"Carissimi genitori che avete la fortuna di avere un bambino di pochi mesi o di uno o due anni, carissimi nonni che avete un nipotino o una nipotina agli albori della vita, vi scrivo per dirvi che avete a che fare con un grandissimo tesoro: un nuovo essere umano, pieno di misteriose potenzialità, che diverrà adulto tra vent'anni, una persona, si sa, totalmente diversa da quella che ora avete sotto gli occhi, ma tanto più aperta quanto più preserverete la sua originalità, permettendo a lui o a lei di costruire la propria libertà interiore. Se siamo così bravi a capire le richieste di un piccolo animale domestico che non parla, certo saremo capaci di interpretare quelle, altrettanto silenziose, di un neonato. L'importante è non anticiparle mai, trattandolo da grande quando è ancora così vicino alla nascita, buttandolo troppo presto in mezzo al chiasso, alle luci, alla concitazione della nostra vita quotidiana. No! Andiamo adagio per favore, trattiamolo con il riguardo che si ha con una pianta delicata o un vetro prezioso. Seguiamolo piuttosto che imporgli le nostre abitudini, adottiamo con lui la lentezza del bradipo o della chiocciola, anziché il balzo vittorioso del ghepardo che appartiene piuttosto alla pubertà e all'adolescenza..."
A cinquant'anni dal Vaticano II si moltiplicano in tutto il mondo i gruppi che chiedono un rilancio dello spirito conciliare e l'avvio di una nuova stagione di riforme. Le proposte vanno dall'abolizione dell'obbligo del celibato all'ordinazione sacerdotale delle donne, dalla partecipazione delle comunità cristiane alla scelta di vescovi e parroci a una più effettiva collegialità episcopale attorno al papa, dall'accesso dei divorziati risposati ai sacramenti al superamento di ogni discriminazione verso le minoranze sessuali. A queste sollecitazioni Roma ha sino ad ora risposto solo sanzionando i loro promotori oppure con provvedimenti in direzione opposta, preferendo la strada dell'irrigidimento disciplinare e del rilancio della "identità cattolica" tradizionale. Di queste tensioni il libro da conto. Partendo dalla ricostruzione delle recenti vicende esemplari, come il pensionamento anticipato imposto al vescovo australiano di Toowoomba, mons. Bill Morris, e il contenzioso ancora aperto tra i dicasteri romani e la Conferenza delle superiori delle suore statunitensi, queste pagine, riscattandoli dal silenzio, offrono un compendio finalmente completo dei principali movimenti riformatori che negli ultimi anni sono sorti soprattutto in Europa, in particolare a partire dal clamoroso caso dei "preti disobbedienti" austriaci. Movimenti che in questa fase nuova possono tornare a sperare in un dialogo e confronto.
Essere genitori è senza dubbio la cosa più difficile che esista. Ma anche la più interessante, stimolante e misteriosa avventura che si possa sperare di vivere; la cosa buffa è che non c'è esperienza più utile per crescere ed evolversi che aiutare gli altri a farlo. Avere un figlio ed essere genitore presuppone (e permette, allo stesso tempo!) di mettersi continuamente in discussione, riflettere sulle proprie scelte, sui propri valori, su ciò in cui si crede. Essere genitore (ed educatore) significa avere sempre nuove domande e saperle accogliere spirito propositivo, come sfide, occasioni per mettersi e rimettersi costantemente in discussione e in gioco, affrontare l'imprevisto e l'inatteso sapendo di non poterlo controllare a priori. A questo punto entra in gioco l'arte. Il lavoro artistico s'intreccia in modo esemplare con l'attività educativa e offre occasioni di riflessione e messa in discussione delle proprie convinzioni e dei propri punti di vista: lo strumento più appropriato, anche, per affrontare una gravidanza e l'arrivo di un nuovo bambino. Questo libro è per i genitori in attesa, che siano alla loro prima esperienza da genitori o che abbiano già altri figli. Per prepararsi al nuovo arrivo, ma anche e soprattutto per dedicare del tempo a se stessi, come persone e come coppia.
"Perché un'idea possa camminare deve entrare nella struttura. Però a un certo momento deve anche trascendere la struttura e uscirne, altrimenti si assolutizza la struttura. Questa è portata per natura stessa ad autoconservarsi; le lotte più feroci le fanno tante persone di potere non per raggiungere il potere ma per conservarlo. La conservazione del potere provoca più sangue di quanto non comporti la conquista del potere. Bisogna costantemente avere questa capacità critica per sapersi estraniare dalla struttura, per saperne uscire."
