"Come nella musica della lira e dei flauti e nello stesso canto vocale occorre mantenere un'armonia tra suoni distinti, la cui monotonia o dissonanza non può essere sopportata da orecchie esperte, e questa armonia è resa appunto concorde e regolare per l'accordo di suoni estremamente differenti, così con l'intreccio delle classi superiori e medie ed infime secondo un criterio di contemperamento la città armoniosamente risuona dell'accordo di differenti suoni; e quella che dai musici è chiamata armonia nel canto, quella è, nella città, la concordia, garanzia solidissima ed ottima di integrità in ogni Stato, la quale non può sussistere a nessun patto senza la giustizia". (Cicerone, De re publica, II 69).
Il libro parte dalla constatazione che oggi, in Italia ma non solo, tra politica e potere c'è confusione e che da ciò la politica esce immiserita e ridicolizzata. C'è un attaccamento al potere, che fa da surrogato all'incapacità di agire efficacemente. Così, più che farne una questione morale, vengono qui indicate le mosse strategiche che fanno uscire dall'impotenza. In sintonia con un femminismo che ha preso le distanze dal potere, viene portata una lettura simbolica dei cambiamenti in corso, affrontando il corpo a corpo tra politica e potere attraverso una interrogazione del risvolto soggettivo, sentimentale e affettivo del nostro vivere la contraddizione tra questi due piani. Solo la politica, e non il potere, ha la capacità simbolica di aprire nel tessuto dei fatti un corso nuovo di eventi.
Affrontando tematicamente la questione dei diritti fondamentali e umani di cui cerca di illuminare il senso e di offrire una complessiva giustificazione, il libro propone un contributo alla riflessione sulla democrazia e in particolare su come la sua istituzionalizzazione politico-giuridica, in termini di procedure e di diritti, debba venire intesa non come una esterna limitazione, bensì come un suo indispensabile potenziamento, volto a far si che i cittadini, sviluppando relazioni orizzontali tra loro, possano costantemente rigenerarsi in autori adeguati, competenti e cooperativi delle leggi. Ciò richiede oggi di ridisegnare i classici confini territoriali di appartenenza politica alle sfide insieme locali e globali del presente.