Il testo riunisce gli atti di un convegno tenutosi all’Università di Villanova (USA) nel settembre 1997 sul tema del rapporto tra “Religione e postmoderno”. Il colloquio è di importanza rilevante per quanto riguarda le questioni fenomenologiche relative al dono, l’evento, il possibile (Derrida, Marion, Caputo) e per ciò che concerne la discussione sulla religione nel mondo contemporaneo e del suo rapporto con le nuove teorie filosofiche (Dodaro, Kearney, Scanlon, Taylor).
Luana Astore, laureata in Filosofia all’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, con una tesi sull’influenza della psicoanalisi freudiana nel pensiero di J. Derrida. Attualmente compie ricerche sul pensiero filosofico contemporaneo con particolare attenzione al suo rapporto con la psicoanalisi. Cura la traduzione di J. Derrida, La cartolina postale (Mimesis, 2012).
Angela De Simio, laureata in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con una tesi di traduzione di “short-stories” nelle riviste letterarie degli anni Trenta. Ha collaborato come traduttrice, redattrice e correttrice di bozze con le case editrici Edizioni Associate, Edizioni Socrates e Newton Compton Editori.
Federico Massari Luceri, laureato in Filosofia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con una tesi sulla questione della corporeità in F. Nietzsche e A. Artaud. Attualmente dottorando presso l’Università del Salento, svolge ricerche sull’opera di Nietzsche con particolare riguardo alla crisi della soggettività moderna e alla possibilità della costituzione di un soggetto nuovo a partire dalla genealogia del corpo. Ulteriori interessi speculativi sono rivolti al pensiero critico di Kant e all’opera di G. Deleuze.
Beatrice Nuti, laureata magistrale in “Scienze storico religiose” presso l’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi dedicata al teologo cattolico contemporaneo J. B. Metz e ai panorami cattolici postconciliari. Ha lavorato presso la redazione della rivista “Confronti” impegnata sui temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione alla pace. Partecipa allo staff editoriale della rivista IRInews. Ha collaborato alla traduzione del documento europeo Toledo Guiding Principles on Teaching about Religions and Beliefs in Public Schools di prossima pubblicazione.
Luca Tantari, studia Storia contemporanea presso l’Università Tor Vergata di Roma, si è interessato di questioni di storia del Cristianesimo (nello specifico l’eredità proto-cristiana nelle encicliche post-conciliari), e di tematiche di filosofia del novecento con particolare riferimento alla figura di F. Nietzsche. È stato premiato da Uniarts anno 2010 per il racconto breve Screensaver.
Federico Viri, laureato su una tesi sul concetto di “dono” all’interno del pensiero di J.-L. Marion, attualmente è dottorando di ricerca presso l’“Università del Salento” e presso “La Sorbonne, Paris-IV”, si occupa di fenomenologia francese contemporanea. Ha tradotto altre opere di J. Derrida come Circonfessione (Lithos, 2008), Il faut bien manger (Mimesis, 2011) e La cartolina postale (Mimesis, 2012).
Non comune è stato lo spessore culturale di Buonaiuti che si può ritenere, a buon diritto, come il vero iniziatore degli studi accademici italiani di Storia del Cristianesimo. Lo Gnosticismo è una delle prime opere della sua copiosissima produzione e si colloca nell’ambito del suo interesse per la fase nascente dell’esperienza e della dottrina cristiana, di cui non cesserà mai di ammirare la straordinaria vitalità e la non meno straordinaria complessità. Egli si è posto di fronte al “magma incandescente” e tumultuoso delle correnti gnostiche sorrretto dalla sua grande erudizione classica e teologica, dall’esperienza metodologica e dalla studio storico della dogmatica. Pur essendo privo di quegli apporti che – allo studioso del Cristianesimo primitivo e soprattutto della Gnosi – verranno soltanto dalle grandi scoperte dei testi di Nag Hammadi, Buonaiuti è riuscito a delineare un quadro di sintesi estramente preciso e suggestivo, e ancora prezioso, per chi voglia farsi un’idea di insieme del fenomeno religioso dello Gnosticismo.
