Il volume presenta la sapienza mistica del Carmelo e dei suoi santi, offrendola come punto necessario di riferimento, di chiarezza e di testimonianza, nell'odierno panorama di studi sulla mistica.
tutta la spiritualita carmelitatana viene testimoniata nella forma piu`suggestiva da questo libro scritto da un umile e pressochi sconosciuto monaco del trecento.
la clavis scripturae e`un glossario biblico in latino, che il suo editore, il card. Jean-baptiste pitra, fa risalire a uno scritto originale greco del ii secolo, opera di melitone di sardi. Il lungo e appassionato dibattito a favore dell'autentic ita della clavis, contro gli storici che la consideravano una compilazione medievale di testi di agostino, girolamo, eucherio e gregorio magno, ha inteso difendere la possibilita di attribuire al simbolismo il valore di una vera scienza sacra", fondata su un'autorita spirituale delle origini e fedele interprete della scrittura. Il pitra era convinto che la tradizione simbolica avrebbe costituito una medicina infallibile contro i mali intellettualistici del suo tempo. A al di la della questione cbliche sta nell'intenzione ch e la anima, quella di offrire una via nell'intricato mondo in cui l'uomo vive. La clavis ci riporta a quello che e`il senso vitale del simbolismo biblico: indicare la possibilita di una trasformazione interiore che colga, nelle contraddizioni e nelle oscurita della storia, la luce nascosta del regno di dio. Testo in latino "
EUSEBIO E`APOLOGETA ILLUMINATO E CULTURALMENTE AVANZATO. PER PRIMO TRATTR CRITICAMENTE E RAZIONALMENTE LA RELIGIONE EBRAICA E IL POLITEISMO; NON LI CRITICR A PRIORI MA LI COLSE COME PREPARAZIONE" DEL VANGELO. E UN TRATTATO MATURO. " eusebio e`un antesignano, e`una figura che culturalmente si staglia, che pone l'embrione per la germinazione di nuove correnti culturali. L'ampiezza di vedute gli concesse di vedere e razionalizzare oltre il pensiero e le credenze contemporanee: capl, teorizzr e dimostrr che certe religioni, come il paganesimo e la fede ebraica, non erano da condannare ma le colse come immature e preparatrici dell'avvento della nu ova religione, illuminata da dio e sviluppata coerentemente e razionalmente dall'uomo, p ur con gli strumenti limitati che gli sono propri. Qui si rinvengono saggezza, sguardo limpido e profondissimo; eusebio inaugurr una nuova fase per la religione, per la fede e per
Un invito alla preghiera, con l'aiuto e la guida di Teresa di Gesu Bambino.
Antologia di autori cristiani, vissuti tra il I e il XV secolo, che hanno trattato il tema della luce. Il volume e un sussidio volto a recepire la luce nell'arte. Infatti, tutto cio che si manifesta e luce" (Ef 5,13) e "uno sguardo di luce allieta il cuore" (Pr 15,30). I testi di Filone, Basilio, Boezio, Dionigi Aeropagita, Giovanni Scoto, Rabano Mauro, Roberto Grossatesta, Caterina da Siena e Marsilio Ficino, forniscono le loro suggestioni sulla luce testimoniando che la 'Luce e Dio che e Amore e Bellezza'. "
il significato dato all eucaristia da parte dei padri della chiesa nei primi secoli di questo sacramento. Se ci chiediamo: che cos credevano veramente i padri dei primi secoli sull'eucaristia"?, la risposta e`abbastanza semplice. Anzitutto credevano in quella che verra chiamata la "presenza reale", e cioh che l' eucaristia e`veramente il corpo e il sangue di cristo. Questa e`la "realta", di cui il pane e il vino non sono che "figura". Inoltre i padri sono convinti che, in forza della preghiera eucaristica, nel pane e nel vino avviene una "trasformazione", per cui non sono piu`pane e vino "ordinari", ma sono ormai una cosa santa, e cioh veramente il corpo e il sangue di cristo. Nello stess o tempo i padri sono convinti che il mistero della "consacrazione" eucaristica e`opera dello spirito santo: e`lui cha fa "del pane il corpo di cristo e del vino il sangue di cristo"
NELLA PRIMA PARTE DI QUESTO LIBRO L AUTORE DELINEA, SOPRATTUTTO ATTRAVERSO L EPISTOLARIO, IL QUADRO STORICO DELLA VITA DI GREGORIO. NELLA SECONDA PARTE TENTA DI PENETRARE IL COMMENTO DEL SUO PENSIERO E DELLA SUA SPIRITUALITA.
