Papa Francesco ha portato aria nuova all'interno della Chiesa e ha scelto la strada del rinnovamento radicale di molte sue strutture. Questo appare evidente anche dalla scelta dei suoi principali collaboratori. A capo del gruppo di cardinali che devono consigliarlo nel governo della Chiesa universale, Francesco ha collocato Oscar Rodriguez Maradiaga, il primo cardinale nella storia dell'Honduras. Ma chi è questo personaggio molto attivo nel suo Paese e ben conosciuto in tutta l'America Latina? Quale impatto produrrà la sua azione sulla Chiesa, visto che dovrà fra l'altro occuparsi della riorganizzazione della Curia romana? Le interviste che Eric Valmir, corrispondente di Radio France a Roma, gli ha fatto in questi anni, inseguendolo in giro per il mondo, raccontano con efficacia e vivacità la vita e il pensiero di un uomo che parla sempre con estrema chiarezza e in modo franco e diretto. L'attenzione ai più poveri, l'ostinata ricerca del dialogo, il coraggio con cui contrasta i mali del continente latino-americano (narcotraffico, criminalità, corruzione) ma anche le disuguaglianze del mondo intero, rappresentano le coordinate del suo impegno instancabile nella sequela di Cristo. Non c'è dubbio che la sua presenza a fianco del pontefice avrà un peso non piccolo nel cammino futuro della Chiesa e del mondo cattolico.
Il volume consiste di cinque riflessioni sul significato cristiano della creazione, sulla sua intrinseca razionalità. Il testo esprime il senso del processo creativo non solo come spiegazione causale ma soprattutto come missione che Dio ha affidato all'uomo. Da ciò il significato del peccato originale come tradimento di questa missione. L'ultima riflessione si concentra sulle implicazioni che ha per l'uomo la credenza in un mondo creato da Dio e non ridotto a cieca materia.
Il mondo non è ancora in pace. Guerre, terrorismo, violenza diffusa compongono un inquietante scenario. Come i discepoli sulla barca travolta dalla tempesta dell'episodio evangelico (Mc 4,38), l'umanità è spaventata, smarrita: che cosa può fare per non cedere alla paura e alla rassegnazione, per riprendere con fiducia il cammino verso un mondo finalmente pacificato? Alcune risposte a questa drammatica domanda si trovano nei due saggi di questo volume dedicato alla settima Beatitudine: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio". Nel primo, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, rievoca, alla luce delle Sacre Scritture, l'antico sogno di pace dell'umanità. Proponendo l'esempio delle comunità cristiane operanti in tutto il mondo, indica come strumenti indispensabili per il superamento della violenza e della guerra la fede in Dio, la preghiera, l'ascolto della Parola. Nel secondo saggio, il sociologo Franco Cassano, nel contesto di un'analisi rigorosa del valore al tempo stesso trascendente e immanente delle Beatitudini, individua come tratto peculiare della settima Beatitudine il suo non essere soltanto la promessa di un risarcimento futuro delle sofferenze patite in questo mondo, ma anche l'indicazione operativa di un obiettivo concreto - la costruzione della pace - da realizzare insieme agli altri uomini sulla terra, subito, senza attendere la fine dei tempi.
Molti oggi imputano alla religione certi tragici passaggi della storia, e in ogni caso le negano qualunque ruolo positivo nelle vicende dell’umanità. Per esempio, affermano che il cristianesimo ha ostacolato il progresso scientifico e offerto giustificazioni alla schiavitù. In realtà, al contrario, la scienza moderna è un prodotto della concezione cristiana del Dio unico, che attribuisce alla ragione un valore essenziale. La Chiesa cattolica ha poi avuto una parte rilevante nella diffusione dell’idea che la schiavitù fosse un abominio agli occhi di Dio e nella soppressione di questa pratica disumana in Occidente.
In questo libro provocatorio, lucido e ben argomentato Rodney Stark si prefigge lo scopo di denunciare e smascherare gli errori e i pregiudizi degli storici, e di dimostrare come le idee su Dio abbiano plasmato la storia e la cultura moderna dell’Occidente, costituendo l’indispensabile premessa di molte delle sue più importanti conquiste.