Ernesto Buonaiuti (1881-1946) sacerdote, teologo, storico del Cristianesimo attento alla spiritualità delle origini, si affermò ben presto per la vasta erudizione e la curiosità intellettuale. La sua adesione al Modernismo gli costò la scomunica e un inaudito ostracismo. In ragione del riavvicinamento dello Stato Italiano alla Chiesa, con i Patti Lateranensi, e poiché successivamente Buonaiuti fu tra i pochissimi docenti universitari a non voler prestare giuramento al Fascismo, fu esonerato anche dall’insegnamento (e mai riabilitato, nemmeno dopo la Liberazione). Tra le sue opere principali, la fondamentale Storia del Cristianesimo in tre volumi, gli studi su Gioacchino da Fiore Gioacchino da Fiore: i tempi, la vita, il messaggio, e l’intensa autobiografia Pellegrino di Roma. La generazione dell’esodo.
Claudio Bonvecchio è professore ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali, presidente del Consiglio del corso di studi in Scienze della Comunicazione, coordinatore del dottorato in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica all’Università degli Studi dell’Insubria (Varese). Tra le recenti pubblicazioni per Mimesis: Esoterismo e massoneria (2007), I viaggi dei filosofi (2008), L’eclissi della sovranità (2010) e La magia e il sacro (2010), ha curato inoltre La filosofia del Signore degli anelli (2008), Le eresie di Agostino (2010) e La filosofia di Indiana Jones (2011).
Ebraismo, Cristianesimo e Islam – le comunità del Libro (Ahl al-Kitab) – rappresentano i tre rami di un’unica e grande tradizione abramitica. Condividono la fede nella rivelazione di un Dio unico, trascendente e, nella sua essenza, inconoscibile attraverso le vie della percezione e della ragione. E tuttavia Corbin ci mostra come questo monoteismo sia fin dall’inizio e per sempre minacciato da una doppia trappola: quella di una rinascita idolatrica che fa di Dio un ente tra gli enti, confondendolo nella storia e nella società, e quella di una trascendenza portata all’estremo che, senza mediazioni teofaniche, si tramuta in disperante nichilismo. A queste tendenze Corbin oppone le affascinanti e profonde lezioni della gnosi islamica, ebraica e cristiana, la loro ontologia integrale, e angelologia, il loro mundus imaginalis mediatore e risolutore di ogni falsa opposizione. Con Il paradosso del monoteismo – un testo apparentemente estraneo alla sensibilità dell’uomo post-moderno – Corbin, oltre che proporre un cammino, ha lanciato una sfida: certamente per chi sa ed è in grado di coglierla. Ha voluto spalancare dinnanzi a una umanità stanca, sfiduciata e depressa l’abisso dell’Essere-Uno, invitando i migliori non a sostarvi dinnanzi cercando di capirne – razionalmente, astrattamente e vanamente – la profondità e il significato, ma a lasciarvisi coraggiosamente. Questo è il senso – l’experimentum crucis – di queste meditazioni che, a buon diritto (e per tale motivo), si possono chiamare “abissali”.
Henry Corbin, (1903 – 1978), filosofo, orientalista e storico delle religioni, ha, con la sua originale riscoperta della tradizione irano-islamica, profondamente influenzato il pensiero contemporaneo. A lui si deve, tra l’altro, l’elaborazione del concetto di mundus imaginalis. Allievo di Étienne Gilson e di Jean Baruzi, fu iniziato alla teosofia orientale da Louis Massignon, che orientò la sua vocazione filosofica verso lo studio dell’Islam iranico e della gnosi sh ’ita. Tradusse e pubblicò i più grandi classici legati a queste tradizioni. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Histoire de la philosophie islamique (Storia della filosofia islamica. Dalle origini ai giorni nostri, Milano 1991), Corps spirituel et Terre céleste (Corpo spirituale e terra celeste, Milano 2002) L’Imagination créatrice dans le soufisme d’Ibn’Arab (L’immaginazione creatrice. Le radici del sufismo, Roma-Bari 2005) e Temple et contemplation (L’immagine del tempio, Milano 2010). Per Mimesis è in corso di traduzione la sua grande summa, in quattro volumi, En Islam iranien.