Questo libro è rivolto a genitori, insegnanti, assistenti di asili nido o di scuole materne, animatori di centri sociali o di centri vacanze estivi, professionisti che si occupano dell'apprendimento infantile. Il rilassamento è stato sempre considerato un supporto per aiutare il bambino ad affrontare direttamente le difficoltà e risolverle con risposte appropriate. I numerosi esercizi di rilassamento proposti in queste pagine, uniche nel loro genere, sono come ricette culinarie: partendo da una base, tocca a voi aggiungere delle spezie, cambiare gli ingredienti o arricchirle con la vostra esperienza. Vedrete come il bambino impara a riconoscere la sua collera, a liberarla o gestirla, e progressivamente a riallacciarsi alle sue forze vitali per affrontare le difficoltà e crescere.
Le passioni e i desideri sono le guide fondamentali della vita. Il corso della vita di ciascuno di noi è segnato, infatti, da ideali, ambizioni, sogni romantici, illusioni di sicurezza, di libertà e potere, di invulnerabilità. Sogni e aspirazioni disegnano la storia universale, incrociando o separando i destini di ogni persona. Eppure, esiste un agente comune che riguarda tutti e corrisponde al bisogno di amore, di risposte affettive e legami significativi soddisfacenti. Ma, allora, se è condiviso il desiderio di amare ed essere amati, perché i rapporti sono così complicati, a volte impossibili? Cosa accade tra le persone quando la relazione s'inceppa? La complessa realtà sociale non facilita la vita di coppia e le interazioni quotidiane: nei rapporti tra le persone spesso si aprono interrogativi e conflitti che rischiano di provocare squarci esistenziali e portano ad allontanarsi reciprocamente. Questo libro individua gli elementi utili per evitare sprechi di affettività e per affrontare i problemi che riguardano i legami che a tutti appaiono come irrinunciabili. Inoltre, queste pagine suggeriscono un percorso di riflessione e ricerca sulle condizioni che possono favorire la qualità dei rapporti quotidiani per tutelare le nostre istanze affettive. Nell'infinito gioco di nessi, le azioni che portano a stringere o sciogliere legami, che rendono sostenibili i nostri e altrui desideri, non ci sollevano, in nessun modo, dalle responsabilità che abbiamo per costruire e conservare o viceversa.
"Fare a lungo il giudice minorile è stata una occasione preziosa per occuparmi di bambini 'reali' protagonisti il più delle volte non solo di brutte vicende ma di retaggi culturali. Ricostruire gli anni di lavoro attraverso le loro storie e le leggi è forse il solo modo per continuare l'infanzia e i bambini, per essere ancora al servizio dei cittadini più piccoli."
Questo è il mio significato di testimonianza: ancora una volta rispondere al bisogno di ognuno di noi di ricordare e farsi ricordare. E troppo spesso la storia delle persone che vivono la sofferenza emozionale è stata dimenticata e persa così come troppe volte oggi si perde di vista l'importanza fondamentale di chi ogni giorno si accinge ad un lavoro duro, sottovalutato, sottopagato come quello dell'educatore, dell'infermiere, dell'operatore sociale. Questo è il mio modo: dovere e onore nel fare questo mi accompagnano e mi aiutano nel difficile compito di descrivere dieci anni di "Rocca".
"La criminalità organizzata pugliese nata negli anni '80 come 'filiazione della camorra', ha ereditato alcuni caratteri 'arcaici' delle mafie in un'ottica d'innovazione e autonomia, favorita anche dall'affermarsi all'epoca delle politiche neoliberiste, dall'espansione dei mercati (e del corrispettivo allargarsi delle zone grigie tra il legale e l'illegale) e, più in generale, da quell'ideologia del profitto che avrebbe mutato non solo i volti delle città ma i costumi dei cittadini. Nisio Palmieri racconta l'insediarsi e l'espandersi di questa piaga criminale in una terra da sempre crocevia di civiltà e di scambi, fertile di ricchezza umana e sociale, capace di lasciare segni profondi nei più diversi ambiti, dall'associazionismo alla cultura, dall'imprenditoria all'accoglienza. Ciò che mi preme sottolineare è come l'analisi della trentennale attività criminale proceda di pari passo con la denuncia delle sottovalutazioni, dei ritardi e non di rado delle collusioni in ambito politico, economico, amministrativo (il che non impedisce all'autore di riconoscere i meriti e l'impegno, ad esempio quelli di tanti magistrati ed esponenti delle forze di polizia). Conforta che uno studioso attento delle realtà criminali come Nisio Palmieri abbia a cuore questo aspetto da concludere la sua ricerca citando le parole di un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, quando disse che a sconfiggere la mafia sarebbe stato un 'esercito di insegnanti'". (Dalla Prefazione di don Luigi Ciotti).
Se scegliessi ora la mia tranquillità, una vecchiaia onorata e riverita, starei tradendo la mia vocazione.
