Nel raccontare con sincerità e commozione i primi quarant'anni di due vite inestricabilmente intrecciate agli eventi che hanno segnato il Novecento, Angela Terzani Staude ci affida in questo libro la sua trascinante storia d'amore con il marito Tiziano: una coppia che matura e si consolida affrontando sia le difficoltà personali e sentimentali, sia i problemi di una generazione e di una società alla strenua ricerca di identità e di valori. Tutto inizia a Firenze in un caldo pomeriggio di fine estate del 1957, quando Angela diciottenne incontra a casa di un'amica un giovane della sua stessa età che senza alcuna esitazione comincia a raccontarle di un suo viaggio in autostop e della volta in cui ha lavorato in un albergo di Losanna per pagarsi un soggiorno a Parigi, mostrandole così tutta la sua voglia di scoprire il mondo. Coraggiosi e ribelli, e animati dalla passione per la politica, dopo pochissimo tempo Angela e Tiziano iniziano la loro vita insieme, prima in Italia, poi in un continuo viaggiare per lavoro, dall'Europa agli Stati Uniti fino all'agognata Asia. Ed è nel corso di questi anni che in Tiziano Terzani si chiariscono le mete e i valori che orienteranno per sempre il suo modo di essere giornalista e il suo impegno etico e politico. In tempi in cui basta poco per definire «straordinaria» una vita, ben più che straordinaria ci appare quella vissuta da Angela e Tiziano: una vita libera e pienissima, trascorsa a viaggiare per il mondo sull'onda delle domande e delle passioni del loro tempo e inseguendo i grandi avvenimenti della Storia.
Facciamo il punto. Costanza, dopo la laurea in medicina, è stata costretta a lasciare la sua amata e luminosa Sicilia per trasferirsi nel freddo e malinconico Nord. A tenere in caldo i cuori, però, ci pensa Marco, incantevole padre della sua incantevole Flora che Costy, non senza qualche incertezza, ha deciso di portare nella vita della figlia. Dopo varie tribolazioni, Marco ha praticamente lasciato la storica (e decisamente perfetta) fidanzata all'altare. Costanza (seppur decisamente imperfetta) credeva che l'avesse fatto per lei, ma non ne è più così sicura considerato che Marco prende tempo e si comporta in modo piuttosto ambiguo. Come sempre, però, nella vita di Costanza non c'è spazio per la riflessione: lei è una madre lavoratrice e precaria che al momento si sta autoconvincendo di aver compiuto la scelta giusta decidendo di lasciare l'Istituto di Paleopatologia di Verona per un impiego da anatomopatologa a Venezia. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, gli ex colleghi la richiamano per un incarico dal lauto compenso: l'ultima discendente di un'antica famiglia veneziana, gli Almazàn, desidera scoperchiare le tombe dei suoi antenati per scoprire cosa c'è di vero nelle dicerie calunniose che da secoli ammantano di mistero il casato. Costanza non vorrebbe accettare, ma questa storia a tinte fosche solletica la sua curiosità... e poi scopre che nell'operazione è coinvolto anche Marco. Che il cantiere possa rappresentare un'occasione d'oro per trovare un equilibrio vita-lavoro? O, per meglio dire: che il cantiere possa rappresentare un'occasione d'oro per cercare di capire cosa c'è davvero tra lei e Marco? Con coraggio, determinazione e tanta, tanta costanza, questa eroina dai capelli rossi affronterà nuove sfide, svelerà antiche trame mentre proverà a comprendere il suo cuore.
Londra, settembre 1914
"Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell'indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite. Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l'immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine. L'invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d'ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un'impresa folle e necessaria. E' per me un'autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere. A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento."