Anche fenomeni complessi e contraddittori, come la caccia alle streghe e le eresie, sono in queste pagine oggetto di un’analisi nuova, ricca di stimolanti e inattese considerazioni, in grado di cambiare radicalmente il nostro modo di giudicarli.
Come ha scritto Jeffrey Burton Russell, «ciò che comunemente sappiamo su scienza, religione, stregoneria, schiavitù e sette religiose, purtroppo, è falso». Questo libro di Rodney Stark «chiarirà le cose a chiunque abbia una mente abbastanza aperta per trarre degli insegnamenti dalla sua lettura».
Rodney Stark è sociologo della religione e docente di Scienze sociali presso la Baylor University, in Texas. Tra le sue numerose pubblicazioni, ricordiamo: La vittoria della Ragione, Ascesa e affermazione del cristianesimo, La scoperta di Dio, Un unico vero Dio, Gli eserciti di Dio e Le città di Dio tutte edite dalla nostra casa editrice.
"Se vuoi conoscere la Chiesa, non ignorare la Tradizione. Se ignori la Tradizione, non parlar mai della Chiesa." Alla domanda quale Tradizione?, questo libro risponde: non la Tradizione che raccatta strada facendo, specie dall'Illuminismo ad oggi, ogni novità, anche la più eversiva della sua identità, per potersi dire à la page e Tradizione vivente, ma la Tradizione che vive in quanto veicolata da Cristo e dagli Apostoli alla Chiesa perché essa l'accolga, custodisca, interpreti e trasmetta nei secoli fedelmente e integralmente, quale viene attinta alla sua duplice fonte orale e scritta, testimoniata dai Padri della Chiesa, insegnata dai grandi Concili, in special modo dal Tridentino e dal VaticanoI, e determinata dalla scienza teologica in armonia con gli sviluppi della Parola viva, eodem sensu eademque sententia.
IL LIBRO
Lo spettro che oggi si aggira per l’Europa non è quello del «ritorno delle religioni», o del «buon Dio» di una volta, come certi laici, ossessionati dai loro principi, sembrano credere. È piuttosto quello del nichilismo, la feroce religione di coloro che non credono in nulla e che vorrebbero persino impedire agli altri di credere – o che credono in un certo numero di idoli, quali il potere, il denaro, il dominio sugli altri.
Le grandi religioni che hanno fatto la nostra storia – il cristianesimo in primo luogo – e che rappresentano una parte non indifferente della nostra identità, stanno perdendo terreno e si trovano senza eredi, al punto che sembriamo persino dimenticare da dove veniamo e colui che si dichiara credente e praticante appare come uno strano animale.
Ma Bernard Sichère, un filosofo che orgogliosamente afferma «sono nato cattolico e morirò cattolico», non pensa affatto di essere una bestia rara; anzi, ai suoi occhi, la bestia rara è la nostra epoca, con i suoi mortiferi luoghi comuni.
In queste pagine, sempre intense, spesso appassionate, Sichère cerca di spiegare chi è lui come uomo, in cosa crede, quali sono i punti fermi del suo «universo». Si pone le domande di sempre (perché esiste il male? cos’è il peccato? e il perdono? perché la preghiera? cosa ci aspetta dopo la morte?) e quelle che oggi sembrano particolarmente urgenti (riguardo al sesso, all’aborto, all’omosessualità ecc.).
Per Sichère, filosofare significa infatti dar conto della sua idea di Dio e della sua relazione con Lui.
L'AUTORE
BERNARD SICHÈRE, maître de conférences all’Università di Parigi VII, filosofo e romanziere, ha collaborato alle riviste «Tel Quel», «L’Infini» e «Temps Modernes». Ha pubblicato, tra l’altro, Le Dieu des écrivains (Gallimard, 1990), Splendeur de Fawzi (Pauvert, 2002), Seul un Dieu peut encore nous sauver (Desclée de Brouwer, 2002), Le Jour est proche (Desclée de Bouwer, 2003).
RECENSIONI
Da «Vita pastorale», aprile 2008
«Questo breve libro è denso di stimoli nuovi per quanti si chiedono come mai oggi i temi etici e religiosi vengono proposti con insistenza.»
