"L'esclusione ha tracciato lungo la storia una scia rossa di sangue e di dolore e oggi intorno all'esclusione si gioca moltissimo della sopravvivenza dignitosa di miliardi di esseri umani. Mons. Gaillot, vescovo degli esclusi e a sua volta vescovo escluso, in queste pagine traccia scenari di sorprendente attualità. Intorno al primato dell'economia e del potere abbiamo costruito un tipo di società che per sopravvivere ha bisogno di escludere, di respingere ai margini. Il testo di Gaillot ha la lucidità delle cose semplici. L'intransigenza di un'asciutta fedeltà a Cristo. Dobbiamo essergli grati perché ci restituisce il brivido del Vangelo". (Dalla prefazione di don Vitaliano Della Sala)
Se pensiamo alle situazioni o ai momenti in cui ci chiediamo: "Ma perché Dio ha permesso questo?", "Ma dov'era Dio mentre si compiva Auschwitz?" o "Dov'è mentre tanti immigrati muoiono in mare?", dovremmo prima chiederci: "Ma dov'era l'umanità che ha causato tutto questo? Dio ci ha creati liberi e responsabili e dobbiamo credere che proprio in Gesù 'abbandonato' Egli ricupera le nostre deviazioni e le nostre resistenze, mettendoci di fronte alle nostre responsabilità e suscitando chi ci può incamminare ed accompagnare in questo ricupero. È per questo che anziché ripiegare sul passato e rimpiangere le occasioni perdute, incolpare quanti non ci hanno permesso di sviluppare possibilità ritenute positive, dovremmo incominciare a renderci conto che le contraddizioni di oggi, che hanno le loro radici nelle vicende di ieri, sono da riesaminare, non ovviamente per cambiarle, cosa ormai impossibile, ma per imparare dalle cattive scelte di ieri a non ripeterle oggi e ad orientarci, invece, con le scelte di oggi, a rimediare agli errori di ieri. Quando dunque ci sentiamo abbandonati dal Signore, è perché non siamo entrati pienamente nel Suo mistero e allora dobbiamo chiederci: "Mio Dio, mio Dio, perché Ti ho abbandonato?" Perché Ti abbandono? E se abbandono Te, non finisco per abbandonare anche i fratelli, amandoli sì, ma non come Tu ci hai amati donando davvero tutto Te stesso, assumendo la nostra umanità e "svuotandola".