Il bambino ritrovato nella notte sta nascondendo qualcosa. Fosco sostiene che è stato rapito ma è riuscito a scappare, correndo per le campagne toscane. Nessuno gli crede, o forse nessuno ha provato ad ascoltarlo davvero. Io sì. E so che dentro il suo racconto si cela qualcosa di terribile. Qualcosa di più grande di lui e, forse, anche di me. Ma cosa può essere? Soltanto quando un altro bambino scompare, inizio a intravedere uno spiraglio per portare avanti la mia indagine. Fosco e Andrea vivono lontani, non si conoscono, non hanno nulla in comune. Tranne l'aspetto: sono identici, potrebbero essere gemelli. Andrea, però, non ricompare: sta a me trovarlo, stanare chi ha ucciso suo padre e l'ha portato via da sua madre. Sta a me salvargli la vita. Ma da sola non ce la posso fare, ho bisogno di aiuto. L'unico a credere in me è Fabio Costa, un poliziotto reietto e dal passato oscuro, spedito al confino in un piccolo commissariato di provincia. Mentre il numero delle vittime aumenta, e gli enigmi si fanno sempre più indecifrabili, capisco che l'artefice di questi delitti risponde a un disegno superiore. La sua è un'ossessione morbosa, feroce, inarrestabile: trasformare le proprie follie visionarie in violente realtà. In deliranti opere d'arte. Mi chiamo Valentina Medici, sono il più giovane commissario del Servizio Centrale Operativo, e questa è la mia prima, vera indagine. E rischia di essere anche l'ultima della mia vita. Perché nessuno può precipitare in un pozzo così nero, così profondo, e sperare di riemergerne indenne.
"Oggi sono Aba, una moglie e una madre. Oggi sono anche Ice, un'agente dell'intelligence. Allora avevo vent'anni. Non è una giustificazione, solo un fatto. In quell'estate del 1999 ero ancora soltanto Aba Abate, la figlia del generale Adelmo Abate, l'uomo a capo dei servizi segreti italiani. Una studentessa universitaria, convinta di sapere tutto e di poter contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Per questa illusione ho scelto di prendere parte attiva a un gioco troppo più grande di me. Un gioco delle parti, un terribile gioco da spie, cominciato con una semplice e falsa partita a scacchi con l'uomo che mi avrebbe cambiato la vita. In quel momento, sotto l'ombra dei portici di Tripoli, davanti alla scacchiera, io non mi chiamavo Aba Abate. E lui forse non si chiamava davvero Johnny, non ho mai saputo il suo vero nome. Ero una falena. Johnny era la fiamma che mi attirava, irresistibilmente, in un labirinto di complotti e pericoli, ossessioni morbose e fanatismi letali. Ho pagato il prezzo. E continuo a pagarlo. Sono capace di ingannare chiunque, anche me stessa. Ma oggi lo so: le bugie essenziali per sopravvivere sono quelle che raccontiamo a noi stessi."
A dieci anni dal primo romanzo della serie "L'allieva" torna Alice Allevi. Torna Alice Allevi in tutta la sua splendida e perfetta imperfezione. Torna Claudio Conforti, per tutti e tutte ormai solo «CC»: mente brillante, parlantina spesso caustica, cuore solo all'apparenza ruvido. Torna il cast di comprimari che per dieci anni esatti ha entusiasmato lettrici e lettori, facendo innamorare, sorridere, disperare e a volte perfino arrabbiare. Alice è tornata dopo un intenso periodo vissuto a Washington insieme a Claudio Conforti, e c'è una ragione precisa dietro la decisione della coppia più scintillante della medicina legale. Per Claudio, infatti, questa è l'occasione della vita: la Wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell'istituto sembra aperta e subito chiusa: CC appare come la persona ideale per assurgere al ruolo di nuovo «Supremo» dell'istituto. Ma, mentre lo scatto di carriera di Claudio, contro ogni previsione, si rivela tutt'altro che facile, Alice - ora medico legale praticante a tutti gli effetti - si trova coinvolta non in uno ma in ben due casi che presto si dimostrano in grado di mettere alla prova il suo ben noto fiuto investigativo. Da un lato, l'incidente stradale di cui è vittima una giovane studentessa di un prestigioso collegio potrebbe nascondere qualcosa di più terribile della semplice fatalità, anche perché il colpevole è fuggito e sembra impossibile stanarlo. E dall'altro c'è di mezzo un bambino smarrito che non parla e di cui non si sa bene nemmeno l'età. Spinta dalla sua naturale empatia, e da una buona dose di voglia di ficcanasare, Alice si troverà coinvolta dalle due vicende, molto più intimamente di quanto lei (e CC stesso) si potevano mai immaginare.
