Atti dell'incontro - Firenze 23-27 Febbraio 2022
Il presente volume, edito dall'Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, contiene i dati più significativi riguardanti la presenza e l'opera della Chiesa nel mondo.
Il Concilio di Firenze, nella storia della Chiesa, costituisce un evento in cui i cristiani sono riusciti ad incontrarsi per riflettere insieme sulla Chiesa e sulla sua missione, in una prospettiva di unità nella quale far confluire le diverse tradizioni, senza perdere di vista le proprie identità teologiche, spirituali, liturgiche, di esperienza di fede.
Nei giorni della celebrazione del Concilio, come altre volte è accaduto nella sua storia, Firenze è stata la capitale del dialogo, dove in ascolto della parola di Dio, i cristiani, che vi erano giunti da mille strade, da Costantinopoli, dall’Armenia, dall’Egitto, dall’Etiopia, dalla Francia e dalla Spagna, hanno trovato una “casa” per superare differenze e pregiudizi e per coltivare speranze e conoscenze, scoprendo una comunione spirituale con la quale affrontare le sfide del mondo.
Dante è l'archetipo di una teologia che sublima le humanae litterae, affinchè predispongano il tempo e lo spazio per il suo itinerarium verso Dio. Da qui la genesi e l'espansione del "dantismo papale contemporaneo, quello che porta i nomi dei Papi santi del secolo XX" che rinnova ma non abbandona "la prospettiva estetica, morale e teologica, seguita da Pio II nel Quattrocento e da Alessandro VII nel Seicento, quella dell'umanesimo cristiano"
Il volume raccoglie i contributi offerti in occasione del VII Simposio della Penitenzieria Apostolica (21-22 ottobre 2021). Le riflessioni degli Autori si muovono intorno a due nuclei tematici: il sacramento della Penitenza e la Penitenzieria Apostolica, considerati all'interno dell'arco cronologico racchiuso tra la Rivoluzione francese e la fine del pontificato di Leone XIII. Nella cornice di tale periodo, marcato da profonde trasformazioni e violente contrapposizioni, si sottolinea l'importanza assunta dal sacramento della Confessione quale luogo privilegiato dell'espressione religiosa dell'Ottocento. A riguardo, i saggi ribadiscono l'affermarsi della morale liguoriana e ricostruiscono la prassi del sacramento alla luce dei trattati di teologia e dei decreti dei concili ecclesiastici. Le forme di una più generale spiritualità penitenziale, che permea pur con sfumature diverse l'intero secolo, vengono inoltre esemplificate attraverso le figure di alcuni grandi santi (il Curato d'Ars, John Henry Newman, etc.) e soffermandosi sulla ripresa dei pellegrinaggi penitenziali in Terra Santa. Ampio spazio è dedicato, in seconda battuta, alla Penitenzieria Apostolica, di cui si illustrano il profilo istituzionale, l'operato e le relazioni con altri dicasteri curiali. Viene soprattutto rilevato il contributo fondamentale espresso dal Tribunale nei momenti di maggiore crisi per la Chiesa, specialmente durante l'età napoleonica o nelle varie fasi del processo di unificazione nazionale italiano. L'attività del Dicastero è ricostruita da una prospettiva "interna", grazie soprattutto alla possibilità di esaminare le carte dei Teologi della Penitenzieria, messe per la prima volta a disposizione dall'Archivio storico del Tribunale.
Il cardinale Antonio Carafa, congiunto di Paolo IV, profondo conoscitore del greco e del latino, erudito del suo tempo, rientra nella schiera degli illustri porporati del Cinquecento. Questo lavoro si pone l'obiettivo di ripercorrere non solo la vita del Carafa, ma anche la sua instancabile e solerte attività svolta nel periodo seguente il Concilio di Trento. Le diverse pagine dell'opera lasciano parlare i protagonisti, ruotanti attorno al Carafa, affinché il lettore possa vivere da vicino avvenimento lontani di un secolo affascinante.
"Jorge Mario, io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo" quando don Enrico Pozzoli pronuncio queste parole, mai avrebbe immaginato che quel neonato un giorno sarebbe diventato Papa, prendendo il nome di Francesco. Era il Natale del 1936, la oasilica di San Carlo Borromeo e Maria Ausiliatrice a Buenos Aires era piena di fedeli e a chiedergli di battezzare il loro primogenito erano stati Mario Bergoglio e Regina Sivori, appartenenti a due famiglie che avevano lasciato l'Italia in cerca di fortuna. Don Pozzoli voleva bene a quei due giovani: fu infatti lui a sposarli nel dicembre del 1935 e a battezzare quattro dei loro cinque bambini. Il primo di questi, Jorge Mario, crescendo, scelse proprio il sacerdote come modello di riferimento. Fu don Pozzoli a convincere la mamma perché lo lasciasse entrare in seminario, a seguirne la vocazione religiosa, ad assecondare il suo desiderio di farsi gesuita. «Se nella mia famiglia oggi si vive veramente come cristiani — ha scritto papa Francesco — lo si deve a lui, a Enrico Pozzoli». Il libro ripercorre per fa prima volta la vita di questo missionario, nato a Senna Lodigiana in Lombardia nel novembre 1880, diventato salesiano nel 1903, emigrato in Argentina e deceduto a Buenos Aires nell’ottobre 1961. Numerosi particolari della figura e dell’opera di don Pozzoli che emergono daila lettura, sono stati raccontati dallo stesso papa Francesco, durante un colloquio concesso all’autore, il 17 luglio 2090.
Il nostro tempo offre tante sfide ed opportunità al vivere la fede nel Signore Gesù, morto e vivo per sempre. Lo Spirito che parla alla Chiesa e nella Chiesa — attraverso la Parola e i segni dei tempi, apre nuove strade e mostra possibilità insperate di fedelta creativa a Dio e all'uomo di oggi.
La collana Ispirazioni vuole essere un luogo di incontro ecclesiale per aiutare nel discernimento a vivere e a testimoniare l'amore che mentre ci abita fa di noi tutti una cosa sola. Cosi che i credenti possano esprimere questo stesso amore con parole e gesti sempre nuovi, ispirati e animati dallo Spirito di Colui che ha detto: «Ecco,io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).