Vero testimone del XX secolo, lo staretz Taddeo di Vitovnica fu un uomo profondamente spirituale e religioso: nonostante le difficoltà e le malattie, trovò il modo di vivere nella gioia e di accompagnare spiritualmente tutte le anime che incontrava. Il suo segreto per combattere i cattivi pensieri e controllare se stesso è ora svelato in questo libro, tradotto per la prima volta in italiano. Un insieme di aforismi, brevi riflessioni ed episodi di vita accompagna il lettore alla ricerca di spunti meditativi per affrontare con serenità la frenesia della vita quotidiana.
Che cosa significa "tornare all'Ortodossia"? L'autore di questo diario spirituale ce lo dice in presa diretta e partecipata, mostrando come, nella sua ricerca spirituale, a un certo momento si sia trovato di casa nell'Oriente cristiano. Una grande sorpresa, forse, prima di tutti per lui che a lungo è stato un esponente di spicco del "tradizionalismo cattolico". Ma la vita e la Provvidenza ci pongono spesso davanti a strade che mai avremmo potuto vedere con occhi solamente umani. E allora si tratta di scegliere tra la fedeltà alla propria immagine di sé e la docilità allo Spirito. L'autore ha scelto la docilità a Dio e qui ci racconta senza nascondersi che cosa è avvenuto nella sua vita, fino alla pacificazione del cuore.
È possibile rappresentare Dio? Racchiuderlo in un'immagine? Questa è la domanda che si trova alla base dell'iconografia, l'arte di rappresentare l'ineffabile divino. La risposta a questa domanda ha suscitato nei secoli le posizioni più diverse, fino a sfociare in vere e proprie lotte tra iconoclasti, contrari, e iconoduli, fautori delle sacre rappresentazioni. In questo secondo volume ci si sofferma in modo specifico sull'esperienza occidentale che, pur nascendo da quella orientale, ha seguito vie e raggiunto risultati piuttosto diversi. A partire da antichi testi non soltanto teologici, ma anche storici e normativi la riflessione si sviluppa alla ricerca del valore più profondo dell'arte sacra occidentale.
Sul Monte Athos continuano a fiorire figure sante di monaci ed eremiti, distaccati dal mondo per servire e amare Dio nel silenzio e nella preghiera. Non sono supereroi, ma uomini contemporanei, con limiti e fragilità, che hanno scelto di mettersi totalmente nelle mani del Signore perché sia Lui a risplendere attraverso le loro opere. Il monaco non fa nulla di diverso da qualsiasi altro cristiano, semplicemente si sforza di vivere secondo i comandamenti di Dio. Il rigore e la fedeltà con cui percorre questa strada diventano il suo segno distintivo e rappresentano uno sprone per tutti coloro che ricercano la pienezza della vita cristiana. In questo terzo e ultimo volume sono presentate le esperienze dell'Anziano Ignazio, padre confessore, di Codrato di Karakallou, dell'Anziano Filarete di Constamonitou e dell'Anziano Gerasimo Menagias.
La preghiera, la mortificazione e il combattimento di uno dei maggiori asceti della prima metà del 1900.
Il Monte Athos è da sempre definito “il giardino della Tuttasanta”, perché in questo luogo apparentemente così inospitale, fatto di gole selvagge e di aspra montagna sferzata dal vento del mare, la Vergine Maria coltiva i suoi più bei fiori di santità. Sono uomini che hanno scelto la strada faticosa e preziosa dell’ascesi per arrivare a essere tutt’uno con Dio, come il termine monaco significa. Dopo Giuseppe l’esicasta, ecco allora Efrem di Katounakia, suo discepolo prediletto, che nella prima metà del Novecento è stato tra le figure più rilevanti della spiritualità orientale e tra i maggiori Padri della sua epoca. La sua esperienza di vita racconta preghiera incessante, obbedienza e rinuncia, lotta e mortificazione, ma soprattutto gioia profonda per l’incontro con Cristo vivo e vero. Perché, come dicono i Padri della Chiesa, “che cosa c’è di più grande e di più dolce della Sua visione?”.
L’esperienza della contemplazione e della beatitudine nella pratica della preghiera del cuore.
Quando il monaco Paisij conclude la propria esistenza terrena, verso la fine del XVIII secolo, lascia in eredità al monachesimo orientale una rinnovata forza e un centinaio di uomini che, spinti dal suo esempio, intraprendono e vivono la via dell’esichia, cioè della preghiera del cuore. Cosa possono dire all’uomo contemporaneo il distacco dal mondo e la preghiera interiore? Esiste ancora uno spazio, per scelte così estreme? È possibile esercitarle nel quotidiano? L’esperienza di san Paisij ci è molto più vicina di quanto possa apparire: nel frastuono e nella frenesia del mondo, anche noi avvertiamo la necessità di silenzio e di pace profonda. Se poi questa pratica di distacco e introspezione consente all’uomo di mettersi in relazione con il proprio Creatore, allora la preghiera raggiunge il proprio scopo principale, vale a dire elevarsi al cielo per raggiungere le vette della beatitudine.
Uomini purificati, riusciti, divinizzati: così sono definiti i protagonisti di questo libro, monaci del Monte Athos vissuti nella prima metà del XX secolo come Gioacchino di Sant'Anna, Atanasio di Grigoriu e Callinico l'Esicasta, che hanno fatto della ricerca del volto di Dio attraverso la lotta ascetica il loro programma di vita. Non si tratta di semplici biografie, ma di esempi e insegnamenti che sono veri e propri percorsi spirituali. Un libro da meditare e distillare con pazienza, che invita a salire con fede le pendici della Santa Montagna per purificare il proprio cuore e contemplare con occhio puro il mistero profondo del Creatore. Introduzione di padre Michele Di Monte.
“Non si può respirare come cristiani, direi di più, come cattolici, con un solo polmone; bisogna avere due polmoni, cioè quello orientale e quello occidentale”: già nel 1980, riprendendo un’immagine del poeta ortodosso Vjaceslav Ivanov, Giovanni Paolo II indicava in questo modo la strada verso una possibile unità della spiritualità cattolica e quella ortodossa. Il mondo orientale racchiude in sé una spiritualità ricchissima, che ha alimentato e suscitato innumerevoli figure di santi, molto apprezzati anche in tempi recenti. Questo volume offre al lettore tutto il tesoro di verità sul quale è fondata la Chiesa ortodossa, per scoprire che davvero ciò che unisce è molto più di ciò che divide, e che possiamo, anzi dobbiamo respirare l’aria pura della fede con entrambi i polmoni della cristianità.