Estate 1980. Un aereo decolla con un leggero ritardo dall'aeroporto di Bologna. A bordo ottantuno persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Quel volo non completerà mai la sua tratta, finendo per inabissarsi nel Mediterraneo e dando vita a uno dei più intricati misteri della già tortuosa storia della Repubblica Italiana. Trentacinque giorni più tardi, nella stazione ferroviaria della stessa città, una mano assassina colloca un ordigno che uccide ottantacinque innocenti e ferisce gravemente oltre duecento persone. Le autorità indagano sui due eventi ma, anche a distanza di decenni, sembra impossibile approdare alla verità. Estate 2022. Più di quarant'anni dopo quei tragici giorni, Sara Terracini e Oswald Breil si imbattono in Michela Di Romeo, vedova di un servitore dello Stato deceduto nel 1995 mentre investigava su un traffico di rifiuti tossici scomparsi dopo essere stati caricati su carrette del mare. L'uomo aveva scoperto l'esistenza di una vera e propria flotta di navi che tra il 1985 e il 1992 fu deliberatamente affondata nel cuore del Mediterraneo con il suo carico di morte, generando interessi illeciti da capogiro. Quando si tratta di fare giustizia e risolvere un mistero, si sa, i Breil non possono tirarsi indietro. Sara e Oswald decidono così di aiutare la donna a fare luce sulla morte del marito... Ma quello che scopriranno supererà ogni loro previsione e riscriverà il passato. Tra inquietanti sparizioni e pericolosi legami che coinvolgono la malavita organizzata, apparati deviati dello Stato, terrorismo internazionale e finanzieri dai pochi scrupoli, Marco Buticchi offre una versione alternativa e incredibilmente verosimile di quarant'anni di storia italiana in un'avventura ad alto rischio per l'intero equipaggio del Williamsburg.
È stato uno degli editori più eclettici che l'Italia abbia mai avuto, dotato di un fiuto a trecentosessanta gradi per i bestseller e di un amore incondizionato per i libri, che per lui non erano semplici oggetti da proporre e vendere al pubblico, ma veri propri scrigni di tesori, capaci di migliorare la sua esistenza e quella degli altri. Nel corso della sua vita Luigi Spagnol ha seguito una sola regola: cercare le cose migliori dove nessun altro le avrebbe cercate. Fu per questo che nel 1997, prima ancora di finire di leggerne la bozza, decise di pubblicare "Harry Potter e la pietra filosofale". L'anno prima aveva intuito le potenzialità di una favola, "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", che avrebbe poi venduto due milioni di copie. Ma oltre che nel fantasy e nella favola il suo talento lo portò a scovare straordinari successi anche in settori molto diversi: dall'umorismo, con "Parola" di Giobbe di Covatta, alla varia, con "Cotto e mangiato" di Benedetta Parodi. Grandi intuizioni, grandi riflessioni e un rispetto ancor più grande per il pubblico di lettori sono stati gli ingredienti di una carriera che possiamo oggi comprendere dagli scritti raccolti in queste pagine. Attraverso l'intensità delle parole di Luigi Spagnol si può cogliere la forza di una vocazione e, soprattutto, si può guardare il mondo attraverso gli occhi di un uomo che, come è stato detto: «Non voleva mai essere protagonista. E fu per questo un editore straordinario».
«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso. Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero. Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità. Perché oggi ascolterò un assassino, e l'assassino parlerà di me.» Dopo "Fiori sopra l'inferno" e "Ninfa Dormiente", torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L'indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un'epoca.
