"Matteotti procedeva a passo svelto. Era assorto nelle sue riflessioni e non badava molto alle persone che in quel momento lo circondavano. All'improvviso due uomini interruppero il corso dei suoi pensieri. Lo bloccarono e lo afferrarono bruscamente, cercando di trascinarlo a forza verso la strada. Ad attenderli, accostata al marciapiede, un'elegante auto scura, una Lancia Lambda a sei posti, modello limousine chiusa": è il 10 giugno 1924 quando il parlamentare socialista Giacomo Matteotti viene rapito in pieno giorno. Ci sono tutte le premesse di un terremoto istituzionale, l'Italia è percorsa da un sentimento diffuso d'indignazione. I giornali seguono passo passo le indagini, che mostrano chiaramente come i mandanti dell'agguato siano da ricercarsi nelle alte sfere del potere politico, prefigurando un possibile coinvolgimento dello stesso presidente del Consiglio Benito Mussolini. Lo sdegno dell'opinione pubblica, lo scandalo delle forze politiche non bastano a proteggere la democrazia. Giovanni Borgognone tesse la storia di quei mesi convulsi e indaga sull'intreccio tra politica, affarismo e violenze che ha visto protagonisti esponenti di primo piano del fascismo, sulle reazioni scomposte di Mussolini e i suoi, sulla crescente tensione fino al ritrovamento del cadavere, che si rivelò un vero e proprio giallo.
"La frammentazione che caratterizza centrodestra e centrosinistra sfocia in una conflittualità paralizzante. Esecutivo dopo esecutivo, si tesse qualcosa che ogni volta rimane incompiuto. Il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica è uno snodo cruciale che indirizza verso un'altra tessitura. Una tela di Penelope dopo l'altra siamo arrivati ai nostri giorni." (Mirella Serri, "Sette - Corriere della Sera")
"È una storia del pensiero che interessa tutti per la semplice ragione che il pensiero che nasce dal nostro cervello, dal nostro corpo e dagli istinti dai quali siamo animati, è il solo elemento che ci distingue dagli animali. Ma in che modo? E cos'è il pensiero? Il libro pone queste domande insieme a molte altre - sui nostri sentimenti, sulle nostre ideologie, sul modo in cui viviamo e sulle alternative possibili - che si potrebbero dire i 'fondamentali' che caratterizzano la nostra specie." (Eugenio Scalfari, "l'Espresso"). "Una storia della filosofìa che Umberto Eco e Riccardo Fedriga hanno disegnato con ricchezza di dettagli, destinata a chi voglia accostarsi alla materia senza eccessivi timori reverenziali." (Antonio Gnoli, "la Repubblica"). Un viaggio attraverso la storia del pensiero filosofico, dall'antica Grecia al Medioevo. Un viaggio che unisce le idee alla cultura materiale, le forme del ragionare alla società e al modo di vivere, la filosofia alla storia, all'arte, alla scienza.
"Conoscere l'arte di impressionare l'immaginazione delle folle, vuol dire conoscere l'arte di governarle". Così scriveva nel 1895 Gustave Le Bon nel suo celebre libro "Psicologia delle folle". Emilio Gentile rievoca le principali esperienze di partecipazione delle folle alla politica dall'antichità all'età contemporanea, per concludere con esempi di capi straordinari, che hanno governato con le folle per distruggere o per salvare la democrazia. Da Napoleone Bonaparte a Napoleone III, incontrando poi Franklin D. Roosevelt, Churchill, de Gaulle e Kennedy, il lettore avrà modo di riflettere sull'attuale tendenza a trasformare il "governo del popolo, dal popolo, per il popolo" in una democrazia recitativa, dove la politica diventa l'arte di governo di un capo, che in nome del popolo muta i cittadini in una folla apatica, beota o servile. Attraverso la storia raccontata da Gentile, il lettore può forse trarre l'impulso a preservare la dignità della propria coscienza critica, evitando di essere assorbito nella folla sottomessa al capo in una democrazia recitativa.
L'immigrazione sta modificando strutturalmente il nostro continente, la sua composizione demografica, la sua economia, la sua stessa identità, al punto che è impossibile pensare all'Europa senza fare i conti con questo fenomeno. Attraverso un'accurata selezione di teorie e ricerche prodotte dalle scienze sociali, questo manuale aiuta a comprendere il fenomeno della mobilità umana contemporanea, soffermandosi in particolare sulle sfide in atto. Dalla gestione delle migrazioni per ragioni umanitarie alle questioni politiche sollevate dall'insediamento permanente di comunità immigrate e minoranze religiose; dal problema dello svantaggio di cui spesso sono vittime i migranti alle prospettive di valorizzazione della 'diversità' per lo sviluppo dell'Europa.