell'idea dell'arte come riproduzione delle apparenze del mondo visibile, a vantaggio di una proposta dell'opera come espressione di una specifica qualità d'emozione; il richiamo a non dimenticare le basi sociali dell'arte anche quando, come nell'astrazione, sarebbe facile perderle di vista; la riproducibilità tecnica, la perdita dell'aura e il rapporto tra l'arte moderna e le masse; l'avanguardia come unica possibilità di sopravvivenza della cultura di élite; la definizione e la critica al Modernismo; il new dada, l'arte pop, la definizione di un'arte postmoderna. Chiudono la scelta antologica alcune pagine dalla Teoria estetica di Theodor W. Adorno, che affronta la questione dell'arte moderna nel suo rapporto di autonomia e insieme di non autonomia nei confronti della realtà.
Dal ragionamento deduttivo, tradizionale oggetto di studio della logica, a tipi di inferenza come il ragionamento induttivo, quello probabilistico e la fuzzy logic; dall'analisi degli errori di ragionamento individuati dagli psicologi ai modelli elaborati in intelligenza artificiale.
Solo 21 furono le donne elette il 2 giugno 1946 su 556 componenti l'Assemblea costituente. Alcune di loro divennero grandi personaggi, come Nilde lotti; altre rimasero a lungo nelle aule parlamentari, come Elisabetta Conci e Vittoria Titomanlio; altre infine tornarono, prima o dopo, alle proprie occupazioni, come Ottavia Penna Buscemi e Laura Bianchini. Tutte, con il loro impegno e le loro capacità, segnarono l'ingresso delle donne nel più alto livello delle istituzioni rappresentative. A tutte la Fondazione della Camera dedica questo volume.