Importante opera uscita in occasione del XVI centenario della morte di sant'Ambrogio, vescovo di Milano e Dottore della Chiesa.
L'autore presenta i concetti fondamentali della mistica cristiana e li avvalora con l'esempio di 55 mistici, da Origene a Karl Rahner.
Due donne, di età e condizione sociale e storica diverse, una di fronte all'altra e in dialogo: è questa la situazione di questo libro singolare e affascinante che vede sinotticamente giustapposte le loro scritture in un serrato corpo a corpo di verità. La prima è Teresa di Lisieux, monaca carmelitana francese, morta di tubercolosi giovanissima, a soli 24 anni, nel 1897, al termine di una vita vissuta con passione mistica, e proclamata Dottore della Chiesa, terza donna a ricevere tale riconoscimento, nel 1997. La seconda, l'autrice del Dialogo, Maria Rita Bozzetti, è una donna di oggi, "immersa nella vita". L'autrice penetra nel "laboratorio" interiore di santa Teresa di Gesù Bambino, rivelandone la luce della sua evangelica piccolezza che la rende grande nell'Amore. Con la Prefazione del Cardinale Marcello Semeraro; l'Introduzione di Vincenzo Guarracino; una Nota di Madre Benedetta Grasso e la Postfazione di Don Carmelo Mezzasalma.
DESCRIZIONE
Pensato in occasione del Santo Natale il volume propone per la prima volta in traduzione italiana due omelie, la prima Sul Natale e la seconda Sulla Madre di Dio, Simeone e Anna, del vescovo di Iconio Anfilochio, un Padre cappadoce del V secolo. Egli è forse meno conosciuto eppure la sua opera è ugualmente significativa al pari di quella dei suoi conterranei Basilio Magno, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa ed Evagrio Pontico. Anfilochio nacque intorno al 340/345 a Diocesarea, città nella quale il padre, Anfilochio il Vecchio, esercitava la professione di retore. La prefazione al testo è a firma del cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica Papale di San Pietro.
Anfilochio di Iconio, nato intorno al 340-345 a Diocesarea-Nazianzo in Cappadocia, ha studiato retorica presso la scuola del retore e sofista greco Libanio, per poi esercitare questa professione a Costantinopoli; abbandonò presto la carriera forense per ritirarsi in solitudine come monaco. Gregorio di Nazianzo, suo cugino, lo mise in contatto con Basilio di Cesarea che lo volle vescovo di Iconio. Presiedette il concilio tenutosi a Iconio nel 376 dove si fece araldo della teologia trinitaria del concilio di Nicea (325) e dell’insegnamento sullo Spirito santo promosso da Basilio contro le posizione eretiche di ariani e pneumatomachi. Intervenne nel 381 al concilio di Costantinopoli e fu an - cora lui a presiedere il sinodo di Side, con - vocato per trattare la questione dei messaliani (383 ca.). Ebbe un ruolo importante nell’elaborazione delle leggi dell’imperatore Teodosio contro gli ariani. La morte lo ha raggiunto tra il 398 e il 404. È pervenuto poco della sua produzione letteraria (alcuni frammenti, un poemetto parenetico, alcune omelie e la lettera sinodale di Iconio) ma la sua fama gli ha fatto valere l’appellativo di Famosissimo per la santità della sua vita e la sua profonda dottrina.
A CURA DI
Lucio Coco (1961) affianca all’attività di docente il lavoro di ricerca e di edizione di opere di Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. È autore di diversi saggi di spiritualità per l’uomo contemporaneo e ha approfondito diversi autori bizantini. Tra le varie pubblicazioni di cui è autore, per LEV ha curato diverse raccolte di pensieri spirituali di papa Benedetto XVI e di Papa Francesco.