I temi che enumero sono vitali per la Chiesa: la nomina dei vescovi con la partecipazione dei fedeli, la garanzia per i presbiteri la cui vocazione non è il celibato, la possibilità per la donna di occupare nella Chiesa il posto che attende da quasi duemila anni, la successione apostolica del vescovo non come celebrante di pontificali in abiti rossi.
Penso che tutti i cattolici abbiano il dovere di fare qualcosa per correggerle.
Ho compiuto il mio dovere.
Dom Clemente scriveva con moderazione, equilibrio e tranquillità, da buon benedettino qual era, il che dà più valore alle sue riflessioni. Quello che afferma è stato già detto e pubblicato varie volte, ma il fatto che queste cose siano state dette da un vescovo, conferisce loro un maggior peso.
Nella Chiesa romana è grande il peso della burocrazia e come in ogni burocrazia le idee nuove penetrano difficilmente. La burocrazia accetta solo le informazioni che la confermano nella sua passività. La regola è: mai esprimere opinioni che potrebbero pregiudicare la carriera.
Tuttavia, davanti alla ripetizione incessante delle medesime riflessioni, può avvenire che un giorno si aprano alcune porte.
Davanti all’eccessiva concentrazione dei poteri in Roma, è bene che alcuni vescovi abbiano il coraggio di dire quello che pensano; hanno poca probabilità di essere ascoltati, ma perlomeno la loro parola rimane come testimonianza per le future generazioni.
Per questo è probabile che le aspirazioni ricordate da dom Clemente debbano attendere mille anni o anche più. Ma ripetendo sempre la stessa cosa – durante mille anni – un giorno si otterrà la risposta. Pazienza e perseveranza.
(Dalla Prefazione di José Comblin)
Cosa significa un archivio (sì, un archivio!!!) per un adolescente o per un preadolescente? Cosa si può fare per rendere gli studenti capaci (e curiosi) di lavorare direttamente sulle fonti? Il concetto centrale dell'intervento educativo proposto in queste pagine sta nella convinzione che si possano trasformare le carte impolverate di un archivio in uno scrigno inesauribile di scoperte. In un'avventura. Avventura come soggettività che si rivela nella dinamica "narrativa", che dà senso alle storie e ai racconti delle persone non solo degli avvenimenti. E l'avventura è anche coinvolgimento, esperienza, partecipazione, insomma, educazione attiva, in cui il gioco svolge un ruolo centrale. Si parte da un'esperienza concreta, il progetto "Crescere che avventura", promosso dall'Istituto degli Innocenti di Firenze, ma per suggerirne la replicabilità: avanti, allora, a chiunque voglia provare a lavorare, nella scuola o in un contesto educativo, a partire dalle fonti, siano esse un archivio (e ci sono tanti archivi da scoprire, da aprire, nel nostro paese) o un insieme di racconti orali, un patrimonio bibliotecario coerente o un insieme di documenti. Dalla "metodologia" al "laboratorio" (attività e percorsi) troverete, come in un kit completo, tutte le indicazioni utili a costruire un vostro percorso. L'obiettivo resta lo stesso: far parlare le carte, anzi farle cantare. Perché ascoltando la voce della storia, si coglie il filo del presente. E di ciascuno di noi.
Welfare. Promozione sociale. Sviluppo del territorio. Ma anche sport, occupazione, cittadinanza. Ma anche impegno, volontariato, professionalità. Ma anche... che cosa? Siamo dinanzi ad un efficace turbinio di parole che tendono a nascondere i significati per privilegiare le forme. Mentre tutto questo accade, le associazioni del terzo settore del Sud Italia chiudono; il diritto alla salute viene minato perché si accrescono le file degli obesi, dei diabetici e degli immobili che non corrono, ma su cui non c'è ancora alcuna IMU; e le solitudini rafforzano il loro indice di penetrazione nelle anime. Emergenza! Urlano preti e porporati, politici ed economisti, avvocati e medici, insegnanti e animatori, guardie e ladri. Senza che nulla accada. E io? Si chiede il bambino di periferia che osserva un intero quartiere senza giardini e non sa dove prendere a calci un pallone. E noi? Si chiedono i giovani genitori, entrambi atipici nei contratti ma molto tipici nei sogni, che tremano non all'idea di fare un figlio ma al pensiero di farlo crescere. E allora? Coraggio e visione innovativa sono necessari per provare a ridefinire azioni di welfare e promozione sociale in questo tempo e per le persone che lo vivono. Si tratta di rileggere segmenti sia di mentalità, sia di modelli organizzativi. E poiché è necessario che sia un po' alla volta, proveremo a fare la nostra parte, iniziando dallo sport. Addirittura! Lo sport ha a che fare con il welfare? Sì. Basta leggere queste pagine per convincersene.