Quando due genitori litigano i figli sono le prime vittime. Ciascun genitore è così coinvolto nel conflitto con l'altro che non si rende conto degli effetti sui propri figli. Anche quando sono apparentemente "tenuti fuori", i figli condividono sempre la "relazione sofferente" dei propri genitori. La reazione di un bambino davanti a due genitori che urlano è altra cosa rispetto a quella di un adolescente. Questo agile volume rappresenta un'utile guida offerta ai genitori affinché acquisiscano consapevolezza degli effetti dei loro conflitti sui propri figli. Queste pagine riconducono gli adulti alla loro unica, vera sfida educativa: testimoniare che i conflitti si possono gestire in modo non distruttivo.
Il grembiule e lo scettro sono due simboli di realtà complesse: la Chiesa e la politica. Il primo relativo al servizio che la comunità cristiana presta in nome di Gesù. E poi lo scettro. Il simbolo del potere conferito a coloro che hanno la responsabilità di provvedere, in varie forme e tempi, al bene comune, alla giustizia e alla pace della società. Il terreno dove si incontrano chi serve con il grembiule e chi legittimamente comanda con lo scettro è il mondo. Annunciare e testimoniare il vangelo in politica è arduo. Partendo dalle sfide concretamente poste dalla cronaca, queste pagine provano a ridisegnare il modo di "essere nel mondo" dei laici maturi che, proprio perché incarnati nella libertà dello spirito conciliare, restano immuni da nostalgie integralistiche.
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.
Questo libro inconsueto per introdurre i temi fondamentali della Costituzione propone attività, giochi di ruolo, simulazioni, ecc... Si può utilizzare con i ragazzi dagli 8 anni in su, ma anche in un gruppo di animazione. Non è rivolto soltanto agli insegnanti di italiano, storia, educazione civica ma anche ad educatori, catechisti, capi scout, conduttori di laboratori e di training, insegnanti di italiano in corsi per cittadini stranieri. Si scopre così che basta divertirsi per apprendere che in quel patto fondativo chiamato Costituzione sia racchiuso ancora l'ossigeno che rende sana la nostra convivenza sociale.
Il libro è organizzato in cinque dialoghi, come circoli di conversazione indipendenti, ma allo stesso tempo complementari. Seguono il metodo consacrato in America Latina del 'vedere, valutare e agire'". [...] Gli autori ci offrono elementi per la riflessione e ci invitano a proseguire il dialogo con noi stessi, con gli altri e con la bontà divina presente nell'universo e dentro di noi. In ogni modo, questo libro propone diverse conclusioni. Una di queste è che l'essere solidali è il modo normale della persona per essere libera in questo mondo.
Questo manuale, pur restando nell'ambito della tradizionale classificazione, offre qualcosaa di differente. Non solo fondamentali e competenze tecniche, ma anche la consapevolezza della valenza educativa e sociale di questa disciplina. La squadra di pallacanestro è un sistema, e come tale è costituito da un insieme di elementi in interazione. Qualsiasi comportamento di uno di essi implica conseguenze per tutti gli altri. Il risultato non deriva dalla somma delle prestazioni dei singoli ma anche dalla tenuta delle relazioni tra loro. Infatti, nella pallacanestro alcune regole riguardano la squadra nel complesso. Non basta dunque preparare dei buoni atleti, dotati tanto di tecnica quanto di autocontrollo, ma occorre costruire un clima di "intesa".
La disaffezione dei credenti dal rito penitenziale, così come praticato, ha raggiunto dimensioni ormai ampie. I contributi raccolti in questo volume, integrando un dinamico e coraggioso taglio pastorale, teologico ed ecumenico, muovono dalla convinzione che occorre restituire la dimensione comunitaria al rito della penitenza. La riscoperta dell'inattuata intuizione conciliare relativa al cosiddetto 'terzo rito' è indispensabile per una Chiesa che sia nel mondo un segno della conversione a Dio e della riconciliazione tra fratelli. In fondo, nel Vangelo, il pentimento della persona avviene nell'ambito comunitario come dialogo aperto tra il Padre e i figli rigenerati in Cristo.
Questa raccolta di interventi, che don Tonino Bello scrisse durante la prima guerra in Iraq tra il 1990 e il 1991, potrebbe cominciare con un: "Come si prevedeva". Si potrebbe definire una concreta testimonianza di profezia, a patto che per profeta s'intenda colui che vede il futuro perché mescolato, anzi impolverato, con la fatica di conferire un senso al presente, anche - se necessario - al prezzo di laceranti sofferenze e incomprensioni. È incandescente il fuoco dell'indignazione sprigionato da queste lettere. Bruciò don Tonino, nel momento più difficile della sua esperienza pastorale, ma consentì di illuminare, con straordinaria attualità, questo nostro tempo. Don Tonino vide che, proprio nel giorno seguito alle grandi speranze, l'utero della guerra restava ancora gravido e nutrito da silenzi, omissioni, complicità ma anche da insopportabili luoghi comuni. E noi sappiamo che, poi, quell'utero non ha smesso di partorire più e più volte, da allora. Anche in quella terra. Eppure la sua voce, calda e coinvolgente, che risuona nell'allegato CD "Dissipare l'ombra di Caino", accompagna ancora oggi, con straordinaria attualità, la strada dei tanti che sempre più si ostinano a credere che l'unico volto di Dio sia quello della misericordia, della riconciliazione e della pace. Non la spirale infinita della vendetta.