Di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po' folle; che fu il suo amore cieco per Mussolini (da cui la separava una differenza d'età di quasi trent'anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa. Ma si tratta di una Storia scritta dagli uomini. La nuova indagine di Mirella Serri offre un'immagine differente, restituendo a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta. Non una sciocca, non soltanto una delle «mantenute di Stato» - le amanti del Duce che percepivano uno stipendio dal regime - ma un'abile e astuta calcolatrice. Pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per gestire attività ad altissimo livello (antisemita convinta diede il suo apporto al traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; cercò di avviare accordi per l'estrazione di petrolio in Romania). Avveduta e intrigante, a Salò sposò la causa del Reich e tentò di porsi come diretta interlocutrice di Hitler. Claretta Petacci, una delle protagoniste del Novecento, emblema femminile del volto buio e tragico del secolo passato, rivive in queste pagine con la sua avidità, i suoi errori, la sua sensualità e le sue astuzie, finalmente libera dagli stereotipi con cui è stata finora raccontata.
Tutti la chiamano Willy, ma lei si chiama Antonia come ha voluto la donna che l'ha messa al mondo e subito abbandonata in un istituto di Rotterdam, in Olanda. Siamo agli inizi del Novecento e la famiglia che l'ha adottata si trasferisce negli Stati Uniti in cerca di fortuna. A New York, Antonia viene indirizzata giovanissima alla carriera sicura di dattilografa da una madre adottiva assai poco amorevole. Ma le sue mani, che battono rapide sulla tastiera, nascondono ben altre doti. Perché nella Terra delle grandi opportunità, anche Antonia ha un sogno da realizzare: diventare una direttrice d'orchestra. E quando lascia l'ufficio, corre al suo secondo lavoro di maschera in una sala da concerti, per pagarsi le lezioni di pianoforte. Nel 1926, dopo un durissimo esame di selezione, Antonia viene ammessa (unica donna) al più maschile dei corsi di una maschilissima istituzione: la classe di direzione d'orchestra al Conservatorio della città. E sarà solo l'inizio di un percorso solcato da innumerevoli ostacoli e pregiudizi. L'incontro fortuito con il rampollo di una famiglia di aristocratici non le sarà d'aiuto, ma le dischiuderà le vette e gli abissi dell'amore. Quando però perde il lavoro e la madre la caccia di casa, si trova davanti a una scelta molto difficile. Partire per l'Europa e dedicarsi completamente alla carriera musicale, o restare negli Stati Uniti insieme all'uomo che ama? In un viaggio fra Vecchio e Nuovo Mondo, nel pieno fermento di un'epoca dove tutto sembrava possibile, seguiamo la vita avventurosa di Antonia fra mille peripezie. E ci emozioniamo davanti al coraggio e alla dedizione, alle lotte e alla caparbietà di una donna che rappresenta un vivido (e attualissimo) esempio anche a un secolo di distanza.
Oltre duemila anni fa, un imperatore d'Oriente affidò a un piccolo gruppo di persone conoscenze antiche e potentissime che, se riunite nelle mani di una sola persona, avrebbero rischiato di stravolgere le sorti dell'umanità. I custodi di quelle conoscenze entrarono nella leggenda come i Nove Ignoti. Forse però non si tratta solo di una leggenda. Perché oggi i discendenti di quei Nove si sono riuniti e lavorano a una tecnologia d'avanguardia allo scopo di migliorare il mondo ma che, secondo qualcuno, rischia invece di distruggerlo. Ed è così che il sangue comincia a scorrere, letteralmente. Juan Cabrillo e l'equipaggio dell' Oregon , coinvolti nella faida, si troveranno ben presto intrappolati tra due forze opposte, pronte a usare qualsiasi mezzo per raggiungere i propri obiettivi. Minacciati su tutti i lati, scopriranno che il nemico dispone di supercomputer capaci di mettere in scacco la tecnologia di tutto il pianeta e di neutralizzare persino le modernissime armi a bordo dell'Oregon. Per salvare la Terra da una nuova era di terrore e fermare i tiranni, Cabrillo e i suoi dovranno fare affidamento sulle loro straordinarie abilità. Ma basteranno? La sfida è cominciata.