Come il nuotatore deve sempre nuotare, e il jazzista sempre soffiare nel suo sax, così chi ama deve sempre amare e chi crede in Cristo sempre imparare a credere. "Dio mi canta oggi, canta tutto oggi. Nulla esiste al di fuori del suo canto, e nulla potrebbe permanere senza essere sostenuto dal suo fiato. Egli ha un grande rispetto per ciò che canta, e gode della libertà delle cose e delle persone che vengono all'essere. Non è assolutamente confinato al limitare dello spazio siderale. Egli è qui, intimior intimo meo, nel mio cuore più intimo, in ogni fibra, in ogni quark. E sorride, mentre canta ogni cosa." (Jonah Lynch)
IL LIBRO
L’allarme è suonato da tempo: la Chiesa perde sacerdoti, le nuove vocazioni non bastano a riempire i vuoti. Sono già numerose le comunità di fedeli che non possono celebrare la messa, mentre il fantasma della secolarizzazione divora il senso del sacro e costringe la fede a rifugiarsi nel privato.
Centro della crisi è l’Europa, il continente dell’apostasia denunciata prima da Giovanni Paolo II e oggi dal suo successore, Benedetto XVI. È dunque a partire da essa che si sviluppa l’analisi di Francesco Peloso, che poi si allarga a comprendere l’America Latina quindi l’Africa e l’Asia, terre di nuova evangelizzazione. Sono tanti i temi e i problemi che l’autore incontra lungo il suo cammino, alcuni ovvi, altri «scandalosi». E sono tanti i personaggi attorno a cui ruota il racconto: alcuni sono i moderni martiri della fede, altri sono ostinati peccatori, molti sono semplici cristiani che cercano, fra speranze e contraddizioni, un modo forte di essere cattolici nella società contemporanea.
Uno sguardo speciale è riservato all’Italia, il paese che da duemila anni è il centro irradiatore del cattolicesimo e dove massimo è l’impegno della Chiesa per far fronte alla crisi delle vocazioni; e poi anche alla Spagna di Zapatero, modello di quell’Europa secolarizzata che ha le sue radici nella Rivoluzione francese.
A parlare – e questo è un pregio non secondario del libro – sono soprattutto i protagonisti vivi della cattolicità: preti, missionari, vescovi di diocesi lontane, cardinali, leader dei movimenti, uomini della Curia e, naturalmente, gli ultimi due pontefici.
L'AUTORE
FRANCESCO PELOSO è nato a Roma nel 1966. È giornalista vaticanista, scrive per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il quotidiano «La Sicilia». Ha inoltre collaborato con «L’Unità», con «Europa » e con le agenzie di stampa Aga e Asca. È autore di Globalizzare la solidarietà. Il magistero di Giovanni Paolo II nell’era dell’interdipendenza, in Andate in tutto il mondo (Edizioni Dehoniane, 2003) e di Un Santo per oggi (Editrice Rogate, 2004). Ha curato l’antologia di poesia contemporanea Ci sono fiori che fioriscono al buio (Frassinelli, 1997).
RECENSIONI
Mimmo de Cillis, «Il Manifesto», 20 aprile 2007
«È un’analisi seria, minuziosa, a tratti impietosa, quella proposta dal vaticanista Francesco Peloso […]. Credibile e circostanziata, soprattutto perché parte dal grido d’allarme lanciato dagli stesi vescovi cattolici di tutto il mondo convocato da Benedetto XVI nell’ottobre 2005»
Da «La Gazzetta del Mezzogiorno», 29 aprile 2007
«»A quella che rappresenta forse una delle sfide maggiori per la tenuta della Chiesa cattolica è dedicato un libro, ricco di dati, analisi e testimonianze, uscito in questi giorni: Se Dio resta solo, vaticanista Francesco Peloso.»
Da www.ICN-News.it, 18 aprile 2007
«Sono tanti i temi e i problemi che l’autore incontra lungo il suo cammino, alcuni ovvi, altri "scandalosi". E sono tanti i personaggi attorno a cui ruota il racconto. […] Uno sguardo speciale è rivolto all’Italia, il paese che da duemila anni è il centro irradiatore del cattolicesimo e dove massimo è l’impegno della Chiesa per far fronte alla crisi delle vocazioni. […] A parlare – e questo è un pregio non secondario del libro – sono soprattutto i protagonisti vivi della cattolicità: preti, missionari, vescovi di diocesi lontane, cardinali, leader dei movimenti, uomini della Curia e naturalmente gli ultimi due Pontefici.»